4447 / Castiglioni Alberto / 1955-5-18 /
a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 18 maggio 1955
Mio carissimo frate Alberto,
Percotendomi il petto, genuflesso, domando venia se frate Vincenzo non scrisse per la malattia viscerale di te canegratense amato.
Per antica experientia, convalidata da Ippocrate e Galeno, nonché dalla scuola Salernitana, essendo certiorato che li degenti, specie per gravi morbi, è meglio lasciarli in santa quiete, affiché gli umori viscerali non si eccitino irregolarmente per forti impressioni, lo che sarebbe pernicioso allo svolgersi naturale del morbo, non ti scrisse, ma per lo contrario Lui con la sua numerosa prole con quotidiane preci e sacrifici era silenziosamente vicino al tuo giaciglio, pronti tutti a prestare il loro sangue per vivificarti, sollevarti ed affrettare la implorata guarigione.
Il 24 c. m. festa della Mamma nostra e tua si eleveranno speciali preghiere per i missionari e benefattori – e chi più missionario e benefattore della pecorella albertina?
All’Ascensione 4 diaconi, 3 minoristi e 1 tonsurato offriranno per te orazioni particolari.
Saluta i fratelli nostri e ricevi l’abbraccio e la benedizione di Maria A. a mezzo di fra
Vincenzo da Faenza