Cimatti|Ricaldone Pietro|1940-9-18

2575 / Ricaldone Pietro / 1940-9-18 /




Miyazaki, 18 settembre 1940


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Sono in ritardo per il mio rendiconto mensile. Grazie a Dio alla fine dei nostri esercizi spirituali, debbo constatare che se non sono montato molto in su in realtà, non diminuì la buona volontà di bene e di perfezionamento.

Altre notizie speciali di me, che meritino speciale considerazione e fuori dell’ordinario, non ce ne sono, salvo il lato debole solito mio, di cui non riesco a districarmi: il comando, ecc. ecc.

Si fecero gli esercizi spirituali (due mute) e mi pare con vero frutto spirituale di tutti. L’ultima muta a Tokyo coronata con un ben riuscito congresso catechistico di tre giorni, organizzato dai nostri teologi e filosofi cui farò speciale relazione appena potrò.

Notizie certo consolanti per Lei, unite anche a quella del nostro Don B., che è già uscito dall’ospedale e che cerco di far rimpatriare, perché e per la malattia e per quanto sto per dire non può ritornare, o meglio, non è conveniente torni in Giappone.

Ed ora ad altre notizie che per le solite ragioni non posso sviluppare a lungo; sono determinate dal periodo in cui ci troviamo, e mondiale e locale. Ne sono concordemente al corrente e la Delegazione e l’assemblea dei Vescovi e il Consiglio.

Il Giappone viene recentemente orientandosi alle idee e modalità tedesche, naziste in pieno (pensi a questo e comprenderà tutto) cogli adattamenti propri al suo spirito, e sotto l’aspetto di allontanamento dello straniero (punto critico attuale) ma fino in fondo. Lei comprende… Dunque si può essere alla vigilia di avvenimenti imprevedibili, salvo lo scopo finale, ottenuto più o meno rapidamente.

Per il bene della Chiesa si sono domandate dai Vescovi facoltà speciali a Roma, che potrebbero – se affermative – preludere ad una riorganizzazione delle circoscrizioni, mettendo a capo un sacerdote giapponese – si passa più che volentieri da tutti in seconda o terza linea –; se sarò libero, finché i Superiori non abbiano deciso, posso ritirarmi a Tokyo e continuare il lavoro salesiano. I missionari, qua e là vengono così a trovarsi come agli inizi, sotto la giurisdizione ecclesiastica e legale, di fronte alla legge, di un giapponese: il passaggio definitivo poi quando vi saranno i soggetti e il beneplacito delle autorità contraenti.

Si domanderà altro, da questo nuovo orientamento? Lo sa il Signore.

La nuova legge delle religioni (di cui non si ha ancora autorizzazione) dirà la posizione precisa delle residenze ed opere… Avessimo una pleiade di buoni missionari giapponesi, sarebbe tutto risolto, ma la formazione non si fa in un giorno e la guerra ha sottratto elementi buoni con conseguente ritardo.

Dunque varie possibilità:


  1. Passaggio della Prefettura all’autorità ecclesiastica giapponese, rimanendo naturalmente il personale missionario salesiano.

  2. Graduale eliminazione dell’elemento straniero (e fin qui è il programma noto).

  3. O eliminazione anche totale più accelerata (e questo lo sa solo il Signore).


Si renderà necessario:


  1. Per il prossimo anno arrestare (se si aveva in animo) l’invio e ritorno di nuovi elementi o di vecchi (almeno per il momento).

  2. Colla nuova legge i missionari devono avere il grado d’istruzione media locale, e gli stranieri l’equivalente della regione da cui provengono: quindi bisognerà d’ora in avanti tener conto anche di questo: ne scriverò a Don Ziggiotti.

  3. Ho bisogno dal Rettor Maggiore che per alcuni ottimi elementi giapponesi, chierici salesiani, già provati, di età e di virtù, mi venga l’autorizzazione di passare sopra alle disposizioni regolamentari del triennio, per riuscire ad accelerare il ritmo della loro formazione, che in contrario si corre pericolo di restare con un pugno di mosche in mano.


Terrò informati i Superiori dei singoli particolari, ma in caso di “mangiar questa minestra o saltar questa finestra” penso che il Superiore non mi negherà quanto domando, o altre più ampie facoltà, come dà la Chiesa.

Maria Ausiliatrice e Don Bosco aiuteranno certo i loro figliuoli; avanti dunque con calma, ma l’attuale direzione se non cambia, purtroppo è questa – ad ogni modo le linee generali d’azione e il motivo del lavoro per le vocazioni giapponesi non li ho mai nascosti ai Superiori. Ed ora siamo in ballo.

Preghi preghi e faccia pregare per noi, affinché tutto si compia per la volontà di Dio.


Tutto suo e per tutti come figlio

Don V. Cimatti