5898 / Crevacore Alfonso / 1963-3-21 /
a Don Alfonso Crevacore, suo Direttore a Chofu
Chofu, 21 marzo 1963
Mio buon Direttore,
Deo gratias! Ho compiuto ormai tutte le pratiche dei santi spirituali esercizi – voglio anche aggiungere il mio rendiconto mensile: accettalo per il bene dell’anima mia.
Ringrazio il Signore e anche te per avermi concesso la grazia di poterli fare con comodità e tranquillità. Mi pare siano riusciti benino, e con gran frutto spirituale: migliore conoscenza del Signore e delle mie deficienze – forte rafforzamento di volontà, maggior desiderio di correggerle – rinnovata e più diligenza nell’adempimento dei miei doveri quotidiani religiosi, salesiani e sacerdotali. Deo gratias! Aiutami colle tue preghiere e coi tuoi consigli e vigilanza a che non sia solo un fuoco di paglia… ma attiva, continua preparazione alla mia morte, e possibilità, come ti ho detto altre volte, di rimpolpare il mio molto scarso bagaglio per l’eternità… Ti confesso, quando penso al giudizio, che mi pare di avere in mano un pugno di mosche…
Ho potuto compiere tutte le pratiche degli esercizi – per colmare le mie deficienze di lingua mi sono aiutato coi miei appunti sugli esercizi, completando gli argomenti non trattati – col ripasso delle regole e regolamenti.
Ho fatto anche due righe di rendiconto al Sig. Ispettore.
Dunque inizio con questo la vera pratica degli esercizi e mi aiuti il Signore che sia fruttuosa.
Per questo mese le mie cose sono più che altro sugli Esercizi: e ti ho detto sopra.
Per la salute sai il risultato dell’ultima visita. Più che ammalato mi penso vecchio, o tendente alla vecchiaia.
Per le mie occupazioni per il prossimo anno sono a disposizione in quel che posso o so fare, senza timori dimmi quanto può essere utile per fare meglio che posso i miei doveri. Grazie a Dio la salute mi serve ancora. Non lasciarmi in ozio.
Per lo scaduto triennio per le confessioni delle Figlie di Maria A. il Sig. Ispettore mi dice di stare tranquillo – fa Lui le pratiche e poi ridirà l’esito.
Per le pratiche di pietà e in genere per le mie relazioni col Signore continuo il lavoro precedente e coll’aiuto di Dio, spero di migliorare sempre più. In quest’anno mi pare di aver constatato un buon passo al riguardo. Desidererei lavorare personalmente per il bene delle anime. Il Signore mi ha messo in condizione di non farlo che indirettamente, con l’apostolato della preghiera – e il Signore in pratica mi dice: “fa’ del bene all’anima tua!”. È quello che tento di fare, il meglio possibile per me, e per mezzo della preghiera estenderlo al maggior numero possibile di anime, prima di quelle di Chofu, poi dei confratelli della Ispettoria – preghiera personale – e per tutto il mondo.
Per le Ss. Regole-Ss. Voti ecc., tutto regolare.
Per tutto questo lavorio spirituale mi pare di avere tutto il tempo sufficiente e comodità. Idem per il disimpegno delle mie piccole occupazioni. Mi pare che ci sia la buona volontà (e la domando sempre al Signore) per fare come posso meglio tutto.
Idem in relazione alla carità: data la condizione di fatto in cui mi ha voluto il Signore – le manifestazioni di carità sono più spiritualizzate – meno sensibilità, più sostanza…
Ah! la preghiera!… è la più bella maniera di carità.
Al momento non trovo altro di notevole per me o per altro da segnalare.
Il protettore del mese è Gesù redentore, risorto. Oh, che Gesù risani e faccia risorgere la mia anima sempre più perfettamente.
Caro D. Alfonso, ti ricordo cotidie namben mo (= molte volte). Non dimenticare la mia povera anima.
Tuo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
P.S. - Salvo ordini in contrario continuo il lavoro di biblioteca – aiuto per la musica – un po’ di pedagogia sales. ai novizi – cura delle collezioni scientifiche – piccoli lavori occasionali di musica e un po’ di pastorale per i nostri (spiritualità salesiana) – un po’ di studio personale vario – apostolato di propaganda di carità per i nostri chierici – il lavoro per le Figlie di M. A. di casa Mamma Margherita – in ricreazione un po’ di assistenza. Pronto a fare altro in cui potessi servire di aiuto.
Piccolo appendice al rendiconto.
l. - Ho sentito dire della venuta (il ritorno) del nostro D. Ikeda a Chofu. Un piccolo dettaglio (che forse conoscerai) a riguardo della sua salute. Quando venne per la prima volta domandò di potere avere in camera il pavimento di legno (palchetto) per preservare i piedi dall’umidità e dal freddo. Si fece per quell’occasione quel palchetto della camera usata ora dal sottoscritto (allora camera usata da lui). Poi quando come Maestro, abitò negli ambienti del Noviziato. Alla scuola non so come fosse alloggiato. Conclusione: se avesse bisogno per la sua salute (non so come stia ora) di usare quella prima camera, per me è indifferente qualsiasi ambiente – sto bene in qualsiasi buco, abito volentieri in qualsiasi ambiente.
2. - Ho dato un po’ di francobolli stranieri ad un confratello coadiutore (non ricordo il nome), dell’Ikuei – per i suoi ragazzi (non potevo domandarti il permesso).
3. - Idem al ch. Marsiglio di farmi vedere i suoi libri di giapponese.
Tuo
Don Vincenzo Cimatti, sales.