684 /Rinaldi Filippo BS /1931-1-1 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 1 gennaio 1931
Aurora di vita nuova1
Amatissimo Padre,
Mi pare di poter dire che il Signore voglia diffondere sulla nostra missione un’aurora di vita nuova.
L’anno nuovo si apre con una ventina di battesimi; colla fondazione in provincia di Miyazaki di nuovi centri d’istruzione religiosa (Hirose, Kobayashi) e colla nuova residenza del nostro studentato filosofico a Takanabe; coll’inizio di varie altre opere (di cui riferirò a tempo opportuno) destinate a rassodare fondazioni iniziate e svilupparne nuove, e la Provvidenza in forme sempre nuove ci viene in aiuto per la carità dei nostri benefattori.
Ma non ci è di minore consolazione il felice arrivo del nucleo di rinforzo (1 prete, 3 chierici e tre suore Figlie di Maria Ausil.) inviatoci dalla generosità dei Superiori. Oh, come incominciano a delinearsi le speranze future… e si sogna… e si affretta col desiderio e col lavoro la realtà dell’avvento del regno di Dio per queste anime.
Vita di felicità pagana
Intorno a noi ferve in questo momento la festività del capodanno. E più che in Europa, per lettera, per visite, con riunioni e con donativi si scambiano auguri di felicità. Si augura e si cerca questa nei copiosi pasti tra gli intimi parenti e nelle libazioni. La si vuole ricordata nei tradizionali ornamenti davanti alle case; un ramo di pino, legato insieme al bambù ed al ciliegio rammenta a tutti la vigoria, la forza e la longevità della famiglia raffigurata nel bambù che produce numerosi polloni e che si erge dritto al cielo: l’anima giapponese raffigurata nel ciliegio che apre i suoi fiori profumati al sorgere del sole. Sull’uscio di casa sono riuniti in guisa da formare uno stemma paglia di riso, felci e pesci, raffiguranti l’abbondanza dei prodotti della terra.
Nel mezzo spicca l’arancio simbolo della trasmissione di tutta questa felicità alle generazioni della famiglia.
Canti e danze si fanno nella casa o su palchi improvvisati nelle vie, affollate più del solito, più variopinte nella fantasmagoria dei colori della réclame dei negozi e dei rinnovati vestiti delle persone.
Accanto a grossi fornelli sui quali cuoce il riso, due o quattro uomini battono il riso con grossi martelli di legno in mortai, cantando in ritmo cadenzato, e formando il desiderato mochi, pasta che si stira e foggia in forme svariatissime, e rappresenta uno dei doni e dei cibi prediletti di capodanno.
È insomma un agitarsi di persone, un fervore di vita nuova, manifestata in modo speciale dai fanciulli che mettono in mostra i regali ricevuti, utilizzano subito i nuovi giuochi – la palla, le birille, il volano, il cervo volante che in fogge stranissime solca in ogni direzione il cielo – e dove cade la neve costruiscono fantocci caratteristici e si riscaldano lanciandosi pallate o giuocando ai nostri giuochi di sport invernale che ben conoscono.
Vita nuova Cristiana
I nostri cristiani in occasione del capodanno hanno aggiunto alle forme sociali della vita giapponese quelle della vita cristiana.
Si sono consacrati con noi al S. Cuore e a Miyazaki durante le Quarantore tenute in questa circostanza, hanno tenuto compagnia a Gesù pregandolo per loro, per la missione e per i suoi numerosi amici e benefattori, per la patria loro.
Rinnovati tutti nello spirito ci ottenga il Signore la propagazione del suo regno nelle anime e la pace promessa agli uomini di buona volontà.
Coll’augurio cordiale di buon anno agli amati Superiori, ai fratelli ed allievi tutti, ai cari cooperatori, e specialmente a Lei, amato Padre, voglia ricordarci e benedirci in modo speciale.
Don V. Cimatti, mission. sales.
1 Alla lettera dal Bollettino Sales. Giugno 1931. Manca il manoscritto originale.