Respice stellam, voca Mariam. Riuscirai. |
1975 / Merlino Alfonso / 1938-1-3 /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico1
3 gennaio 1938
Carissimo Merlino,
Grazie della tua graditissima cartolina augurale gradita a tutti.
Sei sempre ricordato nelle preghiere, anche come benefattore della nostra missione. Grazie delle belle notizie. Non temere del lavoro: fatto per il Signore è uno fra i più grandi meriti che ti fai.
Ossequi all’amat.mo Don Maurilio: lo ricordo sempre. Oh! Piova è pur bella.
Continua a pregare e far pregare per il
Tuo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1975-2 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico2
[senza data]
Carissimo,
Già feci il mio dovere, ma a nome di tutti… Ti rinnovo auguri e assicurazione di preghiere.
Possa: a) amare Gesù come il tuo protettore
b) “ Maria “ “ “ “
c) essere apostolo delle anime come Lui.
Ecco l’augurio dei confratelli, ecco la preghiera, ecco la benedizione del tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti
1975-3 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Caro Alfonso,
Con vero affetto ti sono vicino nel giorno onomastico… e ti assicuro preghiere speciali.
Allegro sempre.
Ti auguro salute e calma.
Tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1975-4 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Mio Merlino,
Nel giorno di S. Giuseppe ti voglio essere vicino e farti i miei auguri.
Ti benedica S. Giuseppe e possa imitarne le virtù così atte per essere un buon coadiutore.
Ti benedice il tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti
1975-5 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Mio Merlino,
Coraggio sempre! Ricordati di vedere (da buon S. Giuseppe) Gesù nei tuoi fratelli e tutto andrà bene.
Calma, calma, calma.
Tutto tuo
Don Vincenzo Cimatti
1975-6 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Carissimo Merlino,
Si avvicina la festa di S. Giuseppe e con essa il modo di fare un gran bene a te e a quelli della Compagnia. Prego per te, specie in questa novena e per i tuoi.
Dillo ai giovani che li ricordo cotidie. Allegro, buono e santo.
Tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1975-7 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Carissimo Merlino,
Ti penso allegro, sano e buono. Il Signore ti benedica e ti faccia santo.
Tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1975-8 / Merlino Alfonso / ...-...-... /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico
[senza data]
Merlino carissimo,
I miei poveri auguri ti dicano sanità di corpo e di spirito – abbandono confidente in Gesù – lavoro ordinato in tutto, prega e fa’ pregare per me.
Tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1976 / Grigoletto Giuseppe / 1938-1-4 /
a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
4 gennaio 1938
Caro Don Giuseppe,
Un saluto pel nuovo anno.
Sia per tutti [e] due aumento di santità.
Grazie di quanto fai sempre directe et indirecte.
Prega per me e saluta tutti i miei benefattori della casa di Verona.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
1977 / Cecchetti Albano / 1938-1-6 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
6 gennaio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Invio Don Figura per aiuto. Al momento non ho nessun coadiutore libero. Per lunedì, vedremo: se posso domenica farei una scappata. Coraggio! E sia fatta la volontà di Dio. Tutti pregano per Lei e per Don Arri.
Don Tanguy pure lo fermo a M., è molto giù. Don Marega mi scrive da Oita che sta molto meglio. Deo gratias!
E preghi per noi.
Don V. Cimatti, sales.
1978 / Cecchetti Albano / 1938-1-8 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
[8 gennaio 1938]
Carissimo Don Cecchetti,
Ricevo la sua. Avevo scritto a Don Marega al riguardo ed anche due righe alla Sr. Letizia (avendo essa invitato Don Marega).
Non so se avrò chiarito od oscurato la cosa, quindi può darsi ci siano ripercussioni non certo volute da me.
Per Lei, come già dissi prima, deve curarsi; e l’averlo accompagnato dal Dottore fu appunto per rompere la sua riluttanza. Veda dunque di andare e saputo il netto della questione – durata della cura, ecc., vedrò di provvedere, potendo, per un sostituto.
E preghiamo ad invicem sempre. Buon anno a Lei e a tutti.
Sono sprovvisto di Koyomi [calendari] faccio nuova ordinazione ed invierò. Idem mi do attorno per la stampa…
1979 / Cecchetti Albano / 1938-1-12 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
Miyazaki, 12 gennaio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Deo gratias pro recuperata salute. Si curi – riposi – mangi e preghi. Per il resto non posso dir nulla non sapendo le vostre necessità: quindi fate in Domino.
Qui si prega pro infirmis.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
1980 / Arri Carlo / 1938-1-12 /
a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone
Miyazaki, 12 gennaio 1938
Carissimo Arri,
Spero ti andrai rimettendo bene. Go-daiji. (Usati riguardo).
Ma più che il rimettersi, bisogna che Don Carlo e Don Vincenzo si facciano santi. Con trenta Yen paga il shoyu [salsa di soya] e dà il resto a Don Cecchetti in acconto mese di dicembre e prega per me.
A Don Figura saluti e preghiere.
Don V. Cimatti, sales.
P. S. - A Beppu se si trovasse glicerofosfato di calce per Don Tanguy andrebbe bene – o equivalente – non iniezioni.
1981 / Cecchetti Albano / 1938-1-14 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
14 gennaio 1938
Caro Don Albano,
Deo gratias! Don Figura si vede che sta bene, e chi sta bene non si muove. Pazienza! Tanto più che qui il massimo lavoro è alla domenica! Ad ogni modo, si necesse, vada per il lunedì.
Don Tanguy al solito, ma non può far nulla. E pregate per me che in tutti i sensi sono più ammalato di voi tutti insieme. Saluti a tutti.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
1982 / Circolare Salesiani / 1938-1-15 /
ai Missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki
Prefettura Apostolica di Miyazaki
Miyazaki, 15 gennaio 1938
Carissimi,
Mi si comunica in questo momento per telegramma la morte del nostro gran benefattore Padre Bulteau. Fu un grande nostro benefattore. Caldeggiò la nostra venuta in Giappone e col consiglio e coi benefici materiali ci venne sempre in aiuto fino al presente: aveva già preso tutte le disposizioni (mi scriveva da Beppu…) per vivere i giorni che gli avrebbe concesso il Signore, nel ritiro, membro adottivo della benefica famiglia salesiana, nell’ambiente generoso di un ospedale per tubercolosi. Il Signore dispose diversamente e sia fatta la sua santa volontà.
Bisogna però che con generosi suffragi ne suffraghiamo l’anima. Prego si celebri una santa Messa di suffragio e i confratelli offrano al Signore speciali preghiere. I nostri confratelli di Tokyo ci rappresenteranno ai funerali indetti a Sekiguchi pel 18 c. m.
Si ha pure notizia della morte del Comm. Lo Pa Hong che in varie forme beneficò e l’opera nostra e la missione del Giappone. Ricorderete la partecipazione che ebbe alla processione Eucaristica. Lo raccomando vivamente alle vostre preghiere.
Si avvicina la festa del nostro S. Patrono e del nostro Don Bosco. Si cerchi da tutti di solennizzarle come meglio si può. L’affetto filiale che nutriamo a Don Bosco ci suggerirà forme atte a suscitare nei cristiani devozione efficace a Don Bosco e al nostro S. Patrono. Suggerisco la forma Eucaristica, che è sempre quella che più si nota dappertutto, e anche l’incitamento alla devozione alla Vergine Ausil.
Dove fosse possibile tenere la tradizionale adunanza dei giornalisti, sarebbe certo cosa vantaggiosa sotto molti aspetti.
In prossimità poi della fine dell’anno scolastico, vi esorto a darvi attorno per procurare al nostro Seminario e all’Opera di Nakatsu e all’Ospizio dei buoni elementi. Ai rispettivi responsabili rivolgetevi per ogni pratica. Essendosi stabilito per l’entrata in Seminario un esame di ammissione, per gli interessati esorto pensarci per tempo.
Invito poi i Capi delle residenze a trovarsi per il 19 c. m. a Oita, ove terremo adunanza sul seguente ordine del giorno:
Presentazione del Direttorio. Spero che sommariamente almeno si sia letto da tutti. Si domandano ora eventuali osservazioni, correzioni, aggiunte, ecc. per la prossima ristampa da farsi quanto prima.
Relazione dello stato della Missione del Superiore.
Vocazioni ed opere per le medesime.
Esami del triennio pratico e del Quinquennale teologico.
Varie. Esposizione di arte sacra a Roma (invito a concorrere).
L’adunanza è indetta per le ore 9. Chi desiderasse pernottare a Oita e Beppu il giorno 18 abbia la bontà di avvisare il Sig. Don Marega e il Sig. Don Cecchetti. Nell’occasione festeggeremo fraternamente l’onomastico di Don Marega.
Ricevo da Propaganda Fide e con vera gioia comunico a vostro onore e conforto quanto ci si scrive: “La via da voi seguita per un’efficace opera di apostolato, è buona. La carità, l’educazione affettuosa della gioventù, la buona stampa, porteranno senza dubbio frutti abbondanti. Quando? È un segreto della Provvidenza; a noi spetta però preparare l’ora… Un lieto frutto intanto, di cui mi rallegro molto, sono i buoni rapporti colle autorità: con tutto l’animo auguro che si mantengano sempre cordiali. Voglia esprimere il compiacimento mio e di questa S. C. a tutti coloro, ecclesiastici, religiosi e laici, che cooperano alla diffusione del Vangelo. Non potrò mai lodare sufficientemente l’importanza che date alla formazione di un clero giapponese che, per numero e capacità, possa a suo tempo assumersi la responsabilità dell’evangelizzazione…”.3
Prego il Signore che confermi tutti nel bene e conceda a tutti ogni grazia, ottenga pure il ristabilimento in salute del nostro Don Tanguy al momento assai necessario per i tanti bisogni materiali e spirituali in cui ci troviamo.
Non dimenticate il
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1983 / Berruti Pietro / 1938-1-16 /
a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
16 gennaio 1938
Rev.mo Sig. Don Berruti,
Spero sia in sede e in condizioni di poter ricordare e venire in aiuto alle nostre necessità materiali e spirituali.
A proposito delle prime, per mettere a posto i conti, ecc. è che – come da promessa,
ha potuto inviare in Giappone il conto spese Visitatori?
O l’ha versato a conto dei miei debiti con Hong Kong?
Cose nostre: finanza, a terra e non so dove arriverò. Il Signore ci prova:
Al momento Don Tanguy è a riposo completo – Don Cecchetti e Arri tra letto e lettuccio;
Don Escursell in violenta crisi spirituale.
Il resto al solito: si fa quel che si può per realizzare quanto si è concretato, ma occorre personale e mezzi.
Mi vengano dunque in aiuto. Quel che urge è la soluzione del problema dello studentato, concatenato con la massima parte di tutto il resto – ed il problema dell’Ispettoria (si fa o non si fa?).
E cogli ossequi e preghiere per parte di tutti mi dico
Sempre suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.
Unisco incartamento per il personale e nomine. Veda Lei perché non ho testa per sapere come fare.
1984 / Manganelli Giulio / 1938-1-20 /
al chierico Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone
20 gennaio 1938
Carissimo Manganelli,
Si avvicina la tua festa Onomastica.
Possa divenire come Don Bosco, laborioso, unito a Dio, amante di Maria.
Prega per me.
Don V. Cimatti, sales.
1985 / Cecchetti Albano / 1938-1-22 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
22 gennaio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Denaro tasse, spedito.
Pel vino Lei ne ha certo più di qualche goccia – guardi bene. Secondo le indicazioni di P. Bulteau forse ne avete di quello che può servire. Sto facendo le pratiche con Tokyo per la parte che ci spetta. Spero presto rifornire, ma qui, creda pure, che siamo e pel rosso e per il bianco, in condizioni molto molto molto più disastrose delle sue.
Ho passato i vostri desiderata per catechismi, ecc. a Don Tassinari. Purtroppo il centro è più povero di voi e non ha depositi.
Domani andando a Takanabe penserei inviarle della stampa che giace… Altro non posso fare.
Don Liviabella ritarda ancora: speriamo porti qualche cosa per rinsanguare omnia.
E preghi e faccia pregare per me.
Tutto suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
P. S. Accludo Yen 35 a saldo di quanto mi chiede (spese Yen 25 e Ss. Messe).
1986 / Circolare Salesiani / 1938-1-27 /
ai Missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki
Prefettura Apostolica di Miyazaki
Miyazaki, 27 gennaio 1938
Carissimi,
Buone e sante feste dei nostri Patroni, che spero celebreremo tutti con grande slancio e frutto spirituale per noi, per i nostri allievi e cristiani.
Non dimenticate in questa circostanza i nostri cooperatori, anche se pochi, adunateli, informateli delle nostre cose salesiane, ispirandovi alla lettera del Rettor Maggiore, e spiegando la Pia Associazione; vedete di iscriverne altri soci. Non dimentichiamo l’Art. 163 delle nostre Regole:
È giunto dai Superiori l’invito ai confratelli di inviare al Regolatore del Capitolo le eventuali proposte che desiderassero presentare. Conoscete gli argomenti che saranno trattati. Con tutta libertà vedete di contribuire anche in questa forma al bene generale della nostra Società.
Sono stati fissati nella prima quindicina di Marzo gli esami del quinquennio e la prova del tirocinio pratico. I sacerdoti del secondo anno del quinquennio, possono dare l’esame di confessione.
Per norma vostra agli effetti postali, il Seminario essendo considerato fuori di città le spedizioni per espresso arrivano sempre multate.
Il Santo Padre ha inviato una lettera apostolica in cui indice l’Esposizione dell’arte cristiana indigena da tenersi in Vaticano nel 1940. Si desidera che ogni Istituzione Missionaria sia rappresentata. Ad esposizione finita gli oggetti o sono riinviati e sono venduti a vantaggio della Missione.
Desidererei che ogni nostra missione, potendo, fosse rappresentata.
Quanto potete avere e potete fare eseguire da Giapponesi che interessi l’arte cristiana… è ben raccolto. Si invitino artisti indigeni a far qualche lavoro di soggetto sacro. L’oggetto potrà essere venduto a beneficio dell’autore.
In queste belle feste preghiamo affinché usque ad mortem possiamo essere sempre degni figli di Don Bosco.
Pregate per il
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1987 / Cecchetti Albano / 1938-1-27 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
Miyazaki, 27 gennaio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Mi dispiace di essere sempre causa (involontaria) di dispiaceri per Lei e per il bravo Arri e… proprio sempre per la cosa che più odio… il denaro. Pazienza! Rispedisca pure a me indietro quanto non le serve (Salvo Savio Domenico – Don Bosco e il resto non è di Don Cimatti).
Faccio ricerche per i carboni e presto arriverà il vino. Cerco anche i calendari, se non ce ne sono più a Miyazaki, per quest’anno è finita. E alla prima occasione la stampa di Tak.
Per il vino, dice che il rosso ripugna, ma quanto ne beve? Lei poi stia in guardia: per i suoi disturbi, vino e bibite eccitanti sono letali – poco o molto che sia.
Grazie delle belle notizie e dei giovani di Nakatsu e dei cristiani di Morie e Beppu. Così va fatto. Negli oratori (quelli di cui mi consta de visu) si fa su per giù come a Beppu (mi sarà utile la relazione che mi promette). Ad es. a Miyazaki ogni giorno c’è il discorsino, catechismo, ecc. idem Miyakonojo; più il lavoro domenicale in giornata e a sera.
La frequenza numerosa dipende da tante cose che non sono da imputarsi sempre agli individui.
A Mikawajima si seguono le norme del compianto Don Piacenza. Alla scuola è più che altro domenicale.
Per Arri Lei sa che e a voce e per iscritto ho sempre insistito su quanto Lei mi dice, ma è della natura di questi ammalati di essere così e sono così in tutto il mondo.
Per Lei stia tranquillo – se non l’ha già, non contrarrà certo la malattia.
Non sapendo quando partirà la Direttrice – vorrei – ad evitanda poi questioni in futuro, dare una miglior forma alla convenzione colle Suore. Lei che ha già provato, veda se c’è da togliere, aggiungere, ecc.
E per il momento stop. Don Bosco ci aiuti in tutto.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.
1988 / Arri Carlo / 1938-1-27 /
a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone
Miyazaki, 27 gennaio 1938
Arri carissimo,
Grazie della bella relazione… e quando hai tempo scrivi o detta a qualcuno tante di queste belle occasioni che si prestano in tante forme per far del bene.
Tutte le volte che vengo a Beppu ho l’impressione che ti stanchi troppo – parli forte – cammini troppo in fretta – mangi troppo in fretta.
È dovere che ti abbi riguardo. Sai che Don Cimatti in fatto di malattie è di parere che sia dovere dir chiaro ai malati le loro vere condizioni.
Tutto il resto sono pietose imposture; bugie, anche se i teologi, sui libri, non sono del parere. Dunque:
Tu sei ammalato – e ammalato che deve avere speciali riguardi per sé e per gli altri – lo sai. Ubbidisci alle prescrizioni della dottoressa, anche se non credi – ubbidisci.
Sarai più contento tu e tutti staremo più tranquilli.
Puoi improvvisamente vedere arrestata ogni attività, mentre nell’ordine naturale delle cose, se ti hai gli ordinari riguardi, puoi prolungare questa tua preziosa attività.
Coraggio, Carlo mio, e festeggiamo il nostro S. Francesco e Don Bosco con vero spirito salesiano.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
1989 /Fumasoni Biondi cardinale / 1938-1-28 /
a S. Em. il Card. Fumasoni Biondi, Prefetto di Propaganda Fide
PREFETTURA APOSTOLICA MIYAZAKI - GIAPPONE
OGGETTO
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Denunzia scadere Facoltà
Miyazaki, 28 gennaio 1938
Eminenza,
Col prossimo agosto scadono le facoltà concesse alla Missione Indipendente Miyazaki prima, ed ora Prefettura Apostolica, nella persona del Superiore Sac. Vincenzo Cimatti, sales.
Per il bene della Prefettura e delle anime, dopo aver sentito anche il parere dei missionari, domando ad tempus la rinnovazione di tutte le facoltà finora concesse ad decennium. In altre mie lettere ho fatto conoscere alla SS. Congregazione le mie difficoltà nel regime delle mansioni a me affidate. Rinnovo la mia domanda e mi metto nelle mani del Signore, affinché si compia in me e per i miei la S. Sua Volontà.
Sono note pure all’E.V. le difficoltà materiali in cui verso, per cui imploro qualsiasi aiuto anche minimo per far fronte alle medesime. Il rincarare dei generi, il mantenimento dei Seminaristi e degli orfani a noi affidati, la propaganda che si dovrebbe fare, le necessità create più forti dalla guerra, i cui effetti son pure qui risentiti, mi hanno messo in uno sbilancio dal quale non so come fare a sorgere senza un qualche aiuto e di Ss. Messe e di generoso sussidio.
Lo imploro insieme alle altre grazie per questi miei poveri figliuoli. Assicuro per parte di tutti preghiere speciali ed offerte di sacrifici.
Voglia benedire tutti noi e le nostre opere.
Prostrato al bacio della S. Porpora mi professo, dell’E.V. Rev.ma
obbedientissimo
Sac. Vincenzo Cimatti, sales.
A Sua Eminenza
Card. Fumasoni Biondi
Propaganda - ROMA
1990 / Ricaldone Pietro / 1938-1-31 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
31 gennaio 1938
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Prima di andare a riposo non voglio lasciar passare la festa di Don Bosco senza presentare a nome dei confratelli tutti l’assicurazione delle nostre preghiere, il proposito fatto da tutti di voler essere degni figli di Don Bosco nell’osservanza esatta delle Regole.
A proposito del mio rendiconto mensile: al solito, bene in salute – lavoro non manca – la mia anima sulla via della volontà di Dio – nulla di nuovo – in unione e carità con tutti.
Le nostre cose al solito: la mancanza di mezzi e di personale, arena molte cose per non dir tutto. Ma avanti.
Il Signore mi domanderà conto di quel che mi dà, non di quello che mi dovrebbe dare.
Per i confratelli – conosce la questione Don Escursell. Ho Don Tanguy ammalato (esaurimento). Quasi conterei di inviarlo per breve riposo a Torino.
Ma! Per gli altri, le solite cose.
Attendiamo le decisioni dei Superiori su troppi punti e… per carita! Non si rinviino a dopo il Capitolo.
La finanza… a terra. Penso che in questo emuliamo Don Bosco, ma non siamo di forza e di santità come Lui, e quindi supplico che mi aiuti.
E preghi per me, per me, per me.
Suo aff.mo come figlio
Don V. Cimatti, sales.
1991 / Ricaldone Pietro / 1938-1-31 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Fiori e frutti oratoriani4
31 gennaio 1938
Rev.mo Sig. Don Ricaldone,
È la festa del nostro Don Bosco. Ricevo proprio in questa circostanza una bella relazione della nostra casa di Beppu, che mi dà lo spunto per la mia relazione mensile. “Fiori e frutti oratoriani”.
Come funzioni fra noi l’oratorio festivo, che è frequentato per la massima parte da pagani, può arguirlo dal seguente schema che si cerca naturalmente di mettere in azione col nostro sistema salesiano.
Porta aperta a tutti. Inizialmente si pensa solo a giocare coi ragazzi, trattandoli assai bene ed evitando di sgridarli. È il primo periodo di conquista di amici.
I ragazzi giapponesi giocano assai volentieri. Hanno una miriade di giochi, differenziati secondo le stagioni: assecondare, vigilare, non imporre – regime di libertà ragionevole – è il compito di chi sorveglia. Alla fine della ricreazione si radunano i ragazzi a sentire un discorsetto divertente, a contenuto morale, ed all’occasione ad ascoltare avvisi, che contribuiscono al buon andamento dell’Oratorio.
Conosciuti i ragazzi e le loro necessità si possono iniziare le opere proprie dell’Oratorio: dopo scuola; teatro, biblioteca, musica, ecc. e con la dovuta prudenza anche l’insegnamento religioso. Ogni oratorio ha poi i mezzi suoi speciali, reclamati dall’ambiente, dalla qualità dell’Oratorio (giornaliero o festivo) per tener conto delle presenze, che danno diritto a concorrere a premi dell’oratorio, all’acquisto di oggetti graditi o utili ecc. Alla sera poi del sabato o della domenica ad ora conveniente grande adunata di tutti gli oratoriani, parenti ed amici compresi, per assistere a divertimenti di famiglia (teatro, canti, declamazioni, proiezioni luminose e cinema) durante i quali in tutte le forme possibili si tenta di inculcare colla proiezione, col discorso, colla rappresentazione teatrale la buona massima, il buon consiglio che lentamente, viene guidando il volenteroso ad amare l’Oratorio, le persone, le idee inculcate, e coadiuvare così gli impulsi della grazia di Dio fino a guidare l’anima a lasciarsi avvincere dalle amorevoli insistenze di Gesù.
E Gesù si serve spesso direttamente dei fanciulli per compiere l’opera di redenzione; li trasforma, anche pagani, in piccoli campioni di azione cattolica; oppure li vuol partecipi in punto di morte ai benefici della fede e alla corona del premio.
Ricordo a Nakatsu che fra i più fedeli oratoriani e fatto segno all’affetto e alle cure del compianto Don Piacenza, vi era anche un povero gobbetto che non poteva partecipare ai comuni divertimenti. Cadde ammalato e visitato dal missionario, ricevette il Battesimo e spiccò il volo in compagnia di Savio Domenico di cui aveva preso il nome. Un’anima salvata: l’entrata del sacerdote in relazione con la famiglia e con quelle del vicinato: ed e già un gran passo per avvicinare le anime al Signore.
Più recente è il seguente fatto. Un fanciullo di dieci anni, tal Shibata Hideo, ogni giorno dopo scuola veniva a giocare all’oratorio di Beppu, e sentiva regolarmente i discorsetti ricreativo-morali che vi si tengono. Aveva imparato le nozioni principali di catechismo su Dio, Gesù Cristo, la Madonna così bene, che a casa ogni volta prima di mangiare faceva il suo bel segno della croce e pregava Maria-sama. Alla notte di Natale pure partecipò fino alle due alla solenne funzione. Cadde ammalato, ed il suo più grande dispiacere era di non poter andare alla Missione.
Siccome si era aggravato, il nostro Don Arri ripetutamente andò a visitarlo. Perduta la speranza di guarire, il fanciullo pregò il babbo di andare alla Missione e farsi dare una medaglia della Vergine. Avutala non faceva che stringerla fra le mani e pregare. Agli estremi fu battezzato col nome di Luigi, e da quell’istante, mentre prima non voleva sentire parlare di morte, si tranquillizzò, dicendo che presto sarebbe andato in Paradiso. I parenti pagani chiamarono per gli scongiuri uno yamabushi (bonzo itinerante, di montagna) che con i suoi superstiziosi sortilegi non riuscì a nulla. Il ragazzo peggiorò sempre più e pochi minuti prima di morire manifestò al babbo il desiderio di avere il funerale cattolico. Il giorno dopo il battesimo morì. Gli si fa il funerale colla massima solennità: vi partecipa la famiglia, i compagni di scuola ed anche il bonzo… Anche in questo caso un’anima salvata, una relazione più stretta colla famiglia dell’angioletto, una buona propaganda: il richiamo primo, l’Oratorio.
Commoventi ed eleganti le vie del Signore nel chiamare a sé le anime. Di non pochi ragazzi che frequentavano l’oratorio e che poi per vari motivi dovettero sospendere, dolorosamente sorpresi da malattie, ricevettero in punto di morte il battesimo.
Non è pieno di profondo senso di ammirazione, il fatto di un nostro paganetto oratoriano che avendo il fratello maggiore ammalato, non permettendo i genitori l’entrata del missionario in casa, si fa insegnare bene dal sacerdote come si amministra il battesimo, e corre a casa, e lo dà al fratello, che gongolante di gioia pochi istanti dopo volava in Paradiso?
Cominciano a non essere rari i casi di giovanotti (i quali da ragazzi frequentavano l’Oratorio) che comprendendo ora meglio le cose e più liberi di sé, si presentano alla missione e chiedono il battesimo.
E l’Oratorio ha già dato e dà i suoi frutti di vocazioni indigene tanto per la Chiesa quanto per la nostra Società.
Mi trovo a Tokyo dove ho avuto la fortuna di assistere alla solenne funzione della consacrazione del nuovo Arcivescovo Mons. Doi.5 In terra di missione l’elevazione di un indigeno a tale importante mansione è un fatto di prim’ordine, e come ben si esprimeva Mons. Marella, Delegato Apostolico “tale consacrazione del nuovo Arcivescovo viene a coronare un secolo di eroismo missionario. I pionieri che hanno sperimentato le lunghe ore di attesa e sopportato le angosce degli inizi, la falange dei generosi benefattori che li hanno fiancheggiati coi loro sacrifici e colle loro preghiere non sono presenti per assistere all’apoteosi del loro operato.
Eredi spirituali del loro ideale, i missionari d’oggi e i numerosi amici del Giappone, restano testimoni del loro giocondo disinteresse. Con loro la Chiesa intera ringrazia umilmente il Signore per i progressi del Vangelo…”.
È di fronte a queste manifestazioni che il cuore commosso è eccitato a maggior impulso di lavoro per le vocazioni indigene; è incoraggiato a spandere a piene mani il seme, in attesa che fecondato dalla grazia di Dio produca i desiderati frutti. Anche i suoi figli, seguendo le direttive di Don Bosco, cooperano sia pure modestamente, in questo campo delle vocazioni indigene, la cui prima cellula è per noi l’Oratorio. E grazie a Dio eccole schematizzati i frutti di 11 anni di lavoro.
Aspiranti al Seminario20
Piccolo Seminario42
Gran Seminario filosofico8
“ teologico2
Confratelli Salesiani chierici3
“ “ coadiutori3
Oratori festivi 10 con complessivo di 3000 allievi. Speriamo che il seme germogli e fruttifichi, mentre invoco su questa fiorente gioventù la sua benedizione, le preghiere e gli aiuti di quanti amano le anime.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
1992 / Lorenzoni Livio / 1938-1-31 /
a Don Livio Lorenzoni, salesiano
Miyazaki 31 gennaio 1938
D. Lorenzoni,
Grazie di quanto sempre fai per l’antico amico che mai ti dimentica.
Gesù ti rimeriti ora ed in morte e dopo Morte.
Prega pel tuo
aff.mo
D. V. Cimatti, sales.
1993 / Cecchetti Albano / 1938-2-7 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
[7 febbraio 1938]
Carissimo Don Cecchetti,
Don Tanguy viene a riposarsi mentre si avvia a Tokyo. Preghiamo.
Per Lei coraggio, allegria e mettersi nelle mani di Dio.
Uno di questi giorni telegraferò che passo. Venite alla stazione per i bagagli da prendere.
Il vino per sbaglio dalla ferrovia fu inviato tutto a Oita; anche quello di Miyakonojo. Pazienza! Potete aggiustarvi.
Scriverò nel tempo indicato allo Hirano.
Unisco le lettere che desidera – per Lei, la sua è così bella che può leggere quella premettendo: “Cimatti di tanto in tanto scrive ai catechisti e a quelli che lavorano con noi. Mi scrive che è contento di voi e che desidera che continuiate a lavorare specificando sempre meglio le vostre mansioni ecc. ecc.”.
Don Tanguy porta alcuni koyomi (calendari): non ce n’è più! E carboni.
Lei si abbia riguardo: è dovere.
E preghi per me.
Tutto suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1994 / Zerbino Pietro / 1938-2-8 /
a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale
8 febbraio 1938
Carissimo Don Zerbino,
Grazie della continua carità in tutti i sensi.
Continua a pregare per me ed il Signore ti aiuterà ed aiuterà anche me… Grazie pure della vita del cariss.mo Maffei: chissà che non la traduciamo… Prega.
Godo che Bava abbia ricevuto; puoi dirgli che Bovio è ancora quello di quei tempi… che risate ricordando Valsalice.
Spero presto (chi ha fretta, vada adagio) di far uscire il buon Filippa (la piccola vita).
Coraggio e allegro. Ci rivedremo? Ne dubito molto. Tant da fé ca ven mai neuit.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
1995 / Cecchetti Albano / 1938-2-9 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
9 febbraio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Savio Domenico le porta un po’ di pioggia. Deo gratias.
Le Messe della S. Sede sono a meno di Yen 0.90, quindi ho ridotto a £ 75,00.
Nelle accluse vi è denaro: prego che vada con sicurezza a destinazione.
Andrà bene che la cristianità domenica telegrafi a Mons. Doi.
E preghi preghi preghi e faccia pregare per me.
Tutto suo
Don V. Cimatti, sales.
P.S. Mi saluti Arri e ossequi alle Figlie di Maria A. e alle Nagatesse [Opera sociale Nagata].
1996 / Cecchetti Albano / 1938-2-11 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
11 febbraio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Grazie della lettera.
Per norma le tasse veda di pagarle subito (voi avete i fondi segreti!… Voi beati!) e mandarmi la ricevuta che pagherò subito. Se non facciamo così corriamo il rischio di ritardare assai, e quindi di incorrere in multe. Al momento non ho con me i mezzi per pagare e quindi, ecco un primo ritardo, se non inviassi a Lei… Per le tasse ci sono sempre anche collo Shadan (ente morale)… e non è improbabile che aumentino…
Ho capito tutto con Don Arri, e parlerò come d’intesa col Delegato.
Per tutto il resto: Asilo, Collegetto, ecc. è sempre la questione dei soldi. Dissi a Don Arri di dirle che prepariate i progetti.
Per gli esercizi prepari un po’ di istruzioni (5 giorni tutto compreso), non si sa la data.
Il bravo Don Pedro spero raddrizzi le idee. Pas peur! Meglio che ora la valvola di sfiatamento sia Don Cimatti: più sfiatato del sottoscritto, nessuno: neppur Don Cecchetti che vorrebbe farsi pompare.
E preghi preghi preghi per me.
Tutto suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1997 / Cecchetti Albano / 1938-2-14 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
14 febbraio 1938
Carissimo Don Cecchetti,
Scrivo, come posso, dal treno, alle sue molteplici, interessanti e per me utilissime lettere.
Per la questione Dumeez-Figlie di Maria Aus. mi pare che Don Dumeez domandi cosa più che ragionevole. Anche il Kyugoin (Ospizio) che non è meno povero delle Figlie di Maria A. fa modestamente quanto deve (coperte, vestito, biancheria). A me, naturalmente fan dire molte cose… Penso che altrove non domanderanno meno, e poi bisogna vedere in quali condizioni furono accettati da Suor Letizia.
Già da tempo dissi che le due parti dovevano intendersi fra di loro, ed è naturale che ora faccian i sodan (= si parlino). Più andiamo avanti e capiamo le cose, con le restrizioni che pone la Chiesa e con quelle più forti che pone la Congregazione, c’è poco da mordere per le vocazioni per questi poveri disgraziati figliuoli.
Non ho parlato a Don Margiaria perché bisogna che gli interessati trattino – nel caso Don Cimatti dirà l’ultima parola: se non faccio così sono pesi immensi che si addossa la missione. Ad ognuno la parte sua. Don Cimatti non è alieno di aiutare in quel che è ragionevole.
Per le costruzioni opere di Beppu:
I Superiori naturalmente si sono riservati la proprietà del terreno (pensi che la parte data da Don Pedro sia della Congregazione – non era il momento psicologico di parlarne ora – ma ho il documento in archivio) – quindi terreno della missione poco o nulla.
Che pensino i Superiori di Beppu devono averglielo scritto nel memorandum lasciato.
L’asilo non è proibito intuitu missionis purché circondato per noi e i futuri delle dovute garanzie (vita comune, non estranei nel convento, evitar dicerie, ecc.). Nessuna difficoltà affidarla alle Suore (come dovrebbero prendere quello di Tokyo) se l’accettano: anzi assai bene, se il prete non vorrà entrarci, che se no si ripeterà Miyazaki. Le suore sa come sono…
Se aspettiamo le decisioni del terreno possiamo aspettare degli anni. D. Cim. ribadirà, e vedremo (perché anche di questo dovrebbero rispondere): ma finché Lei non presenta un progetto in carta e colle cifre delle spese, non si concluderà nulla. Per ora prescinda dal terreno.
La questione del collegetto bisogna risolverla così:
È opera della Congregazione? Tutto è riservato ai Superiori di Torino.
È opera della missione? Bisogna non sia il duplicato di Nakatsu. E specialmente quali saranno i mezzi di vita.
Cose da correggere a Nakatsu, Oita e altrove, molte. Esortazioni non mancano. Per provvedere a quanto manca a Nakatsu ci vorrebbero i mezzi, che Don Cimatti non può dare perché non ne ha. Ah, Don Cecchetti cosa posso dire quando non ne ho per il pane di voi e di Tokyo?
Per Oita diedi il permesso per la lampada perché si può dare – e per me vale più un atto di carità, che una legge cui si può derogare.6
Gli ammalati sono ammalati, caro Don Albano. E come né Don Cimatti né Don Albano possono impedire i moti cardiaci, così… È ben doloroso. Beato Lopez, catechista e quanti trovarono e troveranno la loro santificazione con questo mezzo. Gli uomini bisogna comprenderli, compatirli, aiutarli. Lei ne conosce altri che possono santificare quanti sono con loro. Creda, Don Albano, per tutto questo soffre assai più il nostro Don Marega. Preghiamo. E Lei faccia quanto può per…
Abbia la bontà di comunicare al buon Don Arri quanto non potei scrivere immediate dopo il colloquio con S. E. il Delegato.
Cioè il Delegato teme (e ne ha forti motivi) che il Segretariato per tutto il Giappone susciti preoccupazioni inutili e dannose al momento, dato lo sviluppo nell’isola grande delle opere per malati di P. Iwashita, P. Flaujiac, ecc. Dunque consiglia pel Kyushu solo. Informerò io Mons. Yamaguchi e Mons. Breton. Se Arri avesse scritto già, riscriva in tal senso, e se teme, scriverò io – oppure cominciamo a farlo solo per la nostra Prefettura e poi si farà dopo poco a poco per tutto il resto del Giappone.
Unisco: libro ricordo della festa (Lei, Arri, Don Marega) – e strenna del Superiore (Beppu, Oita, Figlie di Maria A.).
La mantellina alle Figlie di Maria A.? Mah!
Pregate per me.
Don V. Cimatti, sales.
1998 /Circolare ai Salesiani in Giappone / 1938-2-17 /
ai Missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki
Prefettura Apostolica di Miyazaki
Miyazaki, 17 febbraio 1938
Carissimi,
Di ritorno da Tokyo, insieme ai saluti dei cari confratelli che grazie a Dio trovai in buona salute, vi porto la prima benedizione del nuovo Arcivescovo Mons. Doi, che vi prega di ringraziare voi tutti e le Cristianità a Voi affidate e per le preghiere e per i saluti di omaggio inviati e per tutte le attestazioni diverse ricevute da Voi in quell’occasione. Assicurate i cristiani della Sua riconoscenza e delle sue preghiere. Dai giornali apprenderete le notizie particolareggiate delle solenni funzioni fatte.
Secondo il Direttorio art. 335 è prescritta la prossima Domenica di Sessagesima la Domenica della STAMPA. Vi prego di fare il possibile per uniformarvi al prescritto chiarissimamente indicato. All’occasione non dimenticate la nostra stampa (e quella della Missione e del Don Bosco-sha, ed anche per eventuali desiderosi il Bollettino Salesiano in lingue straniere). Può interessare per gli ammalati la distribuzione di appositi libretti (rivolgetevi all’Ospizio e alla residenza di Beppu). In quest’ultima, d’accordo anche colla Delegazione Apostolica prossimamente funzionerà anche il segretariato per l’apostolato per gli infermi, tanto commendato dal Sommo Pontefice: a tempo opportuno darò le spiegazioni del caso.
Nell’approssimarsi della fine dell’anno scolastico rinnovo le più vive insistenze per il problema delle vocazioni. Spero che tutte le residenze daranno il loro contributo; non mancano le vie e per opere maschili e femminili, per la missione e per la nostra Società. Per poter fare delle buone scelte occorre molto materiale. Preghiamo e diamoci attorno per le opportune ricerche. Chi fosse in relazione con altri missionari scriva e domandi.
Mettiamo questo importante problema, per noi condizione di vita, sotto la protezione di San Giuseppe di cui oggi cominciamo il mese ecclesiastico; come pure affidiamo al suo valido patrocinio tutte le questioni importanti che stanno risolvendo i nostri Superiori a Torino, ed anche la questione del pane quotidiano.
Sono sicuro che il nostro S. Patrono ci aiuterà. Con tutto l’affetto vi saluto e vi assicuro il quotidiano ricordo delle preghiere.
Non vogliate dimenticare il
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1999 / Grigoletto Giuseppe / 1938-2-17 /
a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
17 febbraio 1938
Carissimo Don Giuseppe,
È l’inizio del mese del tuo santo patrono e voglio esser dei primi a compiere il mio dovere verso di te cui tanto debbo. Sarà un mese speciale di preghiere e sacrifici che intendo di offrire per te, tenue omaggio di affetto riconoscente. Accetta e disponi. Non so fare retorica. Scusami dunque.
Ed ora a noi.
Unisco per i tuoi cari giovani: mi domandano palloncini (Margotti), fiori (Fabri), francobolli (Agostini), fazzoletti (Adriani), immagini (Lavi). Invio a parte un pacchetto, tu distribuisci come credi.
Ricevo i pregiatissimi libri. Deo gratias! Dizionari ecclesiastici! Francesi o di altre lingue… in quantum possum et tu indiges, peto et mando.
Per il Capitolo, non me ne intendo guari di Canoni, ma altro è il dovere, altro è l’usufruire del titolo. Ad ogni modo se il Signore vorrà, mi troverò: se non vorrà (e ne ho tanti mezzi), non potrò trovarmi. Sono senza personale… ad ogni modo il Signore può mandarlo.
L’invio degli Atti è fatto a tutte le case è chiaro. L’art. 128 non è un obbligo, ma secondo me, un onore, ed agli onori si può rinunciare, ed in multis salesianamente si deve. Non ti meraviglierai se ti dico che non usufruisco degli onori del Prefettato: mi pare bastino gli oneri… Ma come dico, se il Signore vuole, sta’ certo che ci vedremo e… sì, sì… insalata e pomodori… e tutte le altre combinazioni agricole, vacanze per i tuoi scolari, Messa di tuo fratello, ecc. ecc. Ora sta’ anche tu in pace.
Prego per il povero fratello di Dal Fior, specialmente in questo mese.
Con Don Tonelli sono in relazione, e nella sua carità verso il vecchio compagno e amico ha già generosamente aiutato la Missione. Deo gratias!
Scrivo e ringrazio i benefattori nuovi e vecchi.
E abbracciandoti nel Signore con mille saluti a te e a quanti conosco, con un augurio speciale ai buoni artigiani, mi confermo
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
2000 / Padovan Francesco / 1938-2-17 /
a Francesco Padovan, benefattore
Miyazaki, 17 febbraio 1938
Ill.mo Sig. Francesco,
Il buon Don Giuseppe (Grigoletto) mi fa leggere la sua lettera carissima… da cui apprendo sue varie notizie.
Si abbia cura della salute… per noi vecchi il freddo è un gran nemico. Grazie poi della caritatevole sua offerta, la godono i nostri seminaristi.
Li vedo ben in ordine davanti al Seminario in attesa di andare a passeggio: oh!, pregheranno tanto per Lei e per la signora Giuseppina.
Amatissimo Sig. Francesco, le sue preghiere, non dubito, hanno immenso valore presso il Signore, sono io in debito con Lei.
Se a Dio piacerà avrò il piacere di vederla. La conosco solo dalla foto, ma avrò occasione così di esprimerle tutta la mia riconoscenza.
Continui dunque a pregare per me e per i miei.
Sempre la ricorda il
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2001 / Lorenzoni Livio / 1938-2-17 /
a Don Livio Lorenzoni, salesiano
+ 17 febbraio 1938
Carissimo Lorenzoni,
La tua carità si è nuovamente manifestata. Benedeto7 da Dio, grazie. Ti contraccambio con preghiere di cuore specie nel mese di S. Giuseppe. Prega e fa’ pregare per me.
Allegro, laborioso e buono.
Tuo aff.mo
D. V. Cimatti, sales.
2002 / Circolare Salesiani / 1938-2-18 /
ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio
Visitatoria S. F. S.
Miyazaki, 18 febbraio 1938
Carissimi,
L’iniziato mese di S. Giuseppe mi spinge a pregarvi di rafforzare sempre più la devozione a questo caro Santo.
Il nostro S. Francesco di Sales e Don Bosco ne furono zelanti propagatori, e noi dobbiamo imitarli. Raccomandiamo al nostro caro Patrono i bisogni materiali e spirituali della nostra famiglia, specialmente avvicinandosi la fine dell’anno scolastico, raccomandiamogli le vocazioni. Abbiamo bisogno di buoni elementi giapponesi per la Congregazione e per le molteplici opere maschili e femminili della Missione. È per noi questione di vita o di morte. Preghiamo dunque S. Giuseppe.
Non vi sono ignote le nostre difficoltà materiali: S. Giuseppe Provveditore della S. Famiglia bisogna che provveda anche a noi; comprenderete però che bisogna che gli diamo delle consolazioni come sapevano dargliene la Madonna e il Signore.
Finalmente tanti cari nostri confratelli soffrono per malattie fisiche ed anche tutti [noi] abbiamo le nostre difficoltà spirituali. Ricorriamo con fede a S. Giuseppe e vedrete i miracoli della sua potente intercessione.
Specialmente i nostri cari e buoni coadiutori si affidino con fiducia al Patrocinio del loro speciale Protettore.
La domenica di sessagesima, secondo il direttorio art. 335, è stabilita come domenica della Stampa. Desidererei che pure giungendo questa in ritardo, i chierici tutti dello studentato fossero informati con apposita conferenza del nostro Don Margiaria (lo prego di accettare) del movimento stampa cattolica in Giappone.
Tutti, ad imitazione di Don Bosco, dobbiamo persuaderci del formidabile mezzo che abbiamo a disposizione per fare tanto bene; come pure dobbiamo fare assai attenzione che questo santo mezzo non sia per noi di danno… i motivi li conoscete.
In guardia perciò, anche in Giappone il demonio usa assai assai assai di questo mezzo anche contro i poveri Salesiani.
Si rilegga pure al riguardo la bella circolare del nostro Don Bosco sui libri (rac. circ. di Don Bosco).
E pregate assai per il
Vostro
Don V. Cimatti, sales.
2003 / Ricaldone Pietro / 1938-2-22 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 22 febbraio 1938
M. R. ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Sì, ho riso… e grazie del momento di esilaramento (niko-niko suru, in giapponese)1.
Grazie a Dio pur desiderando di unirmi a LUI non sono neppure lontanamente esaurito – se vedo nero, mah! Mi sembra nel Signore di averne a vedere i motivi. I nostri cari Visitatori spero avranno illuminato la situazione.
NOTIZIE: il nostro caro Don Tanguy ha ormai bisogno di essere sostituito, almeno ad tempus. Il dottore mastica male e pronostica peggio. Ah, se i Superiori mi consigliassero chi mettere al suo posto! È questione vitale e di grande responsabilità.
Ma quando i Superiori decideranno definitive per queste care anime? Ah, se seguissi la tentazione, me ne andrei subito a Tokyo: non già perché Don Cimatti risolverebbe la situazione, ma, che vuole?
Non mi adatto alle Prefetture Apostoliche – absolute non riesco… Ma mi facciano segretario in qualche buco… Rida anche Lei, che ne avrà bisogno più di me: ma veda Lei, che può inviarci un buon personale. Ho tentato di battere in Cina, ma Don Braga non si muove e non ci sente. Stando così le cose, veda almeno di inviare subito qualcuno con Don Liviabella – niente di male che anticipi la venuta.
Qui l’anno scolastico comincia col primo di Aprile: ho alcuni che dovrebbero incominciare la teologia in posto (e basterebbe, penso, un buon moralista solo), sono autorizzato a continuare come prima, inviando ancora per quest’anno al Gran Seminario? Colla penuria vera di personale, non posso stare sulla corda.
Abbia la bontà di venirmi in aiuto – mi viene a mancare Don Tanguy l’unica forza (nel senso che soglio dare alla parola) – vi è materiale buono tra i giovani, ma dopo le lavate di capo dei Visitatori come si osa esporlo al fuoco? Eppure, se i Superiori non mi consigliano diversamente, dovrò pur farlo.
E allora attendo con fede – ma se non ottengo risposta dovrò per forza fare quello che desidererei facessero i Superiori.
Mi benedica de rore coeli…
Oh, S. Giuseppe, convertite i Superiori al Giappone.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
2004 / Ricaldone Pietro / 1938-2-22 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Semi e frutti di carità8
[22 febbraio 1938]
Molto Rev. Sig. Don Ricaldone,
Il programma di carità che ci siamo proposti di svolgere salesianamente viene ad avere in varie forme la sua attuazione sempre sulla base del ricordo di Don Bosco ai suoi missionari: “Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini”.
E la parola di Don Bosco coglie davvero nel segno. È già noto agli amici nostri ed agli ottimi nostri cooperatori e cooperatrici quanto già si è attuato al riguardo in missione: l’Ospizio di Miyazaki, l’istituto di Nakatsu, gli oratori quotidiani o festivi sorti ovunque si trovano opere salesiane, gli asili d’infanzia, le conferenze di S. Vincenzo, le benefiche opere delle Figlie di Maria Ausiliatrice ne sono le massime manifestazioni.
A Tokyo le opere sociali sorte nel nostro oratorio di Mikawajima (specialmente l’Asilo e il Dispensario Don Piacenza) e la scuola professionale Don Bosco sono campi fecondi di carità destinati ad una copiosa messe di bene.
Penso le farà piacere aver notizie dello sviluppo che nuove forme di opere di carità vengono prendendo in favore specialmente degli ammalati.
Le visite a domicilio compiute dai soci delle Conferenze di S. Vincenzo vengono sempre più e meglio rafforzandosi, ed è di recente istituzione (oltre quelle che già funzionano a Miyazaki e Miyakonojo) quella di Beppu, di cui fan parte anche catecumeni, che trovano in queste visite uno dei più forti eccitamenti alla ricerca ed alla realizzazione della loro fede.
Oh, come viene naturale pensare al gran S. Martino, che ancora catecumeno dona metà del suo manto a Gesù! Come narrare gli esempi di vero eroismo, noti a Dio solo e ai pochi attori, che si verificano in povere catapecchie, in camerette prive di tutto, o anche sotto la volta del cielo!? L’anima giapponese, poi, inclinata come è naturalmente alla gentilezza vi riesce in forme esterne, che hanno ancor più del simpatico ed avvincente.
Oh, fosse lecito all’obbiettivo fotografico fissare le scene di delicatissima carità dei soci delle Conferenze… No, no… È meglio così: l’uomo, che serve Gesù nella persona dei suoi poveri ammalati, nel silenzio, nel nascondimento…
L’opera della stampa buona, specialmente se improntata alla carità, è un altro mezzo efficacissimo di propaganda. Si spiega così il successo del mensile “Vivere nella carità” edito dall’Ospizio di Miyazaki e che va a ruba dai pagani.
A Beppu i nostri hanno iniziato una società di studio di libri cristiani coll’intento di diffondere fra i protestanti e pagani lo spirito della carità cristiana.
È già uscito il primo volumetto, che presenta tradotta la DIDAKE: sono in preparazione altri volumetti (atti di martiri – umiltà cristiana, ecc.), che se dobbiamo giudicare dall’esito del primo, sono destinati a far un gran bene. Per l’ammalato il libro è un compagno fedele nelle ore di inevitabile noia… Oh, se la buona parola fa presa in quel momento, si può dire che è un’anima che si salva. Quanti esempi potremmo citare! Urge, urge stampa buona, attraente, persuasiva per queste care anime, già così provate dai loro dolori. Ed i mezzi? Al momento tiriamo avanti con fede.
La vendita a prezzo di fallimento e qualche offerta formano il piccolo capitale che servirà alla pubblicazione di un altro volumetto… Così l’esito assicura… edizioni esauritissime…
Ma quello che più mi stava a cuore di comunicarle è che si è stabilito a Beppu il Segretariato dell’Apostolato degli infermi, il primo dell’opera internazionale in terra di Missione. Per ora funziona per tutto il Kyushu, col desiderio che presto si estenda a tutto il resto del Giappone. Ne godiamo tutti, e penso ne godrà anche Lei, amato Padre, e quanti amano Gesù nei suoi poveri fratelli infermi. Se si può comprendere in ogni punto del globo la psicologia del malato che prega e fa pregare, direi la si gusta al sommo a Beppu, e i confratelli nostri ed anime buone che ne condividono l’apostolato lo sperimentano quotidianamente. Poveri esseri, la cui vita così spezzata, che sembrano votati ad un’esistenza inutile senza speranza di guarigione il più delle volte, possono essere guidati a divenire apostoli coraggiosi, coscienti dei loro dolori, ed ogni giorno abbracciando con Gesù la loro croce, le loro sofferenze; oh, come meglio di noi dicono: “Eccomi, Signore voglio fare la vostra volontà”. Ecco la missione d’apostolato loro fissata nettamente, imposta loro da Dio: “guadagnare le anime per mezzo della croce”.
Ho provato questa convinzione tempo fa quando mi recavo ad amministrare la S. Cresima fra i poveri tubercolosi del Sanatorio cattolico e in varie famiglie di ammalati a Beppu. Vedere la gioia di queste anime in corpi sfatti dal dolore, ed il senso vivo di sacrificio eroico che emanava più dal movimento delle labbra che dalla parola formata, nell’offerta dei loro dolori a Dio per la salvezza delle anime dei loro fratelli, che non conoscono ancora Gesù!
Non si può distaccare dalla fantasia la figura di un giovinetto cristiano, che ha compreso la sua posizione di apostolato.
Sorridendo nel suo letto di dolori, si è fissato la sua giornata di lavoro (e vi si attiene mordicus), materiata di preghiera e sacrificio: vi è segnato il tempo delle orazioni, della meditazione, della lettura spirituale, del S. Rosario… Il suo apostolato ha già convertito tutta la sua famiglia (sei persone).
Oh, sì! La sofferenza è la forma più elevata della preghiera, e gli effetti non possono non essere proporzionati.
I nostri cari ammalati si affrettano a dare il nome all’Associazione che dà loro così bel mezzo di saluto per loro e per gli altri. Riceveranno per posta la lettera mensile, semplice e cordiale, che li avvincerà in un solo con Gesù sofferente.
Sanno che il Papa conta molto sulle preghiere degli ammalati, e che con riconoscenza dona la sua paterna benedizione a quest’opera, che si può ben chiamare: “Passione cattolica” e che sotto l’impulso profondo e invincibile delle sue preghiere e dei suoi sacrifici si affianca così potentemente a quanti lavorano per la salvezza delle anime.
Ci benedica, o Padre, e implori per noi e per i nostri cari ammalati molte preghiere da quanti amano Gesù.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.
2005 / Zerbino Pietro / 1938-2-22 /
a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale
22 febbraio 1938
Mio caro Zerbino,
Al solito un po’ di lavoro…
Se vengo ci vedremo… se no, non ci vedremo che in Paradiso.
Prega per me e saluta tutti.
Tuo
Don V. Cimatti
2006 / Circolare ai Salesiani in Giappone / 1938-2-22 /
ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio
VISITATORIA S. F. S.
Miyazaki, 22 febbraio 1938
Carissimi,
Ricevo da Torino in data 29/1/1938 lettera dei Superiori in cui si annunciano notizie da tempo attese e che subito trasmetto, data l’urgenza delle medesime.
Sono erette in Ispettorie le attuali Visitatorie e quindi anche quella del Giappone. In attesa di decisioni definitive i Superiori mi pregano di accettare la nomina di Ispettore.9
Vi prego dunque di sopportarmi ancora un poco con questo titolo, e di aiutarmi, come avete fatto finora, a compiere il mio dovere.
Il programma di lavoro non può essere altro che aiutarci fraternamente per essere buoni salesiani. Le mie speciali mansioni elencate nell’articolo 87 delle Regole mi saranno facilitate dalla vostra collaborazione piena, sincera, caritatevole: ne faccio fin d’ora pieno assegnamento. Come primo atto i Superiori mi pregano di radunare subito il Capitolo Ispettoriale per l’elezione del Delegato. In foglio a parte troverete le norme relative.
Per la Teologia: per il momento si continui lo statu quo, cioè i teologi frequentino il Seminario Maggiore. Per il personale si sta cercando.
Come vedete, notizie che al momento non risolvono che in parte i nostri problemi, ma che danno luogo a buone speranze per l’avvenire.
Preghiamo ed affidiamoci con fede ai nostri Superiori ed il Signore ci benedirà in tutto.
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2007 / Marella Paolo / 1938-2-24 /
a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico
Miyazaki, 24 febbraio 1938
Eccellenza Reverendissima,
Le comunico che i Superiori Salesiani con lettera 29/1/1938 hanno eretta la Visitatoria San Francesco Saverio del Giappone in Ispettoria, ed hanno pregato il sottoscritto di accettare la nomina in attesa di disposizioni definitive da concretarsi, quando avverrà la divisione dei poteri.
Identico lavoro e… stipendio identico… cambio di nome… ho accettato… non si tratta che di continuare a fare in via più giuridica quanto ho fatto finora in via di facoltà avuta. Mi aiuti il Signore a fare meglio di quanto feci fin ora. La cosa è connessa col fatto che quest’anno a giugno vi è il Capitolo Generale per l’elezione dei Superiori (escluso il Rettor Maggiore).
L’Ispettore con delegato (scelto dai confratelli) è membro del Capitolo. Ho fatto presente ai Superiori le mie difficoltà (non già perché sia Don Cimatti necessario in Giappone) dati i molteplici problemi in corso, di recarmi in Italia.
Attendo risposta. Posto che mi obbligassero virtute oboedientiae v’è qualche cosa da fare intuitu Praefecturae Apostolicae (permesso, ecc.)?
Che della grazia… Sto preparando la relazione per la questione di Mikawajima. Preghi per noi e ci benedica tutti.
Con riverente ossequio.
Don Vincenzo Cimatti, sales.
2008 / Tonelli Antonio / 1938-2-24 /
a Don Antonio Tonelli, compagno di Ordinazione
24 febbraio 1938
Mio carissimo Don Tonelli,
Seguo nella preghiera la tua malattia.
Che si compia per il bene tuo la S. Volontà di Dio. Ancora grazie, Tonino mio, della tua grande carità. Se sarà della volontà di Dio ci vedremo, se no, certo in Paradiso.
Non ti consiglio di offrire qualche tuo patimento per queste care anime, perché sono sicuro che lo farai.
Prega per me.
Tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
2009 / Arri Carlo / 1938-2-24 /
a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone
Approvazione opera Apostolato degli ammalati10
Miyazaki, 24 febbraio 1938
Ritenendo essere della maggior gloria di Dio, per la salute delle anime, e conforme ai desideri del SS. Padre e proprio dello spirito missionario il collaborare fortemente all’Opera dell’Apostolato degli ammalati (Booemendaal, Olanda).
Sentito il parere degli Ordinari del Kyushu che con tutto il cuore approvano e aderiscono formulando l’augurio che presto possa costituirsi per tutto il Giappone, permetto ed approvo la costituzione del Segretariato dell’Opera per il Kyushu in Beppu affidandone l’onere al Rev. Don Arri Carlo, sales.
In fede
Don V. Cimatti
2010 / Circolare Salesiani / 1938-2-25 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Ispettoria S. F. S.
Miyazaki, 25 febbraio 1938
Carissimi,
Mi si fa notare che per la determinazione dell’anzianità della professione perpetua, si devono applicare i criteri espressi dagli articoli 145 – 146 delle Costituzioni.
In base a questo il più anziano di professione essendo il nostro Don Marega prego [che] tenga la presidenza dell’adunanza di Beppu.
E pregate per me.
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2011 / Circolare Salesiani / 1938-2-26 /
ai Missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki
Prefettura Apostolica Miyazaki
26 febbraio 1938
Carissimi,
Nell’approssimarsi della S. Quaresima vi prego:
Dare ai cristiani tutte le disposizioni che credete del caso per l’osservanza delle leggi della Chiesa in tal tempo. Siate larghi nelle dispense, data specialmente la situazione attuale delle popolazioni.
Insistere assai sulla mortificazione spirituale nella correzione dei propri difetti, nell’esercizio più accurato dei doveri quotidiani, nella preghiera fatta meglio e prolungata.
Attivare sempre più fortemente l’istruzione catechistica dei giovani per prepararli alla S. Pasqua e alla Prima Comunione; istruire più attivamente i catecumeni per poterne offrire un bel manipolo al Signore nelle prossime feste Pasquali.
Dare maggior impulso alle opere di carità. Vanno estendendosi sempre più i benefici effetti delle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli: ne godo e vi supplico di curare e perfezionare tali istituzioni. Il Signore ci benedirà in proporzione di quanto facciamo per i suoi fratelli poveri. Cerchiamo di visitare e far visitare i poveri, gli ammalati. Quante anime possiamo salvare coll’esercizio delle opere di misericordia…
Eccovi il lavoro che vi propongo di intensificare specie in questo periodo di Quaresima. E mentre pensiamo agli altri non dimentichiamo noi stessi: anche l’anima nostra ha bisogno delle stesse cure che prodighiamo agli altri.
Miei buoni missionari, uniamoci a Gesù che soffre e che vuole salve le anime e prima di tutte la nostra. Sia dunque anche per noi più accurato lo spirito di mortificazione interna ed esterna, più intensa la preghiera, più nutrito il nostro studio, più attivo l’esercizio della carità, affinché anche per noi si effettui una vera risurrezione spirituale.
S. Giuseppe ci guidi nel mese a Lui consacrato ad attuare quanto vi propone il
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2012 / Cecchetti Albano e Arri Carlo / 1938-2-26 /
a Don Albano Cecchetti e Don Carlo Arri, missionari in Giappone
26 febbraio 1938
Carissimo Don Cecchetti ed Arri,
È morto a Valsalice il nostro Don Tonelli.
Come insigne benefattore della nostra missione domando una santa Messa e le prescritte preghiere di suffragio per i confratelli.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
P.S. Faccia anche pregare le Figlie di Maria A.11
2013 / Zerbino Pietro / 1938-3-1 /
a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale
[1 marzo 1938]
Carissimo Don Pietro,
Proprio nell’atto di far partire la lettera mi giunge la tua coll’accluso elenco dei compagni di Fìlippa. Grazie. Spero a giorni finire la piccola biografia, che spero farà del bene. E grazie pure dell’offerta dell’ottimo Rag. Maffei sempre disposto ad aiutare chi ha bisogno. Sapevo della morte del buon Don Lucchelli e del carissimo Don Tonelli. Beati loro! Ma verrà presto anche il nostro turno. Pronti!
Bravo! Prega per noi. I Visitatori sono troppo buoni nel parlare bene di noi: ad ogni modo Deo gratias! Sì, sì: ti ricordo cotidie, non temere.
Potrai far ridere il Sig. Don Berruti leggendogli l’ultima di Don Bovio. Gli facevo, ridendo, gli auguri perché i Superiori gli affidassero qualche carica… e lui ridendo mi diceva: “Ma io desidererei che i Superiori mi scrivessero: ‘O Bovio, allevami i rampolli della Congregazione…’. Ed io per lettera risponderei: ‘Fino ad ora ho allevato e allevo polli; d’ora in avanti alleverò rampolli…’”.
Come vedi, buon tempo c’è, e col caldo che fa un po’ di fresco di queste freddure, non va male.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
2014 / Manassero Emanuele / 1938-3-1 /
a Don Emanuele Manassero, antico Ispettore
[1 marzo 1938]
Rev.mo Don Manassero,
Ricordando i tempi del famoso carro e dei giovani (ormai vecchi) turchi, non dimentico il mio buon Emanuele.
Preghi anche per me.
Suo
Don V. Cimatti
[Quanto segue è una circolare stampata].
I missionari Salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki ed i Salesiani di Tokyo nella bella occasione delle feste Pasquali vogliono dire ai loro Superiori, Parenti, Allievi e Benefattori tutta la loro riconoscenza per i benefici ricevuti ed assicurano preghiere ed offerte di sacrifici speciali secondo la loro intenzione.
Il Superiore trovandosi in urgenti necessità per il mantenimento delle varie Opere missionarie salesiane in Giappone, chiede una sia pur piccola elemosina e molta preghiera.
Il Signore rimeriti i nostri Benefattori e ci benedica tutti.
Sac. Vincenzo Cimatti
Prefetto Apostolico di Miyazaki
Visitatore dell'Opera Sales. in Giappone
2015 / Grigoletto Giuseppe / 1938-3-1 /
a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
[1 marzo 1938]
Caro Giuseppe,12
Non retorica, ma nella vita ci sono doveri fra cui quelli di riconoscenza. Hai capito! La tua festa, le feste di Pasqua… Sai quanto farà (se vivo) Don Cimatti per l’anima tua in quelle occasioni… e non dico altro.
Grazie di quanto fai per il Signore. Per Lui non facciamo mai troppo.
Continua e a tempo opportuno il prezioso premio.
Ti abbraccio e benedico
Don V. Cimatti, sales.
2016 / Circolare Salesiani / 1938-3-3 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Miyazaki, 3 marzo 1938
Carissimi confratelli,
Nella vostra bontà avete voluto per iscritto e a voce manifestarmi il vostro affetto anche in questa circostanza dell’erezione della nuova Ispettoria, e soprattutto avete promesso preghiere. Non posso che ringraziarvi ed è con queste buone disposizioni che mi sento in animo di andare fino in capo al mondo.
Vi contraccambio – lo sapete – quotidianamente con le mie povere preghiere, e poi son qui tutto ai vostri ordini per aiutarvi in quanto mi è possibile: non temete di risparmiarmi (= non abbiate paura di disturbarmi).
Ed ora al lavoro che bisogna fare in preparazione al Capitolo Generale. Prossimamente vi comunicherò il risultato delle elezioni al Capitolo Ispettoriale e le modalità del medesimo.
Siccome nel Capitolo Ispettoriale si tratterà anche il tema del Capit. Gen.: “La formazione del personale Salesiano”, prego i singoli confratelli che avessero eventuali osservazioni e proposte, che intendessero inviare al Capit. Gen. per il tramite nostro, di farlo possibilmente entro il 15 del mese. Piena libertà ad ognuno di inviare al Regolatore direttamente quanto concerne al Cap. Gen.
Secondo il prescritto degli ATTI ogni casa deve preparare la CRONACA dalla fondazione fino al 1938, ed essere inviata a Torino per il Capit. Gener. A facilitare questo lavoro che può sembrare non indifferente vi invierò fogli speciali che riempirete con facilità, nelle forme che vi saranno possibili, e daranno modo al sottoscritto di compiere anche questo suo dovere. Ho bisogno che questo lavoro sia compiuto entro il mese di Marzo.
Non si dimentichi nelle adunanze dei ragazzi di ricordare il 9 Marzo, data della morte di Savio Domenico.
La S. Quaresima, la prossima festa di S. Giuseppe sono tutti mezzi atti ad eccitare noi e gli altri al bene; usiamoli con grande diligenza.
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2017 / Chierici salesiani in Giappone / 1938-3-3 /
ai Chierici filosofi e teologi dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
[3 marzo 1938]
Carissimi filosofi e teologi,
S. Tommaso! È la vostra festa. Come figli della Chiesa e di Don Bosco abbiamo S. Tommaso per Maestro: ricordate le sante Regole nostre. Vorrei scrivere ai singoli, ma spero farlo fra breve, come pure anelo le feste di Pasqua per il piacere di rivedervi et os ad os loqui. Ad ogni modo desumo oggi specialmente per voi il ricordo dalle parole del S. Padre:
“Labia sacerdotis custodiunt scientiam”. “I chierici non si debbono contentare di quello che forse poteva bastare in altri tempi, ma devono essere in grado di avere, anzi devono avere di fatto, una cultura generale più vasta e più completa, corrispondente al più alto livello ed alla più ampia estensione che oggi ha raggiunto generalmente parlando la cultura moderna in confronto dei secoli passati…”.
“…È necessaria la virtù e la scienza, è necessaria l’esemplarità ed edificazione, di questo ‘bonus odor Christi’ che il sacerdote deve spargere dappertutto intorno a sé, presso quanti l’avvicinano”.
S. Tommaso si dipinge in varie forme, ma o sia storia o tradizione (a noi poco importa per il nostro scopo) lo si dipinge e dalla sua vita si deduce in questi principali momenti:
In relazione di intima unione col Crocifisso “Bene scripsisti de me, Thoma!”. Lo studio esige lo sforzo, sacrificio: ecco il “seriamente” della Regola, sulla piattaforma di Lui, perché “sacerdos alter Christus”.
Sint lumbi vestri cincti. Ricordate l’angelica visione – con cui, dopo la tentazione, Tommaso fu circondato di purità. Ed allora era giovane come voi…
Il nostro Giotto raffigura la purità difesa in una fortezza… E tale fortezza è la croce e le sue conseguenze. Non per nulla S. Tommaso con un tizzone ardente mette in fuga il demonio tentatore e segna sul muro una croce.
Sul suo petto il sole. Videant opera vestra bona et glorificent Patrem vestrum qui in coeli est.
Vi ricordo ogni giorno singulariter e vi benedico e abbraccio in osculo sancto.
Pregate pel
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2018 / Chierici studenti di Filosofia in Giappone/ 1938-3-3 /
ai Chierici studenti di filosofia dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Miyazaki, 3 marzo 1938
Filosofi carissimi,
S. Giuseppe vi aiuti a dare alla vostra vita la serietà di intenti che, specie quelli del secondo corso, devono proporsi.
Leggo su un libro: “il ginnasio inferiore orienta verso la scadenza o la leggerezza: il superiore per la mediocrità accidiosa o per la generosità degli eletti”.
Voi foste eletti . “Il liceo (il vostro corso è tale) è decisivo per la vocazione. La prima classe è di prova, la seconda di crisi (per voi è il primo corso) e la terza di risoluzione”.
Qualunque sia la vostra età e il corso nel quale siete, ricordatevi bene che è decisivo per voi.
Coraggio! E avanti nel Signore.
Pregate per me e aiutate tutti i vostri Superiori.
Vostro
Don V. Cimatti, sales.
2019 / Novizi salesiani in Giappone / 1938-3-3 /
ai Novizi dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
3 marzo 1938
Novizi carissimi,
Grazie degli auguri e preghiere. L’approssimarsi della festa di S. Giuseppe fa chiudere il vostro primo trimestre.
Il Signore colla malattia del vostro Maestro ha messo a dura prova la vostra formazione: ma avendo Lui così stabilito, state tranquilli.
Un bell’esame di questa prima tappa: siete migliori – uguali – o peggiori di prima?
Cercate di manifestare al Signore la buona volontà in tutto – anche non vediate gli effetti e poi avanti nel Signore.
La S. Quaresima è palestra di mortificazione. Fate specialmente digiunare il diavolo.
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2020 / Dal Fior Luigi / 1938-3-4 /
al chierico Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone
4 marzo 1938
Carissimo Dal Fior,
Godo dal più profondo del cuore della tua domanda e il Direttore ti comunicherà l’esito. Deo gratias!
È mio dovere scirabetare [giapponese italianizzato = esaminare] specie se tu libere et scienter ordines in statu religioso appetas. Mi pare di conoscerti intus et in extra e perciò non insisto: ad ogni modo mi risponderai. Tu certo vuoi mantener fede a Don Bosco. Dovrai firmare il giuramento che la Chiesa ti domanda in questa circostanza – leggilo – meditalo – firmalo. Ecco la tua risposta.
Coraggio mio Luigi: sii generoso col Signore, se vuoi che Egli sia generoso con te. Donazione totale: corpo e spirito: e con Don Bosco, lavora per te e per gli altri.
Domanderò che Gesù ti mantenga suo usque in finem; ed anche che aiuti il tuo povero fratello che a quanto mi dicevi (ed anche Don Grigoletto mi scriveva) non va bene. Non potrò esserti vicino, ma puoi capire che coll’affetto e colla preghiera ti sarò più che vicino.
Auguri dunque e prega per me. Il 21 è S. Benedetto: “ora et labora”, così simile a “il lavoro è preghiera” di Don Bosco. Ti abbraccio e benedico.
Tuo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2021 / Circolare Salesiani / 1938-3-6 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Ispettoria S. F. S.
Miyazaki, 6 marzo 1938
Carissimi,
Come da precedente annuncio eccovi i dati di cronaca che mi richiedono da Torino. Ricordatevi che si richiedono dall’inizio della Fondazione a tutt’oggi.
Lo comprendete: è per la storia della nostra Congregazione che si viene raccogliendo il materiale da tutta la Congreg. Anzi, come sapete, d’ora innanzi ogni anno bisogna inviare a Torino copie della Cronaca di tutte le case dell’Ispettoria e dell’Ispettoria stessa.
Voi riempite come potete e come sapete. Anche il sottoscritto ha dati di archivio e completerà. Non devono essere difficili per voi i dati statistici.
Per dati di cronaca (non essendo le vostre fondazioni assai antiche) scrivete quanto più potete e nel caso di difficoltà non abbiate timore di inviarmi la cronaca da cui rileverò quanto può essere utile.
Voi comprendete che si desiderano notizie che possano servire per la storia… Andrebbe anche bene una carta topografica della proprietà (non si tratta di cosa ufficiale che dia un’idea della località, possibilmente qualche foto).
In questo lavoro fatevi aiutare da qualche confratello di buona volontà, e vi riuscirete senza difficoltà e impiego di tempo.
Vi prego di farmi pervenire quanto potrete adunare entro il mese di Marzo.
Fatelo volentieri anche se vi costa: è dovere ed è per il bene della nostra Congregazione.
Inoltre è così che darete anche a me la possibilità di compiere il mio dovere.
Pregate per il
Vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
2022 / Dell’Angela Stefano / 1938-3-6 /
al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone
6 marzo 1938
Grazie di cuore. É bene che veda che ti rimane ancor molto da fare, se no ti potresti credere già santo.
Adunque allegro e buono in tutto.
Don V. Cimatti, sales.
2022-2 /Dell’Angela Stefano /
al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone
Senza data
Buon Onomastico. Prego per te. Gesù ti conceda l’efficacia della parola e l’anima ardente del tuo patrono. Saluta tutti.
Tuo
Don V. Cimatti
2022-3 /Dell’Angela Stefano /
al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone
Senza data
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