Cimatti|Rastello Francesco|1958-6-12

4946 /Rastello Francesco / 1958-6-12 /


a Don Francesco Rastello, ex-allievo di Valsalice e benefattore



Chofu, 12 giugno 1958

Carissimo D. Francesco,


Questa mia ti perviene dai nostri Delegati (Ispettore e D. Tassinari). Mi pare che ti avevo accennato della non venuta al Capitolo – non avrei potuto compiere decorosamente il mandato – e più, non avrei potuto fare propaganda con predicazione, conferenze, ecc. Se tutto il resto va bene, la lingua non fa come prima il suo ufficio.

Ti ricordo come sempre, ed anche tu ad invicem. Cerchiamo di fare il nostro dovere come possiamo in funzione di preparazione alla morte, o meglio alla vera vita. Ho letto come lettura spirituale il libretto tuo (belle predichette evangeliche) che trovo utilissimo per chi legge e per chi ascolta. Mi è servito molto e potrà servire ad altri.

Quanto mi domandi sulla condizione attuale religiosa in Giappone, chi potrebbe illuminarti sull’argomento può essere il nostro D. Tassinari. Penso che capiterà anche a Casanova.

Per quel poco che capisce la mia testa vuota, penso che (come si suol dire) “L’ora del Giappone non sia ancora sonata”. Pareva si verificasse un vero risveglio al dopo guerra, ma pur essendo cresciuto il numero dei missionari e dei mezzi di propaganda religiosa, ecc. il ritmo è sempre (mi pare) quello di prima. Cause?! Tradizione religiosa, lingua; missionari più o meno preparati, l’istruzione nelle scuole dello Stato che non ha ancora il punto di appoggio (la morale), anche le scuole tenute dalle congreg. religiose per scarsità di personale, in pratica sono in mano di insegnanti pagani; la cultura e la scienza e la stampa giapponese orientate come in tante parti del mondo, ecc.

E i missionari lavorano? Il modo di insegnamento della religione? Il catechismo? Indifferenza sui problemi dello spirito? e forse troppa importanza ai mezzi naturali che alla grazia e alla santità.

Il fatto è che il relativo progresso c’è, ma non proporzionato all’aumento della popolazione (pagana – 1 milione all’anno). Penso non c’è altro da fare che pregare, farci più buoni, spargere il seme del Verbum Dei a piene mani indesinenter e con costanza, non guardando agli effetti e per noi colla scuola, colla stampa e fra la gioventù e puntare sulla famiglia giapponese. Scusami lo sproloquio… come ti dicevo, penso che all’occasione incontrando D. Tassinari ti saprà dir meglio.

Mio buon Francesco, prega per chi ti abbraccia e benedice di cuore.


Don Vincenzo Cimatti, sales.