Cimatti|Relazione annuale alla Santa Sede/1927-10-1

6061 / 1927 Relazione annuale alla Santa Sede / 1927-10-1 /


a S. Em. Card. Van Guglielmo Rossum, Congregazione Propaganda Fide1



Miyazaki 1 ottobre 1927

Eminenza,


I Salesiani di Don Bosco (N° 6 sacerdoti e N° 3 coadiutori) giunsero in Giappone l’8 febbraio 1926, e dopo aver ossequiato S.E. il Vescovo di Nagasaki Mons. Combaz di v.m. si recarono alla residenza di Miyazaki per iniziare lo studio della lingua ed addestrarsi nell’esercizio del santo ministero.

Superate le prime difficoltà d’acclimatamento e di lingua, dal Vicario della Diocesi Mons. Thiry ebbero ordine di occupare la residenza di Miyazaki dal 1/2/1927; quella di Nakatsu dal 20/2; quella di Oita dal 10/3, avvenendo contemporaneamente il ritiro dei PP. Delle Missioni estere di Parigi.

Assestate materialmente le tre residenze colle più urgenti riparazioni, in questo primo anno di lavoro ci siamo proposti come programma minimo:


  1. Di conoscere de visu il più esattamente possibile la reale condizione materiale e spirituale delle famiglie cristiane esistenti nella zona affidataci;

  2. Di iniziare il lavoro di apostolato attorno alla gioventù specialmente povera e abbandonata secondo lo spirito della Società salesiana di Don Bosco.


Ad primum, per renderci esatto conto della situazione delle famiglie cristiane esistenti nei centri di missione, ma specialmente di quelle lontane dai centri e di quelle che da tempo abbandonarono la pratica della religione, si fecero visite alle singole famiglie, dando loro la comodità di accostarsi ai SS. Sacramenti, facendo un po’ di istruzione religiosa – dove fu possibile (villaggi di Tano, di Takanabe) si iniziò pure un servizio mensile religioso completo, tenendo vivo inoltre il primo contatto con lettere periodiche (in attesa che si possa iniziare un periodichino mensile, già allo studio per il prossimo anno).

La condizione delle cristianità a noi affidate, in base alle ricerche fatte, sono le seguenti:


  1. Le famiglie cristiane nelle due province di Miyazaki e Oita sono sparse qua e là (fatta eccezione di Miyazaki che ha un raggruppamento di circa 200 cristiani e dei villaggi di Tano e Takanabe che hanno rispettivamente raggruppamenti di recente formazione di 35 e 15 cristiani) fino a 6 ore di treno o di auto dai centri di missione ed alcune senza comodità di trasporto, quindi di difficile accesso alla Missione.

  2. Tali famiglie sono generalmente immigrati dalle isole, di condizione povera; per la più parte esercitano l’agricoltura e quindi hanno sui pagani un’influenza sociale assai scarsa, perché in generale sono ritenuti di casta sociale inferiore;

  3. Molti di esse (una trentina), purtroppo abbandonate da anni a se stesse, prive dell’istruzione e dei conforti religiosi, hanno da lungo tempo lasciato del tutto la pratica della religione e sono in condizioni familiari pietosissime (matrimoni irregolari, figli illegittimi, non battezzati, ecc.) il che rende loro assai difficile il ritorno alla pratica della fede;

  4. Su varie famiglie si può agire poco efficacemente, perché per le disagiate condizioni economiche sono obbligate ad emigrare continuamente da un luogo all’altro;

  5. Tutte hanno bisogno di forte istruzione catechistica.


Non avendo da principio nessun catechista fu d’uopo farne ricerca, qualcuno fu trovato; altri sono giovani in via di formazione. Servì assai al lavoro di evangelizzazione del missionario l’aver fondato l’unione dei Padri di famiglia e delle Madri cristiane, fra cui un gruppo d’azione si presta ad accompagnare il padre nelle visite, a tener conferenze, ad avvicinare le famiglie che abbandonarono la pratica della religione.

L’aver poi introdotto, oltre la regolare predicazione mattino e sera (tra cui una fruttuosa missione), oltre l’istruzione religiosa quotidiana per i fanciulli e fanciulle, oltre il dare grande comodità per la frequenza ai SS. Sacramenti della Confessione e Comunione, anche le pie pratiche del 1° Venerdì del mese, del 24 del mese (per onorare Maria Ausiliatrice), novene e tridui e mesi predicati in preparazione alle grandi feste; l’aver dato maggior incremento al culto coll’apparato esterno degli ornamenti di chiesa, colle s. cerimonie, col canto sacro, ci pare abbia contribuito non poco ad eccitare, a vivificare la fede nelle anime dei cristiani che possono frequentare la missione regolarmente e risvegliare molti.

L’aver inoltre avvicinato le autorità civili e politiche e le persone più influenti delle singole residenze e delle località ove sono cristiani, il presenziare alle feste scolastiche ecc. dà motivo di far conoscere sempre più e attirare simpatie alla missione cattolica.

Oltre una ventina di catecumeni delle più svariate condizioni studia con assiduità il catechismo.


Ad secundum: si iniziò pure il lavoro specifico intorno ai fanciulli e alle ragazze cogli oratori festivi e quotidiani per intrattenere nel periodo post-scolastico e nei giorni festivi e di vacanza i figli dei cristiani e dei pagani in utile istruzione religiosa-catechistica e morale, nell’insegnamento delle sacre cerimonie e del canto; in declamazioni e teatrino e svariati divertimenti sportivi. A Nakatsu e Oita essendo rarissimi i cristiani residenti, l’oratorio è frequentato dai pagani con vero frutto per loro e per le famiglie che incominciano ad apprezzare quanto si fa per i loro figlioli; anzi varie famiglie pagane hanno già permesso ai figli di iniziare lo studio del catechismo.

A Miyazaki l’Oratorio è frequentato da pagani e in gran parte da cristiani. Tra questi fiorisce la Compagnia di S. Luigi che vogliamo sperare sarà il futuro semenzaio delle vocazioni diocesane e salesiane.

Non mancano le difficoltà dovute all’ambiente di diffidenza ai cui è fatto segno lo straniero; alla scarsa influenza sociale che hanno specialmente gli antichi cristiani, poco o punto animati dallo spirito di attiva propaganda fra i pagani; alle difficoltà della lingua, ed altre che sentiamo intorno a noi, ma che ancora non ci si manifestano, dato il breve periodo di dimora in questa nazione.

Ma coll’aiuto di Dio, dell’Ausiliatrice nostra, del Ven. Don Bosco, sostenuti dalle preghiere e anche dagli aiuti materiali dei benefattori; tra cui in modo specialissimo dobbiamo annoverare l’E.V. Rev.ma, che così saggiamente presiede all’Opera della Propagazione della Fede, continueremo a lavorare per le anime a noi affidate con l’indefettibile ed ardente amore al Papa, nell’esatta osservanza delle nostre S. Regole, mossi dall’unico scopo di dilatare il regno di nostro Signore Gesù Cristo nella missione a noi affidata2.


Di V.E. Rev.ma

Devotissimo

don Vincenzo Cimatti salesiano


Appendice alla Relazione a Prop. Fide per l’anno 1927


Dati storici.

Gregorio XVI costituì nel 1846 il Vicariato Apostolico del Giappone e lo affidò ai PP. delle Missioni Estere di Parigi. Nel 1891 si stabilì la Gerarchia Cattolica con le quattro Diocesi di Tokyo, Osaka, Hakodate e Nagasaki. Essendo Vescovo di Nagasaki Mons. Combaz, la S. Sede invitò i Salesiani a prendere in quella vasta Diocesi un territorio da evangelizzare: i primi Salesiani partirono pel Giappone il 29 Dicembre 1925. La missione Salesiana è la parte nord-est del Kyushu, la storica isola ove approdarono i primi missionari e dove il Saverio fondò quelle gloriose cristianità di cui si trovarono i discendenti dopo due secoli di persecuzione.


Osservazioni sul prospetto


  1. Alcuni dati mancano per essere una Missione affatto nuova, in cui tutto è al principio. Il valore dei fondi è approssimativo, perché non è ben conosciuto e pare che si tratti di beni intestati a persone morte da lungo tempo.

  2. La spesa di Lire 9.640 ex aliis capitibus rappresenta per circa una metà le regalie fatte, dietro loro richiesta, ai missionari uscenti.


Lavori speciali eseguiti


  1. Superate le prime difficoltà di clima e di lingua, i missionari Salesiani occuparono le residenze di Miyazaki (1° Febbraio 1927), di Nakatsu (20 Febbraio), e di Oita (10 Marzo), ritirandosi dalle medesime i PP. delle Missioni Estere di Parigi.

  2. Il primo lavoro cui attesero i missionari fu di fare la conoscenza “de visu” delle poche famiglie cristiane sparse qua e là nel territorio della Missione: nei tre centri di residenza fecero ogni sforzo per accendere il fervore della vita cristiana: nelle località non troppo distanti stabilirono servizi e visite mensili: per le località più remote ed inaccessibili mantennero continue relazioni epistolari dopo le prime visite, non potendo fare di meglio.

  3. Altro lavoro importante fu l’apostolato Salesiano tra la gioventù povera ed abbandonata, sia cristiana sia pagana, con Oratori festivi e quotidiani, doposcuola, catechismi, declamazioni, canto e festicciole, ecc. Questo difficile e faticoso lavoro ha contribuito largamente ad attirare simpatie verso la Missione ed a togliere molti pregiudizi ed impedimenti all’Opera di bene che svolgono i missionari. I pagani stessi diventano amici ed ammiratori del missionario cattolico perché i figli vanno volentieri all’Oratorio e si fanno più buoni.

  4. Si stabilì l’Unione delle Madri Cristiane e quella dei Padri di famiglia, tra cui felicemente si poté fare un cosiddetto “Gruppo di azione”, che si prende la cura di accompagnare i missionari nelle loro escursioni e visite ai fedeli anche più lontani, servendo di guida, dando indicazioni, appianando difficoltà, ecc.

  5. Nei tre centri di Miyazaki, Nakatsu e Oita si stabilirono alcune pratiche salutarmente utili, come la predicazione mattino e sera, il catechismo quotidiano ai fanciulli, la devozione dei Primi Venerdì in onore del S. Cuore e del 24 del mese in onore di Maria Ausiliatrice; con frequenza si predicarono tridui e novene. Ivi pure e dovunque poterono accedere i missionari si diedero ogni studio per offrire comodità grande di ricevere i SS. Sacramenti.


Difficoltà speciali


  1. Senza parlare delle difficoltà della lingua, cosa risaputa da tutti, c’è la difficoltà della diffidenza generale contro gli stranieri, che allontana dai missionari molti elementi.

  2. Le famiglie cristiane hanno scarsa influenza sociale, perché sono povere; generalmente vivono in campagna e sono anche reputate di casta inferiore e disprezzate. Alcune di tali famiglie, abbandonate da tempo, sono affatto trascurate in materia di religione e così ignoranti che si direbbero pagane: con queste bisogna ricominciare da capo e rifare tutto.

  3. Certi gruppi di famiglie sono così lontani dai missionari che la loro assistenza religiosa si presenta come problema insolubile od almeno difficilissimo, e prospetta grandi sacrifici e spese non indifferenti.


Necessità più urgenti

1. Per parlare di queste non si sa donde incominciare, perché tutto vi è necessario, e tutto è urgente. La sola manutenzione degli edifici esistenti importa nel Giappone una spesa che non si può dire ordinaria, ma veramente straordinaria e grave.

  1. A stento si trovano alcuni catechisti, ed è necessario pensare ad aumentarne il numero ed a prepararli bene al loro difficile compito.

  2. Si sente gran bisogno di rialzare il culto esterno, che tanta impressione deve fare sul popolo giapponese; e quindi bisogna migliorare i luoghi sacri, i paramenti e tutti gli oggetti di culto in generale e togliere anche per questo riguardo ogni idea di inferiorità della nostra religione rispetto alle altre del paese.


Progetti


  1. Si pensa fondare un piccolo periodico di propaganda per tenere vive le relazioni coi fedeli anche più lontani, far loro giungere per tal modo una buona parola e quel po’ di istruzione che per le grandi distanze non si può dispensare personalmente ed a voce e infine raccogliere più che si possa le simpatie dei pagani stessi di buona volontà.

  2. I locali delle tre residenze devono essere ampliati, non per i missionari, ma per le opere che vanno aumentando di numero e di proporzioni.

  3. Si vorrebbe un rinforzo di personale, il quale si rende necessario per sostenere le opere esistenti e quanto più per imprenderne delle nuove.


Ma tutto ciò richiede una buona base di mezzi pecuniari.




1 Mons. Cimatti ogni anno mandava la stabilita Relazione a Propaganda Fide circa la situazione della missione. In base a questa riceveva i sussidi necessari per lo sviluppo della medesima. La missione che comprendeva le prefetture di Miyazaki e Oita, all’inizio dipendeva dalla diocesi di Nagasaki. Nel 1928 diventò “Missione indipendente”, e nel 1935 “Prefettura Apostolica” con Don Cimatti “Prefetto Apostolico” col titolo di Monsignore. Nell’ottobre 1940 dovette dare le dimissioni per ordine del governo, e la missione passò al clero indigeno, con Mons. Ideguchi Amministratore Apostolico. Dopo la guerra, nel dicembre 1946 fu nominato Amministratore Ap. Mons. Fukahori, Vescovo di Fukuoka. Don Cimatti scrisse le Relazionii fino al 1940, e poi anche quella del 1949 a nome del nuovo Amministratore Ap.. Le Relazioni alla Santa Sede, che hanno carattere ufficiale e che qui riportiamo a parte dalle lettere, sono importanti per conoscere la storia e lo sviluppo delle missioni salesiane in Giappone. Oltre a queste, ogni anno ci sono le Relazioni al Rettor Maggiore, che vengono riportate insieme alle lettere. Della prima relazione mandò manoscritte due copie ai Sup. Maggiori che provvidero a farla dattilografare e così mandarla a Propaganda Fide.

2 A questa lettera segue nel corpus Crevacore un'appendice che non si ritiene utile riportare; l'allegato ampliava e approfondiva talune tematiche espresse nella presente lettera come: i lavori speciali eseguiti nelle Missioni, le necessità più urgenti da risolvere, le difficoltà più ricorrenti e i progetti e proposte futuri.