2694 / Ricaldone Pietro / 1941-2-26 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 26 febbraio 1941
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Si avvicina la fine del mese, epoca del mio rendiconto.
Sanità buona, s’invecchia, ecco tutto; non è novità.
Lavoro: fatta la consegna della Prefettura Apostolica sono a spasso da questo lavoro.
In attesa delle disposizioni dei Superiori (sulla residenza o lavoro speciale, ecc.), continuo a fare l’Ispettore, coll’augurio che presto… Lei conosce i miei poveri desideri.
La domenica passata ho insediato il nuovo Prefetto Apostolico fra la gioia dei Cristiani, che mi hanno dato l’addio. Tutto come prima, si lavora.
Ora sto in Seminario per la chiusura dell’anno. Nel frattempo spero arrivino i pensieri dei Superiori e poi si vedrà. Conto ad ogni modo di far Pasqua a Tokyo.
Al momento niente in vista. Programma di quest’anno: casa aspiranti nostri a Tokyo, basi per la scuola agricola. Organizzazione dei Cooperatori e propaganda… varia.
Invio al Noviziato dal Seminario 5 chierici – per la diocesi non so ancora.
Presentiamo agli esami quanti possiamo, poi si vedrà. Ma come dicevo al Sig. Don Berruti, occorre elemento giovane (Ispettore) in questi tempi: il vecchio Don Cimatti (sempre giovane) creda, lavorerebbe più efficacemente fra le quinte. In questo paese è così.
Pietà, regole, carità: tutto regolare, grazie a Dio.
Vari confratelli ammalati, non pochi nervosi e stanchi, deficienze di personale per lavori di casa (il lavoro di cucina è l’osso duro anche qui).
Le Figlie di Maria A. hanno iniziato a Tokyo la loro missione… Ma, creda, ci vuole una di quelle pazienze… e quanti missionari hanno da fare con loro, nessuno è immune da disaccordi… Ad ogni modo insisto sulla norma data dai Visitatori: “essere con loro in credito, mai in debito” e mi pare che qui sia così.
Per me, mensilmente a voce o per iscritto tengo vivo il fuoco della pietà e osservanza – sono con loro in pienissimo accordo.
Al momento null’altro di notevole. Colgo l’occasione dell’avvicinarsi della S. Pasqua per presentare a nome di tutti auguri, preghiere e offerta di sacrifici. Faccia le nostre parti anche agli amatissimi Superiori e ci benedica e preghi affinché in spiritualibus non siamo figli degeneri di Don Bosco.
Mi benedica con tutta l’anima.
Suo come figlio
Don V. Cimatti