93 / Grigoletto Giuseppe / 1925-10-15 /
al chierico Giuseppe Grigoletto, allievo di Valsalice68
15 ottobre 1925
Carissimo Bepi,
Stanotte media nocte tramonto di carica. Inizio di un nuovo corso di pensieri, aspirazioni… il sol Levante, il fior di ciliegio, il crisantemo, il nespolo, il kaki, il riso, le zanzare, i vulcani, i terremoti… Come vedi un arsenale completo di storia naturale in azione. Piango e gioisco!
Grazie delle tue notizie. L’abulia si vince colla volontà, esercizio di volontà, come si impara a leggere leggendo, a scrivere scrivendo, ad amare amando, et ita porro. Qualsiasi altra cosa è (fuori della grazia di Dio) vernice… anche la digestione.
Prega per me. Sai che ne ho bisogno ora specialmente: tutto un orientamento orientale e ci sarà da ridere assai, ma assai da soffrire in tutti i sensi. Deo gratias!
Se potessi in qualche modo (tu sai!) aiutare mediante qualche anima buona la mia poverissima missione, Dio benedirebbe te e gli ottimi benefattori.
Saluti cordiali a Tomba, Uguccioni, Lanaro, e ai carissimi Resen e al mio sempre buon Orrigo.
Mio Giuseppe, zucca baruca, allegro e calmo e… con frequenza piccoli atti di volontà.
Ti benedico.
Tuo
don Vincenzo Cimatti
P.S. Per Don Tonelli – ora è impossibile.
68 In questo giorno Don Cimatti scade da direttore della casa di Valsalice e comincia i preparativi della partenza per il Giappone, che avverrà il 29 dicembre dello stesso anno.