171 /Rinaldi Filippo / 1926-6-29 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
29 giugno 1926
Mio sempre amatissimo Papà,
29 giugno! Festa di S. Pietro! Una folla di pensieri… Roma e la S. Chiesa, il Papa… Don Bosco e quello che devono fare i suoi figli per emularne lo zelo, quello che dovranno avere i suoi figli e sarà un mondo! per far conoscere in Giappone il Papa.
Oggi abbiamo fatto l’esercizio di buona morte e perciò al solito accetti il rendiconto personale e direttivo della nostra famiglia e a parte le notizie di cronaca.
Sanità. Sempre ottima, grazie a Dio, in tutto. Ciò mi permette lavorare per ora intellettualmente, poi presto mettendo un po’ in moto il corpaccio.
Studio e lavoro non manca. La lingua viene appianandosi, ma è davvero salatina: non parlo dei caratteri, l’apprendimento dei quali occuperebbe la vita di un uomo. Ripasso teologia, do ai superiori le notizie, rispondo a chi scrive e avanti allegramente nel Signore.
Posso compiere tutti i miei doveri, sforzandomi di precedere omnes col buon esempio, cercando di osservare tutte le regole e farle osservare. Molto e più ci sarà da fare in seguito quando saremo giuridicamente a posto e per l’assestamento, cura, pulizia ecc. della casa, ecc.
Vi è tutta la comodità di compiere le pratiche di pietà: sono sempre la mia vita e coll’aiuto di Dio tento di migliorarle dalle tante involontarie distrazioni – innestando le grazie di Dio fortemente nella povera anima mia, e Gesù sempre buono, come le dissi, mi concede insieme ai momenti insignificanti… dovuti alla mia miseria, dei veri momenti di Paradiso. Deo gratias!
Frequenza regolare ai Ss. Sacramenti secondo la regola.
Mi sforzo di osservare come dissi la S. Regola. Le propongo più oltre due quesiti. Per i s. voti nulla di notevole. L’ambiente che ci attornia, pur noi rimanendo relativamente ritirati, quando si esce per un po’ di passeggio, si presta a molti eccitamenti, e mi occorre vigilanza specialmente negli occhi. Idem specialmente alla domenica per i cristiani.
Optime per la carità: ci amiamo come fratelli.
Per ora nessun inconveniente, salvo vigilanza somma per i nostri cari coadiutori specialmente per le relazioni esterne. Occupati mi pare lo siano tutti benino e finora non mi pare di scorgere nulla di speciale, ma i pericoli sono molti. Oh, quanto fu a proposito l’ultima sua circolare sulla castità: ne feci tema della conferenza mensile.
Concludendo. Il Signore mi benedice oltre quello che merito. Mi aiuti o buon Padre, a non abusare di tante grazie, a farmi dei meriti e così riuscire a salvarmi l’anima.
Ed ora un po’ di resoconto della nostra famigliuola.
Don Tanguy. Sempre optime in tutto: è un vero tesoro; vigilante, esperimentato, vero salesiano. Ultimamente ebbe un po’ di mal di denti e testa in forma passeggera. Tenace nello studio, riuscirà bene.
Don Piacenza. Idem, optime in omnibus nulla di speciale.
Don Cavoli. Salute precaria: nervoso, dorme poco, non è ancora ben acclimatato. Ottime risorse e ottimo carattere quando sta bene, allegro, ecc. In queste condizioni trova difficoltà per la lingua, saltuarietà dello studio. Lo animo alla calma di corpo (piccole cure) e più di spirito. Per il resto optime.
Don Liviabella. Salute precaria. Una settimana fa ebbe un attacco che ritengo il suo solito male, ma in forma diversa. Accusò un forte dolore di ventre verso le 4 di sera localizzato. Visto che non cessava mandai pel dottore, che non accertando lì per lì male specifico sicuro, andò a chiamare un collega: e mentre Don Livio soffriva discutevano. L’uno temeva un volvo intestinale, l’altro lo escludeva. Gli fecero un’iniezione e a mezzanotte la calma era ritornata. Ma le alternative di dolori con momenti di calma e risatine convulse, mi fanno pensare al suo solito male, tanto più che nei due giorni seguenti fu spossato come se avesse avuto l’attacco nella forma tipica. Ora sta bene: ha assoluto bisogno di regolare lo stomaco e di abituarsi un po’ a1 dolore e alla calma di spirito: nell’ultima volta usciva in espressioni poco cristiane. Gli do i suggerimenti del caso. Per il resto optime. Ha un mondo di risorse che varranno a farsi buon centro attrattivo di giovani.
Don Margiaria. Salute debolina: anche lui ha bisogno di regolarizzare il sacco: il medico in una recente ed accurata visita lo ha calmato ed ora sta bene. Riesce bene nella lingua. Per il resto bene in omnibus.
Coad. Merlino. Salute buonina: anch’egli per mala conformazione dei denti (non combaciano) può masticare poco e quindi… ma credo più che altro influisca il pensiero nostalgico di mamma sola in precarie condizioni di salute: cerco di confortarlo. Riesce bene nella lingua. Regolare assai nel resto. Grande confidenza.
Coad. Guaschino. Salute discreta. Dorme poco di notte. Può occuparsi poco mentalmente (gli vien mal di testa) e perciò si occupa materialmente di più (cura dell’orto – che viene visitato da questi curiosi giapponesi – che fanno anche acquisti di verdura). Molta difficoltà per la lingua: ma però sa aggiustarsi. È a contatto di più col pubblico – fedele nell’amministrazione.
Eccole le cose più salienti della nostra famigliuola, che attende la sua benedizione speciale per rinfrancarsi nel servizio di Dio nel prossimo mese, nella osservanza delle regole e per compiere quanto il Signore vuole da noi. L’abbracciano tutti di cuore in Gesù e in Maria e Lei benedica i nostri propositi e specialmente benedica questo povero suo figliuolo che per tutti si dice dev.mo
P.S. - Iniziamo oggi la terza elementare! Già letti e studiati bene 6 libri di lettura e morale. La morale è galateo bello e buono, basato sulle tradizioni e costumi giapponesi, qualche cenno di preghiera all’altare domestico (c’è in tutte le famiglie) pel culto degli antenati. Le letture sono fatterelli, poesiole, ecc. con poco contenuto, con intento di eccitare il coraggio e lo spirito di combattimento. L’ultimo letto e studiato è una apologia ributtante inneggiante alla vendetta. Concludeva il bravo insegnante giapponese: “Loro devono far sì che questo sia presto tolto dai libri”. Faxit Deus! Insisto su quanto Lei sa meglio di me. Per carità inviino gente soda per la castità. In questa stagione specialmente Don Balzola qui (salvo il colore) potrebbe credersi tra i suoi… anche quando hanno qualche cosa indosso. I cristiani uomini e donne (non parlo dei fanciulli e fanciulle) per la massima parte vengono in chiesa scalzi con le relative conseguenze. Questa notte ore 23 discreta scossa di terremoto. La massima parte ha dormito saporitamente: fra questi il suo
Affezionatissimo
don Vincenzo Cimatti