3893 / Braga Carlo / 1950-1-7 /
a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina
Tokyo, 7 gennaio 1950
Carissimo D. Carlo,
Non so se sarò riuscito ad accontentarti. Non conosco le vostre forze musicali e quindi… ho fatto come ho potuto.
Se serve, bene, se no, distruggi, oppure trova chi può aggiustarla (non mancano a te gli artisti). Il popolo è ad libitum (salvo che nel credo – che è alla vecchia maniera di Valsalice – Credo degli angeli). Non sapendo come stai di soprani, ho messo i contralti.
Assicurati che questo povero uomo non ha fatto studi speciali di musica, quindi la musica sacra mia puzza un po’ di vecchiume melodico – l’armonia e il contrappunto sono molto elementari…
Ma che vuoi? Nella mia povera vita salesiana sono un po’ fallito in tutto. Il più recente fallimento è quello del missionario…1 Non mi resta che prepararmi a fare una buona morte, “in silentio et in spe” cercare di riparare con la preghiera le tante fesserie commesse in tutti i campi.
Non ti dimentico mai, ma anche tu aiutami con le tue preghiere. Quando ti fosse possibile venirci in aiuto con quello che hai promesso per le Ss. Messe, sarebbe una vera carità. Non so quali siano le tue possibilità del momento. Se ti serve di saperlo ho un piccolo deposito in America, D. Tozzi potrebbe fare il versamento alla banca, se ti fosse comodo questo mezzo. Saluta omnes. Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo
D. V. Cimatti, sales.
1 Allude al fatto che era venuto in Giappone per fare il missionario, ma finora ha sempre dovuto fare un lavoro diverso da questo suo ideale. Ora che sperava di poterlo essere, dovette adattarsi a fare il bibliotecario. Pur essendo disposto a fare la S.Volontà di Dio, per Don Cimatti dovette essere stata una obbedienza difficile. Nella società giapponese è quasi impensabile che uno che è stato sopra venga abbassato a un grado inferiore. Sembrerebbe una punizione. Questo è possibile solo nella vita religiosa, ed è vera umiltà il sapervisi adattare.