913 /Circolare Consiglieri Missione e Visitatoria / 1932-3-20 /
ai Consiglieri del Consiglio della Missione Ind. di Miyazaki e Visitatoria salesiana
20 marzo 1932
Carissimi,
Avvicinandosi la data della prossima riunione in cui dobbiamo trattare importanti problemi, vi mando fin d’ora l’ordine del giorno affinché vogliate preparare bene la discussione. La data della riunione sarà probabilmente ai primi di Aprile, dopo la riunione a Tokyo. Sarete avvisati in tempo utile.
Relazione sulla riunione di Tokyo.
Prevedendo che lo stato di crisi continuerà per un pezzo, e non è da escludersi un rincrudimento, indipendentemente da aiuti speciali che alla Provvidenza piaccia mandarci (che al momento in cui scrivo non sono giunti) bisogna fronteggiare la situazione.
A darvene un concetto esatto Don Piacenza presenterà un completo specchietto dello stato finanziario attuale.
Ognuno veda di portare i suoi lumi e i suoi consigli al riguardo, desumendolo da quanto l’esperienza di questi anni suggerisce.
Possiamo e dobbiamo applicare come nella Diocesi di Fukuoka i mezzi escogitati per rendere le residenze vitali e capaci di vivere di vita propria, almeno per ciò che è di ordinaria amministrazione?
Non credo sia prematuro pensare al futuro studentato teologico per i nostri chierici, ed è quindi opportuno iniziare i primi scambi di idee al riguardo per cominciare a fare le opportune richieste ai Superiori, da cui dipende la soluzione definitiva. Le proposte che si possono fare mi pare siano queste:
Domandare il personale per avere uno studentato nostro in Giappone. Si oppongono certe difficoltà che difficilmente potremo avere un personale ottimo – non avremo mai un numero di scolari paragonabili allo sforzo che si dovrà fare per avere gli insegnanti e il corredo didattico (locale, libri, ecc), almeno finchè non avremo il nostro noviziato.
Unire le forze con quelle, per es. della Cina e Siam, e addivenire ad uno studentato dell’Estremo Oriente. Difficoltà di una diretta sorveglianza e formazione dei nostri (potrà forse esercitarla chi sarà chiamato dal Giappone per aiutare), della maggior spesa, ecc.
Per l’insegnamento del giapponese che certo bisogna continuare non è difficile provvedere sul posto (Hong Kong, Shanghai).
Se vi fosse per allora una fondazione a Tokyo (per la crisi non si potrà realizzare ciò che era sulla buona via), si potrebbe pensare al Gran Seminario, ma certo i più deboli fra i nostri non vi farebbero troppa bella figura. Si potrebbe forse pensare per quelli che avessero attitudine a conseguire i gradi accademici… Ma… la fondazione sarà ancora lontana…
Vi è chi propone il ritorno in Italia. Piuttosto che fare male la teologia… Là certo possono essere accuditi per la formazione e per lo studio, anche i più deboli; forse se ne perderà qualcuno… Vi è la spesa del viaggio… Ma potrebbero fare una buona propaganda. Per lo studio della lingua non è difficile trovare in Italia o mediante qualche giapponese che andasse per gli studi coi nostri.
Relazione sulle residenze.
Varie.
Non vi nascondo l’importanza dei problemi: vi prego quindi e colla preghiera e colla riflessione, col domandare colla prudenza dovuta anche il parere dei confratelli (Don Cimatti provocherà anche quello di Don Lucioni e di Don Escursell) di venirmi in aiuto.
Il Signore ci benedica. Lavoriamo quanto più si può per le vocazioni, a costo di qualsiasi sacrificio, come faceva Don Bosco.
Vi domando ancora se non vi sembra prematuro o inutile che lanciamo l’Istituzione dei Figli di Maria come l’ha ideata Don Bosco?
Ancora una volta a voi
(manca il seguito)…