4320 / Del Col Luigi / 1954-7-24 /
a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 24 luglio 1954
Al Gigino del Col che sfrontatamente denigra l’essere più innocuo degli insetti, anzi uno dei massimi loro benefattori.1
Vorrei essere un poeta
e rispondere per le rime
a un cotal Gigino
che vuol essere sublime
e finisce coll’accusa
quasi che io fossi reo
mentre lui che tutti accusa
si dimostra ben plebeo… (bello!).
Per me: Punti chiari, indiscutibili (che ho adombrati in “Mariposa Ispettrice”).
Risponda il Sor Gigino (che poi in materia non può avere la promozione, pur avendo olim fatto dei bei sunti di scienze):
l. - Qual è il fine stabilito dal Creatore alle creature (vi comprendo quanto e tutto quanto fu creato dei così detti regni della natura)?
2. - Qual è lo scopo degli insetti? (bello dell’universo, prodotti utili, progresso della scienza, ecc. ecc.).
3. - Si parla di tormenti di tortura e di altre cose orribili, ecc. ecc. Che è il dolore per gli insetti?
Il Gigi ne conosce la costituzione organica? Sa almeno dove sono gli organi della sensibilità o che si suppongono tali? E se si può provare con argomenti che essi soffrono, con i mezzi che si usano (spilli o altro, veleni, ecc. ecc.) non sono forse destinati a togliere la sensibilità? Non si fa così anche per gli uomini? Che cosa risponde il Gigi?
Conclusione.
Mi pare di aver dimostrato la tesi. Gigi ha preso troppo in senso duro la parola impertinente.
Il padre riceve dall’amato figlio e gli dice “impertinente” (il tono della voce dice tutto – e Gigi non poteva sentir la voce alla parola scritta, anche perché… via… non ha poi una voce che avvinca…) anche se il modo, il tempo, il luogo non è il più adatto alla condizione della persona (ed è questo che si chiama impertinenza). Per norma poi, qualora qualche parola suonasse offensiva al buon Gigi, intendo ritirarla – la carità ante omnia. Se Gigi e la Mariposa non sono soddisfatte intentino un processo in modis et formis, non temo.
Tuo riconoscente
(per la poesia)
Don Vincenzo Cimatti
1 In data 23 luglio 1954, D. Del Col aveva mandato a Don Cimatti una poesia scherzosa. Quanto sopra la risposta di Mons. Cimatti, nello stesso stile. Vi aggiunge:
“Poesia qua tale 10 e se vuoi anche la lode, contenuto: zero, e lo dimostro con la lettera. Si dia pur lettura – non temo e sfido e il Gigi e la Mariposa – la verità anzitutto.
D. V. Cimatti, S.D.B.”
Di qui la seguente risposta di Mons. Cimatti ai chierici.