Cimatti|Ricaldone Pietro / 1937-1-2

1787 / Ricaldone Pietro / 1937-1-2 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 2 gennaio 1937

Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Grazie della sua ultima (6/12/36), in cui mi dà la consolante notizia del prestito del Sig. Duranti. La Madonna mi ha esaudito e avevo promesso Lire 1000 per il nostro caro Santuario e volentieri sottraiamo al pane per ringraziare la Mamma – e le unisco parte della somma –: sono dunque 100 mattoni, che sono certo diventeranno pane spirituale per noi. Deo gratias! Da tempo domandavo il prestito, non per opere nuove, ma per sostenere le presenti, e per il pane: non tema, è per il pane. E bisognerà che i Superiori vengano in aiuto, aumentando il sussidio, se no non si va avanti.


  1. Il Signore non manca di consolarci:


  1. A Beppu ho imposto l’abito a 5 novizie giapponesi delle Figlie di Maria A.

  2. A Tokyo a tre nuovi chierici giapponesi, e iniziato con nove il nuovo noviziato.

  3. Il giorno di Natale una quarantina di battesimi. A Mikawajima (2700 orator. – alla scuola 300 – a Miyazaki 700 – a Miyakonojo oltre 1000 – Beppu, Oita, Nakatsu, Takanabe rispettivamente 300). Quando c’è da ricevere corrono molto di più, ma sono anime pagane che almeno avvicinano Gesù… Ah, vorrei fare a Tokyo come a Torino, nei rioni poveri e guasti, oratori, oratori… Ma come si fa a Miyazaki?… Ma tanto presto vado in Paradiso, e buona notte!

  4. Il 29 dicembre (vero decennio della nostra prima partenza) le prime 7 professioni salesiane – di cui 2 chierici giapponesi – seguite fra poco da altre di due coadiutori giapponesi, adunque 9. Dolorosamente un coadiutore cessò e andò in altra associazione, e un chierico si ammalò e dovrà rifare il noviziato, ma penso riuscirà. Deo gratias!


  1. Nello stesso tempo non manca di provarci:


  1. Povertà assoluta… Evviva la Provvidenza! Ma passo dei momenti, non per me, ma per i confratelli: ma vorrei fosse la ricchezza di noi tutti – temo non sia perfetta.

  2. Forner (stampatore) ha messo la mano tra i cilindri della macchina. Grazie a Dio frattura semplice di tre dita, ormai guarite.

  3. Ma più di tutto la condizione del mio povero e caro Don Lucioni – non riesco a calmarlo, e mi sento nella necessità di riinviarlo. È ammalato, è ammalato di corpo e spirito. Qui non conclude per l’anima sua – mi lascia un vuoto che non so come e quando potrò colmare, ma prima salvi l’anima sua. Fosse un sano, definirei tutto così: “Superbia e chiodo, mancanza di carità”. Ma è ammalato, è ammalato: così pure mi ha confermato il buon Padre Matteo. Creda caro Sig. Don Ricaldone, le sofferenze provate in 10 e più anni di missione sono dolci in paragone di quanto si soffre nel vedere questi cari confratelli che vanno alla perdizione, sia pure che si debbano scusare per malattia. Vedrà che Don Edmondo (Lucioni) non concluderà, tanto più che oltre al già detto è attaccatissimo alla famiglia e alla patria. Prego per lui – ma non so come fare a trattenerlo e quanto prima lo lascerò partire preavvisando naturalmente… Fiat voluntas Dei.

  4. Non sono a posto pure i coadiutori Masiero, Ferrari e Paulin… Ma sono cose vecchie che solo ora vengono a conoscersi. Spero che il Visitatore (non si sa né chi sia, né quando arrivi, né se siano cose speciali da fare per l’occasione… Quando venne Lei, il Sig. Don Rinaldi e Lei preavvisarono e diedero norme… Ma verranno certo al tempo stabilito) aggiusterà tutto, ma sono povere anime che non sono a posto.


Ed ora breve mio rendiconto:

Mi pare tutto regolare: sanità, lavoro e pietà ed osservanza regole… Non viene meno la volontà di santificazione.

Lei conosce le mie difficoltà, che anziché diminuire crescono, per l’assoluta mia incapacità di comando. Ma spero che il Signore mi esaudirà, ed un giorno o l’altro bisogna pur finire.

Responsabilità a chi tocca – per me non posso che insistere in coscienza. I fatti, mi pare, parlano chiaro: finanze a terra – anime che si sono perdute o si perdono – lavoro sui trampoli.

Amatissimo Sig. Don Ricaldone, ci vuole una mano forte organizzatrice… Don Cimatti non ha la forza di concludere. Fiat voluntas Dei.

Pare tramontata la questione della nuova missione ai Salesiani in Giappone, essendo annunciato ufficialmente la presa di possesso da parte dei Francescani che emigrarono da Kagoshima, affidata al clero indigeno.

Presto ci sarà anche la nomina del Vescovo o Arcivescovo indigeno di Tokyo.

E per oggi basta. Buon anno. Se il Signore mi dà la vita quest’anno infuocheremo i nostri di amore a Gesù Eucaristico secondo la bella strenna.

Goda… I suoi figli sono all’avanguardia per il numero delle Comunioni dei loro… Speriamo fatte come vuole Gesù.

Ed ora mi benedica speciatim e con me tutti i suoi figli, specialmente i due chierici Nishimura Giovanni e Akimoto Martino e prossimamente i coad. Yamamoto Giovanni e più tardi l’altro.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.