793 /Mooney Edward / 1931-8-19 /
a S.E. Mons. Edward Mooney, Delegato Apostolico
Dal mare, 19 agosto 1931
Eccellenza,
Perdoni la carta e la calligrafia. Sono in mare…
Dimenticai nell’ultima lettera di domandare all’E.V. il parere su una questione propostami da qualche mio confratello missionario e che mi sembra degna di considerazione, ma nello stesso tempo un po’ delicata se fosse considerata nel suo complesso o pensata fuori di Miyazaki.
Una delle domande che fanno i pagani ai missionari di Miyazaki e più ai cristiani è: “Che fate voi per l’Imperatore Jimmu?”.
Come V. E. sa, Jimmu è il capostipite della dinastia imperiale. La leggenda lo fa nascere in provincia di Miyazaki. La storia lo fa partire da Miyazaki per la conquista del Giappone. A Miyazaki ha eretto un magnifico tempio (governativo) e non ricordo bene se in Settembre o alla fine di Ottobre, si celebra una grande festa (più da considerarsi festa paesana che religiosa).
Ecco il quesito:
a) Previa preparazione con articoli di giornale, spiegando il significato genuino della cerimonia, che cioè si fa per onorare la dinastia imperiale e l’attuale regnante,
b) Non potrebbero i cristiani in corpo andare di fronte al tempio, tenere colà un discorso d’occasione, pregare per la prosperità della famiglia imperiale e del Giappone, ecc.?
I vantaggi a nostro parere non sono disprezzabili:
1.- Eccitare sempre più nei cristiani l’amor patrio.
2.- Dimostrando con atto pubblico tale affetto.
3.- E sollevandoli così un po’ più dal loro livello di inferiorità presso i pagani.
4.- Far opera di penetrazione anche nella coscienza pagana, sostituendo a quella che essi chiamano adorazione il concetto di rispetto riconoscente.
5.- Dimostrando con tale atto pubblico la netta differenza ed il motivo per cui i cristiani non possono partecipare alla funzione pagana.
Ripeto: la cosa sarebbe preparata alla lontana, coi debiti permessi ed intese delle Autorità locali, preparando anime e idee. Data la qualità del festeggiato (un uomo, un uomo storico, cui è eretto un tempio nazionale, capostipite della dinastia regnante, ecc.) non trovo inconvenienti veri.
Certo che se si vuole con questo pensare al problema: “Possono i cristiani fare manifestazioni congeneri davanti ai templi pagani?” estendendo il caso particolare a legge, la cosa cambia aspetto.
A noi sembra che togliendo dalla questione tutti i mezzi termini, ed agendo con chiarezza e con franchezza, la fede cattolica ne venga a guadagnare – e si dia anche una buona mano al Governo che dichiara essere i suoi templi shintoisti monumenti nazionali, non religiosi, e serve a rettificare coscienze.Se l’E.V. che è più a contatto colle Autorità e per la competenza che Le dà l’alta carica conosce meglio il da farsi, ritiene opportuno prendere in considerazione la questione, abbia la bontà al più presto di farmi conoscere il suo parere positivo o negativo a Miyazaki, per iniziare – se del caso – le pratiche. Dell’E.V. reverendissima1
Dev.mo servo
Don Vincenzo Cimatti sales.
Superiore della Missione
1 Sarà bene tener presente che nel 1936 la S. Sede, con un’Istruzione speciale per il Giappone approvò e regolò queste proposte, presentate poi dai vescovi, considerando le cerimonie ai templi scintoisti un segno di rispetto verso lo stato, e non cerimonie religiose. A. A. S. 1936, 406 segg. Invece, il sommario della risposta di S.E. il Deleg. Apost. è il seguente: “Credo dover rispondere colle parole di San Paolo: ‘Praeceptum Domini non habeo, consilium autem do…’, aggiungendo subito che tale consiglio sarebbe recisamente sfavorevole”.