Cimatti| Marella Paolo / 1944-4-17

3093 / Marella Paolo / 1944-4-17 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 17 aprile 1944

Eccellenza Reverendissima,1


Avendo occasione di presentare la relazione acclusa sulle nostre questioni col Rev.mo Amministratore Apostolico di Miyazaki alla E.V., credo che non sia fuori proposito unirvi anche questa, in relazione ad alcune dicerie, su cui si ritorna sempre e in privato e in pubblico quando si parla dei Salesiani di D. Bosco.

Si dice cioè che i salesiani vogliono fare tutti preti e religiosi – che accettano e pel Seminario e per la loro Congregazione oves et boves – che in relazione al problema delle vocazioni si agisce molto alla carlona – che non si dà valore agli studi, ecc. ecc.

I criteri dei salesiani di D. Bosco in relazione a questo problema sono i seguenti:


  1. Il salesiano deve lavorare come opera propria dello spirito della sua Congregazione le vocazioni allo stato ecclesiastico o religioso; quindi non possiamo desistere perché comandato dalle nostre Costituzioni, che dobbiamo pure osservare.

  2. Norma nostra: “OMNES PROBATE, QUOD BONUM EST TENETE”. Siamo più contenti di lavorare su materiale giovane, formato nelle nostre opere, ma abbiamo pure l’istituzione delle Vocazioni tardive (Opera dei Figli di Maria) che ha sempre dato e dovunque splendidi risultati (anche in Giappone).

  3. I salesiani non possono accettare come aspiranti nella loro società quanti hanno natali irregolari (di qualsiasi genere, perché per regola non possiamo neppure domandare le dispense che Roma concederebbe in materia).

  4. Il CURRICULUM STUDIORUM in uso tra noi è conforme alle leggi del paese dove si lavora. Il cosiddetto SEMINARIO di Miyazaki (meglio chiamarlo casa per la formazione di vocazioni, ed è sempre questa istituzione in cui tanti trovano da ridire), pur non avendo il riconoscimento del M. E. N., come ginnasio era equiparato in tutto ai programmi del ginnasio ed ultra – era riconosciuto dalla Provincia come “Scuola speciale” autorizzato dal M. E. N. che avendolo ispezionato varie volte lo trovò in piena conformità colle leggi scolastiche giapponesi ed anche il “Kyodan” (= associazione cattolica) riconobbe gli esami conseguiti da questa scuola come titolo agli effetti dell’iscrizione al corso filosofico e teologico del Gran Seminario.

Vari dei nostri allievi tentarono con successo gli esami Kentei – due dei nostri allievi sono già inscritti alla Univ. Haseda e ve ne sarebbero certo di più se le condizioni del momento non avessero arenato anche il campo degli studi.

A tutt’oggi i nostri allievi sono in posizione scolastica tale da poter legalmente presentarsi ad esami a scuole superiori.

  1. Non meno serio penso sia il CURRICULUM PROBATIONIS più che sufficiente per garantire una completa formazione morale-religiosa-ecclesiastica.

Il corso di Miyazaki (5, 6, 7 anni), che dà l’adito all’entrata nel Gran Seminario o in altre diocesi o Istituti religiosi. Per i desiderosi di fermarsi con noi: dopo questi anni di aspirantato, l’anno di noviziato – tre anni di filosofia – tre anni di esercizio pratico nelle nostre varie opere – quattro anni di teologia più esame di confessione dopo il secondo anno di Messa – e gli esami regolari annuali del quinquennio teologico.

  1. Ci si fa poi appunto degli esigui risultati ottenuti. Le circostanze del momento li hanno ancor più attenuati, e non è certo colpa nostra.


Ad ogni modo coll’aiuto del Signore, pur addolorandoci assai la perdita di vocazioni o per il mancato ritorno dopo il servizio militare – o perdutesi già nel tempo del Gran Seminario cui erano state affidate o per morti, varie delle quali già a buon punto nella carriera ecclesiastica, contiamo oggi tre sacerdoti nel clero secolare, allievi del povero tartassato Sem. di Miyazaki.

In questo anno si contano cinque allievi nel Gran S. (di cui uno militare – uno a Manila – tre a Tokyo di cui uno è per le Isole Caroline). Due sono nel Seminario di Fukuoka. Cinque nelle fabbriche di Omuta e tre soldati. Sono usciti pure dal povero Sem. di Miyazaki 20 confratelli salesiani giapponesi di cui uno sacerdote, due in corso teologico (di cui uno a Manila), quattro soldati, 4 in tirocinio nelle varie case, cinque studenti di teologia e due coadiutori (alle fabbriche di Hamazaki) e uno in casa.

Ed infine 10 aspiranti, che si è tentato di salvare dalle ruine che si vogliono fare ad ogni costo della nostra povera casa di Miyazaki.

Non parlo del numero consolante di sacerdoti formati nel G. S. di Tokyo e che ebbero la loro prima formazione in gran parte a Miyazaki o allo studentato di Itabashi: appartengono a varie nazionalità tutte amiche del Giappone e che sarebbero più che felici di dare per il paese a cui si sono consacrati tutte le loro forze fisiche e spirituali, ma che dolorosamente ne sono distolti dalle circostanze di questi ultimi anni.

Resta ancora un gruppo di quattro italiani che stanno finendo il loro tirocinio pratico e che spero entreranno quanto citius in teologia.

Mi pare di aver così risposto a tutto…

Disgraziatamente chi parla in pubblico e in privato di questi problemi non ne parla direttamente con chi potrebbe dare tutte le informazioni del caso.

Anche di questa relazione faccia l’E.V. quanto crede per la gloria di Dio e per il bene.

I Salesiani di D. Bosco desiderano di essere strettamente uniti anche ai loro Superiori ecclesiastici, e creda è fra le pene più dolorose il non riuscire ad appianare la questione di Miyazaki.

Disponga l’E.V. con tutta libertà dei figli di D. Bosco che vorrebbero a mille doppi lavorare per la prosperità della Chiesa cattolica in Giappone, per la gloria di Dio e per la salute delle anime.

Domando per me e per i miei l’apostolica benedizione.

Col più profondo ossequio: obbligatissimo servo


Sac. V. Cimatti sales.

Super. Sales. in Giappone




1 La copia, corretta a mano dal S. D. e quindi autentica, si trova al ACG.