99 /Grigoletto Giuseppe / 1927-11-16 /
al chierico Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
Miyazaki, 16 novembre 1927
Mio Grigolo,
Grazie della tua che mi reca consolazione somma, essendo il pensiero tuo di grande conforto per l’assicurazione delle preghiere che fai. Ti raccomando solo non perdere tempo a rifare lettere per me, che non vale la spesa. Sta’ certo che leggo anche tra le righe.
Godo dei progressi che fai in “kana”. Permetti però… Il mio riverito nome si scrive così…
Ho scritto a Don Tonelli perché mi mandi il vocabolarietto (perché non mandi qui, che ne abbisogniamo come il pane?). Mandami pure l’indirizzo del Prof. Balbi che ho alcune proposte da fargli.
La lingua giapponese non deve spaventare: è difficile, molto difficile, né tutti potranno possederla a perfezione, ma non è impossibile. Quello che occorre è:
preghiera
tenacia di lavoro
pazienza longanime
santità di vita.
Grazie per la preghiera speciale a S. Francesco… Oh, possiamo averne nella pratica della vita, il cuore. Continua a pregare e a far pregare per noi: è conditio sine qua non e tu puoi essere vero missionario in questo modo.
Le interdizioni mediche il buon Dio le permette, quando non lavoriamo con ordine; lavora sempre:
secondo l’obbedienza
secondo l’orario
mai di notte
sempre prendendo il debito riposo e diversificando le varie occupazioni.
Animo dunque Giuseppe mio, e allegro. Ti autorizzo e ti prego di fare a tutti, tutti, tutti (e specialmente agli amati Don Delfavero, Don Ciprandi, Don Colombo) i miei saluti, auguri e preghiere per le sante feste natalizie.
A te, zuca baruca, fila dritto secondo la regola e niente paura.
Ti abbraccio e benedico.
Tuo
don Vincenzo Cimatti