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a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
La messa di don Bosco1
Giugno 1941
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Avremmo voluto fare qualche cosa di caratteristico per commemorare meno indegnamente la data centenaria della prima Messa del nostro Don Bosco. Le circostanze ci impedirono di fare quanto il cuore di figli avrebbe desiderato, ma quanto fu possibile pensare e realizzare per rendere questa data utile e fruttuosa e per noi e per i nostri cooperatori ed ex-allievi, specie sacerdoti, fu fatto.
Un bel triduo predicato fu degna preparazione spirituale per tutta la famiglia salesiana. Solenni funzioni a tornate accademiche nelle case di formazione diedero modo di valorizzare l’importante argomento della vocazione, rispecchiato in Don Bosco.
Nello studentato di Tokyo la commemorazione riuscì imponente per la presenza di Mons. Ross, S. J., Vicario Apostolico di Hiroshima, e di Mons. Ceska, Prefetto Apostolico di Nigata, entrambi ammiratori amantissimi di Don Bosco – di S. E. l’Ambasciatore d’Italia e dei nostri principali amici e benefattori.
Fu eseguita per l’occasione una cantata speciale che commentava lo svolgimento scenico a quadri plastici della prima Messa di Don Bosco.2
Fu pure composta una lode speciale d’occasione,3 che divulgata in tutto il Giappone, unitamente alla traduzione giapponese del volumetto del nostro Don Fascie “Il sistema preventivo di Don Bosco” e della bella conferenza di Don Ceria “Don Bosco prete” tradotti dal nostro Don Barbaro.4
Le pubblicazioni furono inviate come ricordo della commemorazione a tutto il clero secolare e religioso e a tutti i seminaristi del Giappone.
Festa di famiglia, eccitatrice in quanti direttamente o indirettamente vi parteciparono di santi propositi e di una miglior conoscenza dello spirito salesiano.
Fu per tutti consolante la breve visita dei nostri confratelli Don Barbero e Don Terpin provenienti dal Siam, che ci portarono tante care notizie dei nostri confratelli, del loro lavoro, delle loro difficoltà, delle loro speranze.
Mi si presenta una buona occasione per invito di concerti fino all’Hokkaido.
Non lascio sfuggire l’occasione, sia per rivedere di persona amici missionari e cooperatori nostri, sia per studiare in posto la possibilità di sviluppo dell’opera nostra in quella importante zona.
Vi lavorano attivamente i francescani tedeschi, le francescane di Maria e i Marianisti con opere fiorentissime (scuole, stampa, ospedale, ecc.).
È Prefetto Apostolico della regione (la quarta grande isola a Nord) Mons. Toda, ottimo nostro cooperatore ed amantissimo di Don Bosco.
In questa commemorazione abbiamo pregato Don Bosco che ci faccia tutti santi preti e sempre preti come fu Lui.
Una parolina per noi al suo altare…
Sempre suo
Don V. Cimatti, sales.
1 R. M. 1095: manoscr. Inedito.
2 Si tratta dell’oratorio in lingua giapponese “La consacrazione sacerdotale di Don Bosco” numero 4 del catalogo musicale su parole del chierico Luigi Del Col .
3 Lode in giapponese intitolata “Oh Don Bosco” numero 580 del catalogo, stampata. Parole del Prof. Akabae Aijiro.
4 Il libretto di 32 paginette della conferenza di Don Ceria, risulta tradotto da Don Nicolo Tassan, invece di Don Barbaro.