2964 / Cecchetti Albano / 1943-3-31 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 31 marzo 1943
Carissimo Don Cecchetti,
Grazie della sua e prego ringraziare anche il capo dei cristiani che mi scrive del nostro Don Arri – del desiderio di vedermi – penso [che se] potessi avere una lettera del medico che parla della gravità della malattia, potrei ottenere più facilmente il permesso.
Deo gratias e al buon Don Cavoli per l’aiuto. Il Signore lo ricompenserà col centuplo qui e un gran premio per la carità del suo lavoro.
Avrei voluto avere chierico, coadiutore adatto per Beppu, ma… Vi è Nani che desidererebbe venire, ma è proprio adatto per?…
Invio un prete, ma ormai, come facciamo un po’ tutti, bisogna adattarsi a lavorare anche materialmente. Il mio pensiero (è però un affare da trattarsi summa cum prudentia) è di trovare uno che possa assumersi l’eredità (non certo la malattia) di Don Arri e per l’opera ammalati e per l’opera stampa.
Più che parlarne in pubblico o a Don Arri si tratta di fare e agire: se no, non potendosene più occupare Don Arri finirà col cadere tutto.
Il nostro Sato è ancora a Beppu o è a Dairen?
Bravo Don Albano, lavori per le vocazioni quanto sa e può.
Sono morti Mons. Castanier, P. Bousquet. Peccato averlo saputo in ritardo: sarei andato ai funerali. Preghiamo.
Di Don Felici ho saputo l’arrivo e la partenza – mi aveva promesso di venire a Tokyo e son restato con un palmo di naso. Avrei potuto e desiderato dargli lettere sicure per Don Braga in cui avrei fatto anche quella raccomandazione. Mah! L’uomo propone e Dio dispone.
E per ora basta. Ossequi a tutti.
Assicuri Don Carlo che da tutti si prega di gran cuore.
Tutto suo nel Signore
Don V. Cimatti