148 /Rinaldi Filippo / 1926-3-19 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 19 marzo 1926
Mio buon Papà,
S. Giuseppe! Sono oggi in una commozione d’animo, dolcissima nella sua sofferenza, che non mi so spiegare, che mi fa lacrimare specialmente davanti a Gesù e che devo far di tutto per non lasciar trapelare ai confratelli. Mah! che sarà? Le scrivo perciò, pur non essendo il giorno fissato.
Proverrà forse dal pensiero della povertà in cui forzatamente mi trovo di non poter solennizzare la festa di S. Giuseppe come si converrebbe? Ho fatto quanto potevo, ma pur accondiscendendo il buon Padre alle nostre proposte, oh! con quanta diversità di vedute!… 1Ad ogni modo, un po’ di novena si è fatta, e i cristiani sono venuti e abbiamo recitato il Rosario in giapponese con loro e cantato il “Te Joseph” ed ho fatto la prima invocazione giapponese in musica: “S. Giuseppe pregate per noi” e la cantano e la gustano. Deo gratias!
Domenica, Messa solenne e canterà anche il popolo e anche i miei piccoli amici, che incominciano (pur potendo dir loro poco) a non avere più paura.
Oh! Gesù, la Mamma nostra e il loro patrono S. Giuseppe ascoltino le loro vocine, e ottengano quanto domando per loro e per la nostra Missione. Darò anche a tutti un’immagine di S. Giuseppe.
È un po’ di scaramuccia di avanguardia, pel fuoco di fila che sto preparando con mitragliatrici e cannoni pel mese di Maggio in cui Maria Ausiliatrice deve far conoscenza intima con queste care anime e iniziare (anche se non ufficialmente) il loro ingresso salesiano in Giappone.
S. Giuseppe! Penso al nostro caro Don Vespignani cui avrei voluto fare i miei poveri auguri e dei confratelli, ma non so dove pescarlo! Prego Lei a farlo partecipe dei nostri desideri ed assicurarlo che l’abbiamo ricordato.
S. Giuseppe! Patrono della Chiesa! Il Papa!
S. Giuseppe! i nostri coadiutori, i nostri cari artigiani!
S. Giuseppe! Uno dei patroni nostri! Tanto amato da S. Francesco di Sales che nel breviario teneva la sola immagine sua; che a Lui dedicò il Teotimo!
S. Giuseppe, anniversario della mia prima Messa.
S. Giuseppe, patrono di Miyazaki (Oita = S. Francesco Saverio) e Nakatsu.
Forse è l’onda di tutti questi pensieri, e nel vedere che in Giappone non è festa di precetto (così dice il Padre, non so perché) e similmente non lo sono né la Circoncisione, né il Corpus Domini, né l’Immacolata, né S. Pietro e Paolo (così dice il Padre…) che mi produce questo dolcissimo pianto. Ma se tutto ciò è vero (ne dico una grossa!), che cioè non si fanno tutte queste feste, mi spiego anche perché il Giappone non si converta.
Notizie?!
Si continua lo studio indefesso della lingua e mi pare, ringraziando Dio, con buon risultato. È una lingua difficile certo sotto tanti aspetti, tanto più che non ha nessun raffronto colle nostre europee ed ha una forma tutta speciale di costruzione. Senta la giaculatoria che già recitiamo a Maria A. “Christo shinja no tasuke naru Sei Maria warera no tame ni inori tamae!”. Lego a rovescio la traduzione e capirà qualche cosa; e così è tutta la costruzione: occorre quindi ricostruire tutto un modo di pensare nuovo; pian piano speriamo di arrivare alla meta.
Don Piacenza mi cade ammalato: deve aver preso un’insolazione. Forti febbri. Oggi, S. Giuseppe, è sfebbrato. Deo gratias!
Le unisco alcune fotografie: altre invio al Sig. Don Ricaldone. Abbia la bontà di dargliele. Invio a spizzico, e mando un po’ all’uno e all’altro nella speranza di arrivo. Invio anche una copia a Don Tonelli, sapendo quanto lui può lavorare per le missioni; invio pur a Lui, quando capita, la parte scientifica. Sempre al Sig. Don Ricaldone, sunto delle notizie che invio a Lei dettagliatamente e quando capita, dati statistici, ecc.
Clima finora come a Torino: qualche giorno siamo ancora a zero. Tempo molto incostante: da +18 sbalzi a 0 – pioggia finora frequente, vento.
Funzionano e con frutto pollaio e conigliera. Ho dovuto fare qualche spesa iniziale che presto rientrerà. A titolo di prova ho fatto mettere uova nella calce. Ci troviamo un po’ a disagio col vino – ma si beve acqua. Per ora, per chi vuole, c’è latte, e intanto arriva il vino. A fin di mese, spero, dare un resoconto economico, tanto per orientarsi.
A tutt’oggi, niente posta. Sono giunti solo stampati, catalogo, atti del Capitolo N. 33, non il Bollettino Salesiano. Speriamo presto arrivi tutto.
Tutti gli altri confratelli benone. Prego ogni giorno per Lei, per i Superiori, per tutti, sicuro di essere contraccambiato: me ne dà l’assicurazione la vera pace spirituale in cui mi trovo, forse mai provata così forte in vita mia. Tutti i confratelli fanno altrettanto e mi pare davvero si comportino da religiosi. Deo gratias!
L’abbraccia con tutta l’anima il suo figliolo lontano, che le vuole un bene immenso nel Signore, e che Lei sa essere sempre il suo aff.mo figlio:
don Vincenzo Cimatti
1 Questa diversità di vedute un po’ alla volta si fará sempre piú evidente. La gente lo capirá subito.