352 /Rinaldi Filippo / 1928-4-30 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Mio amatissimo buon Papà,
la presente per dirLe la piena affettuosa d’amore che i figli del Giappone, i più lontani e più poveri in tutto, ma più ardenti di tutti, Le vogliono esprimere in occasione del suo Onomastico. DirLe che pregheremo è poco, che ci sforzeremo di essere buoni salesiani è poco, che vogliamo essere santi: eccole il proposito e Lei ci benedica tutti. Non sarà male un supplemento di rendiconto facendo domani l’esercizio della buona morte.
Salute ottima – lavoro solito: in questi giorni è un lavoro musicale, lavoro di avvicinamento di persone (le darò poi relazione particolareggiata), lavoro di conoscenza di istituti, di luoghi, ecc. di fraterno vincolo d’affetto coi missionari ecc. Non credo questo tempo perduto, anche se mi obbliga per un po’ di tempo alla lontananza dalla missione… lo credo necessario.
Per le pratiche di pietà tento stare sempre unito al Signore e provo sempre la solita difficoltà: quando non posso farle secondo l’orario solito, qualche piccola parte alle volte purtroppo rimane nel dimenticatoio. La sensualità, eccitata dalle curiosità di conoscere, di vedere ecc. si eccita, e c’è davvero bisogno di freni forti.
I miei due compagni Margiaria e Liviabella bene. Spero bene anche tutti gli altri che faranno l’E. B. M. da soli e purtroppo stavolta con un ritardo per le confessioni. De Mattia pare un po’ tranquillo: è ancora molto debole.
Notizie di qua: a Yokohama ho fatto visita al Console Comm. Di Prospero. Mi diceva domandassi ciò di cui abbisognavamo. Gli dicevo che per noi ora la gran questione è l’acquisto di terreni. Ad ogni modo se in qualche cosa il nostro Governo volesse aiutarci era meglio che direttamente si intendesse con Torino. Così mi metterà in relazione con qualche casa fornitrice di vino, promettendo di fare molte facilitazioni… vedremo.
Il Delegato mi diceva che assolutamente l’Arciv. di Tokyo e di Osaka vogliono i Salesiani. Mi colpì la notizia che confidenzialmente mi dava il Delegato, di aver cioè ricevuto l’ordine di tenersi pronto per partire (non sa ancora per dove).
Feci visita pure alla nostra ambasciata ove non c’è più il vecchio Ambasciatore: ne verrà un altro, di cui non ricordo il nome. Anche l’Ambasciata italiana vede bene l’opera nostra.
E per stavolta nulla di nuovo. È il primo di Maggio – inizio dell’attività delle cristianità – per la Madonna…
Ci benedica la Mamma nostra e ci ottenga tutte le grazie necessarie per il bene delle anime nostre. Con vivo affetto e ossequio ci benedica tutti e specialmente il suo
Affezionatissimo
don Vincenzo Cimatti