2904 / Cecchetti Albano / 1942-7-23 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 23 luglio 1942
Carissimo Don Cecchetti,
Grazie della sua. Rispondo a mezzo di Sr. Carmela. Risponda quando può e quando c’è bisogno.
Per Don Arri preghiamo tutti: glielo assicuri e secondo il suo desiderio con l’intercessione di Pio X – potrebbe anche pregare i nostri santi, specie Savio Domenico che ha bisogno più di un solo miracolo. Ad ogni modo lasciamo fare al Signore.
Per quanto può lo consiglino di andare all’Hikari no sono: è anche questo un sacrificio che gli sarà compensato colla guarigione completa. Non gli scrivo per non stancarlo e perché non voglio sia nell’occasione di stancarsi a rispondere: ma gli legga questo. Sarei riconoscente poi se potesse imprestarmi i volumi di botanica (illustrati) che ha ed anche quello italiano delle erbe medicinali.
Gli dia per me la benedizione di Maria A. La malattia gli serva di esercizi annuali: più preghiera e si rimetterà alla volontà di Dio e più guadagnerà in ogni senso per lui e per gli altri.
Pel pagamento ospedale Lei o meglio l’Hikari mi invii direttamente le note ed io rimborserò con vaglia diretto (o se l’hanno sul loro conto corrente). Stia tranquillo. La casa non deve preoccuparsi.
Per gli esercizi veda quanto suggerisco a Don Lorenzi. Lei faccia come può nel Signore. Deo gratias. Lei lo aiuti in quanto può, specie affinché il lavoro non gli impedisca l’attenzione all’anima: non è un colosso di salute; dunque tranquillo e faccia attenzione. Se farà tutto con ordine ed obbedienza non soffrirà né materialmente né spiritualmente.
Per Muraoka (ad evitandas consequentias) veda di ottenere amichevolmente un suo scritto dichiarante che si ritira spontaneamente e che non ha nulla da esigere da noi.
Scrivo anche a Sato (veda quanto scrivo): se Lei crede conveniente, gli dia il biglietto, se no, cestini. Se trovo (finora non trovai) regolamento per seinen (= giovani), invio. Ad ogni modo le basi le conosce. La prima sostanziale:
Siano giovani esemplari all’adempimento del dovere.
Aiutino la missione alle dipendenze del parroco. Tutto il resto è fumo. Non vada matto a far regolamenti e ad eleggere cariche: tutto questo per i giapponesi; “il kai (associazione) c’è… e non c’è più niente a fare” e non fan più niente. Tenga uniti amichevolmente, li faccia sgobbare e varrà più che mai… qualche contentino di tanto in tanto… e basta.
Per Nakatsu non so che dire. Don Dalkmann è ammalato e penso non ne guadagna andando là. Per le confessioni desidererebbero Don Figura: se possono aggiustarsi (per comodità) con Shindenbaru per ora va bene. Chiamato, Lei o Don Lorenzi andate (se ve lo permettono), se no state tranquilli. Per le marmottine a Mikawajima non v’è nulla, però provvederà Don Roncato.
Dunque come dice Lei, sursum corda. Trovi dei buoni giovani (con le medie) o uomini stagionati che desiderano lavorare con Don Bosco: lo dica a Sato, e gli dica che non ho mai disperato di Lui. Che cosa conclude?
L’abbraccio e benedico.
Suo
Don V. Cimatti, sales.
P. S. A Don Figura, arrepta occasione…