3784 / Zerbino Pietro / 1949-6-9 /
a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale
Tokyo, 9 giugno 1949
Carissimo Don Zerbino,
Sarei un ingrato se lasciassi passare la festa onomastica senza ricordarti anche in questa forma… Perché nel ricordo, nell’affetto e nella preghiera sei sempre ricordato.
Grazie di quanto hai fatto e fai e farai per l’Opera nostra in Giappone, tanto più ti debbo riconoscenza in quanto tu non sei più nel lavoro diretto delle missioni. Grazie dunque di tutto ed il Signore ti ricompensi.
Ho la persuasione che e per le mie malfatte personali e per quanto (come ero solito dire) mi hanno procurato i chierici e allievi di Valsalice in quei 30 anni e per le mie innumerevoli fesserie fatte nei 25 anni ormai di Giappone, dovrò stare in Purgatorio fino al suono della tartarea tromba.
Tu che appunto, anche per il bene fatto al Giappone, volerai su su su subito in Paradiso, godrai per quanto ti sei procurato lavorando anche per i tuoi poveri confratelli giapponesi.
Quid dicam? Al solito per la festa del tuo Padrone [= Don Berruti], che ha volato fino al Sud (poteva bene – giacché era in moto – continuare fino all’Oriente!) gli farai a nome mio un sorriso, una cantatina – se vuoi, una poesia, gli bacerai la mano per me e lo assicurerai di quanto gli ho scritto facendogli gli auguri.
Toh… A te un baso.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.