Cimatti|Madre F.M.A. / 1935-12-11

1557 / Madre Generale F.M.A. / 1935-12-11 /


alla Madre Generale delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice



Visitatoria S. F. S. e Prefettura Apostolica

Miyazaki, 11 dicembre 1935

Reverendissima Madre,

Ricevo dalle sue figliuole giunte felicemente a Beppu il suo prezioso dono, e mentre di cuore la ringrazio ne dispongo per il nostro nuovo Noviziato e Studentato che sono al momento nella vera povertà Francescana-Salesiana. La visita della Rev. Madre Cogliolo coronata colla professione delle prime Figlie di Maria A. Giapponesi penso sia stata fruttuosissima sotto tutti gli aspetti.

Al momento la questione che penso le sarà sottoposta dalla Rev. Ispettrice è quella delle relazioni fra le Figlie di Maria A. e Missione e quella delle necessità materiali in cui versiamo tutti, forse in modo speciale le sue figliuole. Per le prime questioni mostrai all’Ispettrice gli incartamenti e corrispondenza delle Madri tanto della prima parte dell’inizio del lavoro delle Figlie di Maria Ausiliatrice alle dipendenze dirette della Missione; quanto nella seconda parte, quando lavorano come Congregazione a sé.

La Provvidenza dispose le cose così, e francamente i missionari desiderano rimangano tali anche in avvenire. La missione fece e fa il possibile per aiutare le Figlie di Maria A. dal punto di vista spirituale e finché dureranno le cose così non vedo via di aiutarle più efficacemente. Non ho il personale. Don Cimatti tiene come può due parrocchie, oltre il resto.

Per la seconda questione si domanda alla missione aiuto almeno parziale. Poste le cose così come sono, la Missione non può che dare qualche regalìa (come sempre fu fatto), ma non ha convenzione fissa colle Figlie di Maria A. per le ragioni dette sopra.

Per venire incontro al desiderio della Rev. Ispettrice delle Figlie di Maria A. promisi che per nuove fondazioni di opere che potessero essere tenute da Loro avrei fatto inviti e richiesto convenzioni.

Per me ho consigliato sempre alle sue figliuole nelle critiche circostanze economiche in cui tutte le missioni, e questa in specie, si trovano:


  1. di aver gran fiducia nella Provvidenza e fede,

  2. dibattersi salesianamente per la ricerca dei mezzi (questo punto non mi pare troppo approvato dalla Rev. Ispettrice, certo per il fatto che preferisce qualche cosa di più sicuro alla tranquillità del lavoro delle sue figliuole… ma se non facciamo come Don Bosco!…).

  3. Santificarsi sempre più.


Per venire incontro pure al desiderato servizio religioso ho per un mese autorizzato il missionario a dire la Messa, invece che alla Missione, nella casa delle Figlie di M. A. ed in seguito, secondo le circostanze a dirla due o tre volte alla settimana – non essendo rilevante il numero dei cristiani che vanno alla Chiesa. Fu trovata disagiata per andare alla Chiesa la residenza di Beppu – e realmente non è delle più comode, ma in Missione bisogna pure adattarsi a tutto, e a mio avviso la passeggiata mattutina non dovrebbe far male.

Lo stato attuale delle Figlie di Maria A. specialmente per la questione economica è di abbattimento, ma speriamo che la Provvidenza aiuterà se vi saranno le condizioni sopra indicate. Il Signore ha sempre provato questa missione ed è per questo che l’ha sempre benedetta – dolore e povertà sono il nostro fondamento.

Penso che se le Figlie di Maria A. vorranno bene alla missione – rispetteranno il prete e si lasceranno guidare – se non avranno troppe preoccupazioni per il materiale e giocondamente si lanceranno al lavoro, buttandosi ciecamente nelle mani della Provvidenza, saranno felici nel tempo e nell’eternità.

La realizzazione incompleta di questo programma di azione da chi dipenderà? È qui tutto il problema. La Rev. Ispettrice ha sentito tutte le campane, religiose ed ecclesiastiche, e sono sicuro che si è fatta un’idea chiara di tutto, e Lei Rev.ma Madre, avra relazione esatta di tutto, e pensieri nostri e delle sue figiuole.

A nome mio e dei miei missionari domando venia per le manchevolezze umane che ci possono essere state: la nostra intenzione fu solo e sempre quella di aiutare fin dagli inizi le ottime Figlie di Marla A. e lo si fece e lo si fa a costo di ogni sacrificio, secondo le direttive dateci dai Superiori e secondo le disposizioni della Provvidenza nello stabilire che le relazioni divenissero nella forma attuale. Avanti nel nome di Dio.

Colgo la bella occasione per augurare di cuore alla Rev.ma Madre, al Consiglio Generalizio le buone e sante feste a nome anche di tutti i missionari e Salesiani del Giappone. Buona Madre preghi per questo povero prete che in definitiva è la vera causa di tutto il malessere che possono aver provato e provano le sue Figliuole.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.