340 /Ghetti Giorgio / 1928-3-14 /
a Giorgio Ghetti, Dottore di Faenza, amico e benefattore
Amatissimo Sig. Dottore,
In primis: “Buona Pasqua” a Lei, alla sua famiglia e ai suoi angioletti. In secondo luogo buon Onomastico ed in quel giorno specialmente sarà ricordato.
In terzo luogo “un grazie romagnolo e salesiano” per la sua bontà e per lo splendido esito morale e finanziario della sua splendida conferenza, di cui e confratelli e giornale e parenti mi scrissero entusiasmati. La bella somma di £ 160 mila lo dice chiaro e sono sicuro che fu assai maggiore il bene delle anime.
Amat.mo Sig. Dottore, se il buon Dio promette la vita eterna a chi dona un bicchiere d’acqua a uno dei suoi amici, pensi (perché è realtà) quanto toccherà a Lei.
Dunque a nome di Dio: grazie. Che cosa le posso promettere poi di quanto faccio per Lei? Intensificheremo le preghiere e i sacrifici per Lei, amatis.mo Sig. Dottore e… basta… perché Lei comprende perfettamente.
Grazie a Dio sempre bene, in mezzo al lavoro sempre crescente e moltiplicantesi di cui riferirò prossimamente. Col maggio inizio 15-20 concerti da Tokyo in giù: preghi anche per questa manifestazione di bene.
L’abbraccio nel Signore.
Tutto suo affezionatissimo
don Vincenzo Cimatti