Cimatti|Grigoletto Giuseppe/1950-5-18

3924 / Grigoletto Giuseppe / 1950-5-18 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 18 maggio 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Ho da rispondere a varie delle tue carissime. Attendevo l’arrivo dei bagagli che sono preannunciati per il 25 c. m.

Ma avendo da esprimere un desiderio urgente del nostro bravo direttore D. Romani scrivo subito, e riscriverò al giungere della tua carità e di quella dei benefattori.

  1. In primis: grazie delle buone disposizioni ed aiuti per il nuovo studentato (le ho comunicate al nostro caro Ispettore). Saranno pure esauditi i tuoi desideri per i Gesuiti e per i Francescani.

  2. Come già ti dissi si sloggia dal vecchio studentato e si va in sede più opportuna, sempre in Tokyo. Posto tranquillo, cinque o sei ettari di terreno, in massima parte coltivabile; vi e già un fabbricato che poi si completerà in cemento armato (è il quartod’ora del cemento armato: Osaka, Miyazaki, Tokyo stanno costruendo edifici che potranno stare a fianco di tante nostre belle scuole).1


Il nuovo Studentato era proprietà della grande Ditta di strumenti musicali, tutto cintato. All’entrata c’è una magnifica e larga vasca circondata di belle piante. Si vorrebbe collocare all’entrata in posizione opportuna un bel busto di D. Bosco o in marmo o in metallo (perché all’aperto…): naturalmente che non fosse una cosa piccola – tipo del busto di D. Bosco del Cellini, come – mi pare – alla Crocetta. Quanto può costare? In qualche cosa forse potremmo concorrere. Oppure non ci sarebbe un’anima buona, un collegio nostro che potrebbe venirci in aiuto? Se ci sapessi dare notizie, indirizzi, prezzi… sarebbe l’ideale. E mi raccomando sia D. Bosco, non ad es. la tua faccia.

Idem, trasportando piante del vecchio studentato (in Giappone è cosa normale… si possono trasportare anche le case grandi) si è fatto un bel boschetto-giardino, e vi starebbe bene una statua della Mamma, ma fatta di roba dura… Capirai: uragani, tifoni, piante che cadono, ecc. Hai capito? Anche indicazioni del genere o realizzazione sarebbero graditissime. Non si tratta di roba grossa. Dunque attendiamo notizie (e allora scriverei a chi tu mi indichi) o la conclusione: se questa ci fosse non hai che da mandare all’Oratorio. Continua l’andare e venire.

Le scatole a te inviate dal Giappone dovevano essere due (affidate a D. Mantegazza): vi doveva essere una bella scatola di lacca con dentro un po’ di tutto per regalucci, ed un tubo di cartone bianco con dentro dipinti giapponesi su seta. Mi dispiace che non sia pervenuto tutto. Riparerò alla prossima occasione.

Avrei tante altre cose da dirti, ma ora debbo partire fino a Shizuoka e mi preme che parta la lettera per aderire al desiderio del nostro bravo Direttore.

Buona festa della Mamma e di Pentecoste coll’augurio che ci facciamo santi.

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Saluta omnes a maximo usque ad minimum.

1 Si tratta dello Studentato di Chofu. Anche Don Cimatti in questo mese si trasportò qui e vi restò fino alla morte. Qui adesso si trova pure la sua Tomba e il Museo che lo ricorda. Nel settembre 1951 fu inaugurato il nuovo fabbricato in cemento armato. Don Cimatti, pur essendo a Chofu, fino al 1955, anno in cui Chofu divenne città, nelle sue lettere continua a scrivere “Tokyo”.