3911 / Grigoletto Giuseppe / 1950-3-22 /
a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore
Tokyo, 22 marzo 1950
Carissimo D. Giuseppe,
Rispondo alle tue carissime del 5 - 9. Grazie degli auguri 45.mo. Quando si ricevono di questi è sempre una buona meditazione che si fa… Ah quanto si sarebbe dovuto fare e… Sì, sì… di tanto in tanto ricordo speciatim quella s. anima di D. Tonelli…
La Signora Morgante mi annunciò l’offerta e le risposi: forse non ha ancora ricevuto.
Per il povero Sotriffer prego e rivolgo tutte le preghiere di cui posso disporre. Che vuoi, caro Don Giuseppe, nella mia attuale condizione (ottima perchè voluta da Dio) ho perduto in spiritualibus un capitale immenso. Posso considerarmi in un vero fallimento – (perdita di meriti per il lavoro precedente – posso mettermi nella categoria dei disoccupati per quello che mi fanno fare ora – perché ho perduto tutte le cariche – Pref. Apost., Ispettore e Direttore – perdita dei suffragi quando morirò – delle preghiere che facevano tanti per me come Superiore, ecc. ecc.)… Mi rimane solo il mio buon Gesù, che spero avrà pietà di questo buono a niente, e mi perdonerà tutte le incongruenze commesse. Ad ogni modo per me credo che la preghiera è onnipotente e quindi cerco di supplire alla diminuzione del quantitativo disponibile, coll’intensità ardente che voglio mettervi.
Come ti scrissi per le statue disponi pure liberamente se ti vien modo di fare buoni acquisti.
All’occasione invierò cartoline (il meglio l’unisco alla presente) per gli amici di Tricesimo. (Per i francobolli apposti se ti servono…).
Quel Zancanaro cui scrissi è nostro allievo normalista di Valsalice o è un altro? Che se fosse, potrei scrivergli di più… (Scrivo come se fosse uno che non conosco. In caso non far pervenire).
Per la questione Cerrato direi che se puoi aiutarlo… gradirei qualche campione, non solo di pesci, ma anche – se ci sono – di fossili, ecc. (non molto, ma per dare un’idea almeno di queste cose).1
Ci capisco poco degli stridori che senti dalla Missione, saranno relazioni o sul Bollettino od orali dai venienti, che noi non conosciamo ancora. Quanto avviene sono direttive dei Superiori.
Dall’entrata del nuovo Ispettore e del Visitatore sono entrato in una nuova fase di vita (più simile a quella di Valsalice quand’ero chierico) in cui non voglio né debbo preoccuparmi se non di quello che mi danno da fare e quindi basta per essere sicuro che sono buone – mi convincono (anche se sono contrarie al precedente indirizzo) che è stato un bene che i Superiori mi abbiano esaudito – mi serve a toccar con mano le deficienze, gli sbagli o le fesserie fatte – è occasione per riparare almeno con la preghiera tutto il mal fatto di 25 anni – comodità di far un po’ di bene alla mia anima e prepararmi un po’ di meriti per l’esame finale che più s’avvicina.
Non muovo certo un dito, né dico verbo, perchè non voglio neppur intralciare menomamente quanto vedo effettuarsi – e se avessi anche solo il minimo dubbio, che la mia presenza materiale potesse esser di ostacolo, farei di tutto per eclissarmi.
Di quanto mi consigli d’assicurare i confratelli ecc. sta’ certo che non vengono da me, e se venisse qualcuno… sanno già che ho ancora forza di lanciare qualche calcio.
Prego solo e sempre il Signore che mi faccia avere del lavoro: finora posso dirmi ancora disoccupato.2 Che cosa sono una quindicina di ore di scuola e una diecina di pianisti? Mah! mi dicono che aumenterà… vedremo e per ora “Fiat voluntas Dei”.
La primavera mi darà modo di far raccolte – trasportandosi lo studentato ordinerò la biblioteca (non c’è ancora il catalogo generale), farò musica (ne ho già fatta tanta dal ritorno…) insomma, caro D. Giuseppe, prega per me ne peream!
Non finisco più se andiamo di questo passo. Mi parli dei geroglifici… non mai scritto così chiaro come questa volta (= geroglifici di D. Grigoletto).
Dunque:
Assicurati che ti ricordiamo in spiritualibus;
Fa’ più soldi che puoi, defalcando liberamente quanto crederesti utile per noi, e non dimenticando le raccomandazioni dei Superiori di cui mi scrivesti;
All’occasione, libri di ogni genere relate a Studentato filosofico e teologico;
Ed un desiderio (se ti capita nelle tue ricerche), un microscopio, intendiamoci, non per grandi scienziati, ma per la scuola, quindi di più che modesto calibro. Può essere che si possa presentare qualche occasione (si capisce, anche più che usato, basta serva allo scopo scolastico. Ci fossero anche se usate, tavole anatomiche tanto vegetali che animali…).
Ed ho finito: un saluto cordiale e preghiere a tutti gli amici di Tolmezzo, a te un grande abbraccio ed una benedizione ex intimo corde.
Prega per il tuo aff.mo riconoscente
D. V. Cimatti, sales.
P.S. A tutti buona e santa Pasqua.
I Superiori oralmente e per iscritto mi hanno espresso il desiderio che restassi, e ci sono. Domani se mi dicono di andare altrove, ci vado. Totaliter et absolute indifferens.3
1 La famiglia Cerrato di Bolca (Verona) è quella da cui provengono i fossili che si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo. Don Cimatti vi fece visita nel 1952.
2 Questa è la continua preoccupazione di Don Cimatti in questa nuova posizione, che ritorna continaumente nelle lettere. Inoltre, non avendo più la responsabilità, non vuole intralciare l’azione del nuovo Superiore.
3 Questo ultimo capoverso è scritto in margine dello scritto, dall’alto in basso. Si è messo qui ma potrebbe darsi che doveva andare altrove.