6145 / Tonelli Antonio / 1926-12-... /
a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
fine dicembre 1926
Mio Tonino
Parte una cassettina con conchiglie, pochi insetti, in un libro alghe e campioni di fiori crisantemi, testa di fagiano, ali relative (coda e aragosta un’altra volta).
A giorni spero ricevere i famosi bauli che dovrebbero contenere roba che da mesi richiedo…
Qui bisogna per forza abituarsi alla pazienza. Finora la più puntuale è la SEI… e a Valsalice ci lamentavamo. Nei limiti del possibile è meglio spedire in pacchi piccoli, se no alla dogana… è più facile venire in Italia. Vedrò la zuppa che verrà fuori da questi tre bauli. Un armonium che almeno da un mese è a Kobe (è un regalo non domandato) ci vuol l’osso del collo a sdoganare e dovrò pagare il 100% di dogana. In Domino!
Come ti dico,quello che vò raccogliendo di ogni genere è solo arrepta occasione: più tardi meglio in possesso della lingua e di conoscenze faremo meglio.
Salutami Gama-Moras e le pallottole. Un qualche cosa di analogo è il mochi che forma la gola di queste facce gialle. Una caldaia su cui è possibile mettere dei setacci sovrapposti in cui c’è del riso. Il vapore cuoce il riso. Ogni contenuto del setaccio è messo successivamente in un mortaio. Quattro con martelli di legno pestano per pochi minuti questo riso, che si trasforma in pasta collosa, forgiata in forme diverse e mangiata così, o scaldata sulla graticola, o a lesso ecc.
È una delizia!!! È proprio l’arte di guastare ciò che il buon Dio ha fatto. Quando tornerò ne faremo una volta e ti assicuro che farai le boccacce (Don Picca compreso) come il Card. Massaia.
Deo Gratias per il caro Don Barale che con frequenza ricordiamo.
Ti abbraccio e benedico
Tutto tuo
Don Vincenzo Cimatti