2996/ Bernardi Angelo / 1943-6-23 /
a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 23 giugno 1943
Carissimo,
Grazie della tua ultima e delle varie notizie. Per la Patria nostra preghiamo e facciamo il nostro dovere: è l’unico mezzo per riuscire a fare del bene e a loro e a noi.
Una buona notizia: a Dairen Don Liviabella e Maccario (penso che ti scriveranno) hanno trovato il figlio del Prof. Yamase, stretta relazione che speriamo produrrà i suoi frutti… Che almeno faccia Pasqua.
Grazie delle notizie amministrative. Mi è giunto qualche aiuto e per un po’ farò fronte alla situazione in attesa che la pace profetizzata sempre dal nostro Don Cecchetti permetta di fare il meglio. Prega anche tu e fa’ miracoli. Grazie in ogni modo delle tue buone disposizioni verso dei più poveri.
Tieni dietro alle assicurazioni e a quanto ti è devoluto dalla tua carica.
A Mikawajima facciamo tutto da noi – bisogna pure che anche Don Cimatti dia esempio: si fa di tutto tutti un po’ ed al momento non c’è davvero da affannarsi per cercare altri… Che d’altra parte non c’è... E se ci fosse lo metterei in aiuto a Don Bovio o altrove.
Don Mantegazza e Acerbi sono ritornati a Tokyo e per qualche mese bisognerà si rassegnino (e con loro Oita e Beppu). Mi dispiace per il buon Don Figura… ma non c’è che farci.
Non trovo più la lettera in cui mi scrivevi dell’intesa coll’Ordinario. Deo gratias.
Trattalo bene sempre. Gli scriverò ringraziandolo. Se quando lo trovi di buon umore potessi fargli qualche iniezione sulle nostre proprietà… (Colonia Agricola, Seminario: per farle introdurre nell’ente salesiano).
Come pure: a che titolo dà i 100 Yen mensili al Seminario? È elemosina o pensa che sia un contributo doveroso della Prefettura Apostolica?
Ora ho bisogno che riconosca il sostituto di Don Liviabella. Al momento queste sono le questioni più importanti. Il punto cui si deve arrivare è che il Seminario sia riconosciuto come assoluta proprietà dei salesiani.
Tu fatti coraggio sempre e santificati e santifica quanti più puoi.
Preghiamo per la nostra cara Italia. Oh, se il Signore si degnasse di ascoltare la mia povera preghiera, come volentieri darei la mia vita in sacrificio per la pacifica soluzione. Chissà che anche questa batosta nei disegni della Provvidenza non abbia lo scopo di rafforzare sempre più la fede e purificare sempre più le anime, dei nostri cari fratelli! Penso alla tua cara mamma insieme alla mia sorellina.1
Allegro, mio buon Angelo: se il Signore ci prova è segno che ci vuol bene.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.
P.S. Potendo tieni dietro al buon Kai e se ha bisogno provvedi e rifonderò.
1 In data 21 giugno scrive nel Diario: “Le notizie della infelice riuscita della guerra in Italia a che cosa può condurre? Voci pessimistiche....meglio essere ottimisti e sempre ficuciosi in Dio. È certo che la situazione per noi è sempre la stessa.”