Cimatti|Rinaldi Filippo|1927-10-3

285 /Rinaldi Filippo / 1927-10-3 /



a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani







Miyazaki, 3 ottobre 1927

Mio buon Padre,



Fine mese. Resoconto particolare e generale.

Secondo lo stabilito nelle adunanze col Sig. Don Ricaldone ho radunato a Oita tutti i confratelli per scambio di idee e specialmente per l’esercizio di buona morte. Deo gratias! Sono tutti animati di buona volontà per essere davvero buoni religiosi salesiani – per lavorare – se ho da dire il vero, più che spingere devo moderare il desiderio e la realtà di lavoro.



NAKATSU: ho ricondotto da Miyazaki il bravo Don Piacenza felicemente operato di ernia. La sua permanenza all’ospedale ci fece conoscere anche in quell’ambiente, invitai ad una modesta cenetta i dottori – scopersi una nuova famiglia cristiana (un dottore e la sua signora cristiani entrambi) che era pure operato all’ospedale. Deo gratias.

Don Piacenza è un santo religioso e, dirò, l’attuale malattia l’ha migliorato. In altre occasioni era piuttosto nervoso, difficiletto. Qui, edificante. Si era preparato assai bene: fu davvero per lui un vero esercizio di buona morte.

Impressioni generali dell’ambiente: medici valenti – cura del minimo mezzo (da noi cumuli di fasciature, di medicine: qui bendaggio semplicissimo – medicazione quotidiana – tenere libero il corpo – nutrimento a volontà), locale sporco.

Quando uno si ammala tutta la famiglia può seguirlo per assisterlo – e si porta dietro naturalmente tutto l’occorrente per mangiare. Può immaginare la tranquillità dell’infermo. Personale di servizio: tutte ragazze che cantano e ridono dal mattino alle 11 di sera. Ci davamo il turno noi tre e un giovanotto cristiano per l’assistenza. Deo gratias!

Don Liviabella: sempre bene di salute. Un po’ semplice nelle vedute e preoccupatino di fare molte cose. Bene per il resto.

Merlino: si è rimesso dai foruncoli e fa bene sotto ogni rispetto: viene preparandosi per la prossima sua professione perpetua. Nei riflessi della nostalgia per la famiglia è calmo.



CASA DI OITA. Don Tanguy: bene in omnibus. Di tanto in tanto le sue nostalgie francesi e spagnole, ecc., timore di essere di peso ai confratelli.

Margiaria: mi pare venga lavorandosi nel senso di comprendere bene che l’opera missionaria esige santità, tempo e calma. È pieno di buona volontà e riesce bene nella lingua. Sto pigliando gli opportuni accordi per vedere di farlo entrare in qualche scuola e iniziare così in pratica la formazione di personale insegnante (esporrò dopo alcune idee).

De Mattia: è in periodo di calma – ma è ammalato di testa – materialmente e anche spiritualmente colle solite sue preoccupazioni.



CASA DI MIYAZAKI. Don Cavoli, benino di salute ora. Pieno di zelo di lavoro. Gli ho affidato i giovanetti del piccolo clero, la compagnia di S. Luigi: mi pare si impegni bene. È un po’ duretto nella lingua, ma tanto deve fare il Signore… Qualche urto con Guaschino.

Guaschino: viene lavorandosi benino per correggersi della vita disordinata anche spiritualmente in cui si trovava in Italia: irregolarità passate nelle pratiche di pietà, nel lavoro, nell’agire ad arbitrio. Ci vuol calma, tempo, insistenza e per parte sua che non si scoraggi. Guarito dai bagni. Diversità di vedute (un po’ di chiodo e bastian cuntrari).

Don Cimatti: salute ottima – lavoro, c’è da essere occupato bene, mi pare per ora di poter fare tutto. Pratiche di pietà in comune – quando devo farle in altro orario sono dolori e purtroppo non mi riescono bene e due volte in questo mese avendo detto il s. Rosario nell’addormentarmi, il 5° mistero me l’avrà detto l’angelo custode. Ad ogni modo non cedo nella volontà di migliorarle. Ss. Regole e Ss. Voti mi pare nulla di notevole. Ho bisogno di essere più esatto raccoglitore dei dati giornalieri dei conti. Come già le dissi l’amministrazione non è pane pei miei denti. Mandi uno che valga qualche cosa, se no… Per ora faccio come posso. Carità fraterna e frequenza ai Sacramenti regolarissima. Disordini per ora nulla. Ho rinnovato i miei propositi mensili – la Mamma del S. Rosario mi aiuti a metterli in pratica.

Le unisco la relazione per la S. Sede. Essendo la prima che faccio e mancandomi dei dati e avendo dei dubbi scrivo per stavolta alcuni dati in matita con preghiera di… Unisco come da suo espresso desiderio in circolare relative fotografie.

L’Opera nostra viene conoscendosi lentamente, ma sicuramente. A Gennaio spero far pubblicare un opuscoletto su Don Bosco (di propaganda) in giapponese e forse iniziare un giornaletto. Oh, quanto si farà del bene colla stampa… E quanto ce n’è bisogno! Amat.mo Sig. Don Rinaldi ci aiuti. Lei aspetta il Sig. Don Ricaldone che farà proposte concrete pel noviziato, ecc. ma ricordi che se di quest’anno o in gennaio non manda due o tre, ricordi che perdiamo un anno, sempre per la difficoltà della lingua. Non domando che due o tre per anno, come S. Francesco Saverio. Pensi davvero alla cosa. So con certezza di due o tre che già i Superiori hanno destinato pel Giappone – è un anno guadagnato e creda che per il Giappone guadagnare un anno è gran cosa – perderlo è un male immenso.

Il Sig. Don Ricaldone lo illuminerà, ma non dimentichi quanto sopra.

L’Opera nostra fra gli oratoriani continua. Si può contare ad una media di 30-40 pagani a Nakatsu (pare pigli buon sviluppo) – di una trentina a Oita dove a titolo di prova si è istituito un circoletto Savio Domenico fra pagani (non ci sono cristiani – e come fanno i salesiani a star senza giovani?) da 40-50 a Miyazaki, ove c’è tutto il lavoro non piccolo per i cristiani.

Funziona bene l’Unione padri (ho trovato dei veri aiuti e dei veri apostoli – ieri dicevo ad alcuni di loro: “Vi metto la veste e siete missionari bell’e fatti”. Ridevano queste anime belle… Come si fa?

Se Lei non mi manda dei salesiani, bisogna ben salesianizzare uomini, donne (adesso ho anche le madame fra le costole con l’unione delle madri), ragazze e fanciulli (compagnia di S. Luigi e i più grandetti dicono già un buon pensiero ai più piccoli in conferenza) e giovinotti (per Don Bosco – gennaio, ci sarà circolo giovanile).

Se non mi aiuta ad aprire il Seminario ecc. fra due anni ne manderemo certo una dozzina in Seminario – si adocchiano già). Non sono pratico di altre parti del mondo… ma per i giapponesi… è così chiaro, ci vogliono i giapponesi… Stia pure tranquillo che non vanno in oca per gli europei, né per le cose europee, salvo a servirsene e magari dire che le hanno fatte loro.

Lei, ad es. l’ha veduto il dirigibile costruito dal Gen. Nobile? Finito il lavoro gli hanno fatto le feste, l’han decorato e poi bellamente gli hanno detto: “Lei Eccellenza, vada pure al Polo – adesso facciamo da noi”. È certo che adesso l’apparecchio montato da Nobile, lo smontano, lo copiano, lo studiano, lo ricostruiscono, ecc… Nessuno ha più visto l’apparecchio. Queste facce gialle sorridenti sono fatte così… Fra di loro se le dicono di tutti i colori e non fiatano. Guai se uno di noi dicesse l’n-ma [ennesima] parte di quello che un padre giapponese può dire ai fedeli. Dunque insisto per avere qualcuno per lo studio. A Miyazaki c’è posto comodamente. Guadagniamo un anno in questo Giappone che creda pure, corre corre corre e si risica di rimanere con un palmo di naso e di non raggiungerlo.

Il povero mio pensiero è:

        1. Riprodurre pel bene dell’anima l’attività di Don Bosco specie colla stampa e scuola.

        2. Ma per le scuole occorrono insegnanti ed urgono insegnanti giapponesi (ne vo adocchiando) cattolici: in mano di pagani non concluderemo (pur dovendo passare per quella trafila); come pure urgono preti giapponesi.

        3. I Salesiani (nostri o giapponesi) bisogna che si impongano con la santità e umanamente con titoli. Gli stranieri non sono esclusi dalle scuole di stato. Mi sovviene già l’idea, che sarà realtà, della formazione di questo personale: bisognerà frequentare le scuole del governo come fece fare Don Bosco ai suoi.

Oh, mio buon Papà, se avremo un briciolo di fede e di amore, oh che belle cose prepara Don Bosco e Maria! Abbia fede e mandi senza paura: il Giappone è il paese che ha meno missionari e più esigenze. Maria del S. Rosario l’ispiri e Lei veda di non resistere alle ispirazioni della Mamma. A me ha detto che ho ragione e che certo…

Tutti imploriamo le sue preghiere e la sua benedizione mentre a nome di tutti l’abbraccia il suo aff.mo



don Vincenzo Cimatti



P.S.

  1. Stiamo cercando terreni per le future opere.

  2. Ho domandato se l’opera dei figli di Maria attecchirebbe. Pare di sì.

  3. Molte cose non si possono certo concretamente realizzare finché non sappiamo con precisione in che relazione saremo coi nuovi Vescovi. Pare che pel prossimo anno staranno tutti e due a Nagasaki. E per ora non sappiamo nulla di positivo. A giorni spero abboccarmi con S.E. il Delegato e tasterò il terreno.

  4. La relazione e fotografie di cui le parlo sopra essendo voluminose invio a parte al Sig. Don Tirone, perché chissà quando arriverà il Sig. Don Ricaldone!

  5. Mi permetta una dilucidazione a pensieri precedenti. Sono convinto che noi in Giappone dobbiamo imporci colle scuole. La scuola per il Giappone è tutto e in essa il ragazzo, il giovane, gli adulti (vi sono specie di associazioni ex-allievi) trovano tutto ciò che il mondo moderno può dare. Nei nostri oratori l’unica novità potrà essere la chiesa (e annessi) e la grazia di Dio. D’altro hanno tutto e abbondantemente e in forme difficilmente superabili. Quindi, come verifichiamo in piccolo ora, un accorrere iniziale per la novità, e poi?…