835 /Ambasciatore d’Italia, Tokyo / 1931-11-4 /
a S.E. Cesare Majoni, Ambasciatore d’Italia a Tokio1
Miyazaki, 4 novembre 1931
Eccellenza,
Avrà appreso dai giornali il furioso terremoto che si è riversato nella Provincia di Miyazaki, che se – grazie a Dio – non ha prodotto danni nelle persone (se si toglie un enorme spavento che in qualcuno si è ripercosso con danno della salute) ha però cagionato danni notevoli nei fabbricati.
Ho chiesto aiuto a Roma, a Torino. Ma mi rivolgo anche all’E.V. per vedere se è possibile ottenere qualche sussidio straordinario che mi aiuti in questa dolorosa circostanza.
Già accasciato per il disagio economico mondiale che si risente da noi che viviamo di quotidiana elemosina, per cui siamo anche in penuria delle cose necessarie, questa nuova prova mi mette in grande ansietà. Non potrebbe V. E. fare per me un appello alla colonia Italiana di Tokyo, affinchè venga in aiuto ai fratelli del Kyushu?
Mentre di gran cuore la ringrazio di quanto potrà fare per noi, la prego pure di interessare all’occasione il R. Governo, che come in altre circostanze ci venne in aiuto per il benevolo interessamento dell’E.V., voglia specialmente ora venire in aiuto di chi desidera insieme alla Religione far conoscere pure la nostra cara Patria.
Nelle critiche circostanze in cui mi trovo, ho fatto pure pervenire a S.E. il Duce una supplica, che spero avrà il suo effetto.
So pure che recentemente il R. Console fece per noi e per l’opera nostra in Giappone una favorevole relazione al Ministro degli Esteri. Ad ogni modo, siccome le pratiche d’ufficio richiedono sempre un certo tempo, oso supplicare l’E.V. di venirmi in aiuto nelle forme che le sono possibili al momento.
Col più vivo ossequio:
Dev.mo
Don V. Cimatti
Al R. Ambasciatore d’Italia
Tokyo
1 Brutta copia. Anche questa lettera è un’altra via tentata da Don Cimatti in questi frangenti terribili: chiedere aiuto ai connazionali in Giappone. Ne ebbe una risposta inaspettata.