164 /Giordano Antonio / 1926-5-18 /
al chierico Antonio Giordano, ex-allievo di Valsalice
18 maggio 1926
Mio sempre carissimo Antonio,
Ieri ho ricevuto il tuo primo scritto e ora (sono le 4 antemerid.) dopo aver pregato a lungo per te e per gli amici Novaresi con Gesù, sono qui al tavolo e nella tranquilla solitudine, rotta solo dal gracidare delle rane e dal canto dei galli e se aprissi le porte (la casa giapponese è tutta finestra e porta) dal rumore del Pacifico a mezz’ora di distanza, scrivo a te e agli amici.
Spero avrai ricevuto le mie e singole e in unione col Sig. Ispettore o col tuo Direttore, nelle quali ti ho sempre inviato il ricordino morale per gli amici. D’altra parte in questa tua non mi dici che cosa desiderate di concreto da me.
Che vi ricordi? Sa il Signore, se vi ricordo e se vi desidero buoni salesiani e se la mia povera vita vale qualche cosa, Lui sa se gliel’ho offerta per voi, per la vostra anima.
Che vi ricordi? Ma fin troppo, miei buoni fratelli chierichetti. L’unico dubbio è che vi abbia sempre voluto troppo bene e che quindi ci sia entrato anche un po’ di umano nelle nostre relazioni. Ma LUI e LEI sanno che era e fu e sarà solo e tutto per il bene dell’anima vostra.
Se vi ricordo? Siamo a 9 ore precise di differenza oraria e quando voi stanchi delle occupazioni giornaliere andate al riposo, pieni di meriti e di grazie, all’altare vi ricordo nominatim cotidie. Che vi ricordi? Basta, basta, basta perché se no ne direi delle grosse…
Che vi scriva? Che volete!? Nella mia vita ho certe norme direttive che voglio seguire usque in finem. Lettere encicliche? Non c’è bisogno. La norma è che rispondo subito: quindi avete capito… Che volete scriva a tutti? Notizie del Giappone? Qualsiasi libro ve le dà e qui non c’è nulla (salvo i dettagli) che già non si conosca. È certo il paese più singolare del mondo, che nella pienezza della sua civiltà materiale (è nazione di primo ordine e in molte cose supera noi) ha conservato tutta o in gran parte la sua tradizione: più che europeizzarsi ha adattato ai suoi gusti, ai suoi interessi, ha insomma giapponizzato l’Europa ecc.
Dunque avete capito. Anche se le desiderate notizie speciali domandate. Che volete? Sono fatto così! La mia povera testa spontaneamente non si eccita: ha bisogno dello spunto e lo spunto datemelo voi.
Mi hai mandato il N. 4 delle tue lettere, e le altre? Non si possono vedere? Si parla di offerte: mi raccomando di stare mordicus a quanto dispongono i Superiori. Pensate che siamo religiosi.
Che dirò a te, mio buon Antonio? Vorrei esserti vicino (ma sì che lo sono…) grazie del tuo affetto, delle tue preghiere. Continua ad essere buon salesiano: fede in Gesù, confidenza in Maria e nel confessore.
Optime con Don Martin, e avanti senza paura, e con dolcezza procura (giaculatorie, piccole visite, piccoli accidenti al tuo angelo custode…) di star unito a Dio; a sera un serio esame di coscienza, confessione e comunione regolari, lavoro, lavoro, lavoro e avanti con le solite direttive e poi non temere.
Qualche doccia fredda, buona pulizia e avanti. Per i tuoi bimbi, prega e quando il sangue bolle di’ così e pensa così (non spaventarti!) “merda!” e avanti con allegria e una buona fregatina di mano ridendoci su. Fossi qui con me, sarebbero legnate… Hai mai visto i mosconi sulle medesime??? Beh! così è di noi quando ci lasciamo attrarre come dici tu dall’avvenenza e bontà… hai capito oca? Ora bisognerà studi altro termine (in giapponese oca = collina). E Bava? Neppur una riga, e dire che era mio amico particolare… Non approvo: “vorrei scriverle molto sovente, ma Lei ora ha occupazioni…”. Scuse: non ho nessuna occupazione: studiare, pregare e un po’ di scuola di canto ai miei marmocchietti! Mai così poco da fare in vita mia… E poi dicono… Se scrivi risponderò sempre e mi farai piacere. Dunque Antonio mio, su, coraggio e Gesù e la Mamma ti concedano ogni bene.
Ti ho mandato i pensieri fino a Agosto (spero abbia ricevuto). Per le vacanze sarai più libero e quindi… Prego per mamma tua. Qua dunque un bell’abbraccione grosso grosso accompagnato da tante preghiere del tuo affezionatissimo
Don Vincenzo Cimatti