2306 / Berruti Pietro / 1939-6-30 /
30 giugno 1939
Amatissimo Sig. Don Berruti,
Arriva la sua proprio quando stringiamo tutti fortiter la cinghia e quando Don Cimatti domanda elemosina anche lui e proprio ai Superiori.
Ma qui l’elemosina è per la Madonna. Abbia la bontà di far prelevare Lire 500 dal bravo Don Tranquillo sul mio conto corrente: sono sicuro che Maria Ausiliatrice gradirà l’omaggio dei suoi poveri figli del Giappone, e Don Bosco sorriderà dal Paradiso vedendo che ci sforziamo di calcare le sue orme di povertà.
E preghi per me.
Mi scrivono da Ivrea alcuni assegnati al Giappone: se li manda avrà trovato anche il Maestro dei Novizi… Deo gratias! Ed anche è segno che i Superiori avranno trovato modo di venirci in aiuto per mantenerli: ché se così non fosse, dichiaro che non so come mantenerli, e allora prego il buon Don Berruti di tirare la logica conclusione.1
E preghi per me,
Suo
Don V. Cimatti
1 Nella sua lettera di risposta Don Berruti così conclude: “…Io prego ogni giorno il Signore perché dia al buon Don Cimatti tutto quello che domanda a me e che io non riesco a dare. Faccio questo a sgravio di coscienza e per ripagare al caro Don Cimatti le edificanti impressioni ricevute in Giappone e nell’ultimo Capitolo Generale. Ricordo la serata di Cumiana come ricordo i concerti di Miyazaki, il viaggio per mare e per terra e soprattutto la sua inesauribile pazienza e bontà in tutti i giorni trascorsi al suo fianco” (13/7/1939)].