260 /Merlino Alfonso / 1927-5-12 /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico, residente a Nakatsu
12 maggio 1927
Mio Merlino,
Un grazie cordiale per le assidue cure con cui hai assistito l’ottimo Don Piacenza nella sua malattia. Bisogna continuare e per Lui e per voi, che tutti e tre (te pure compreso) ne avete bisogno.
Quello che in altre occasioni ho detto a te in particolare, voglio oggi ripetere più chiaramente a tranquillità di tua coscienza.
Dunque (e ricordati che è un ordine formale e mi faresti proprio un dispiacere se non lo facessi), desidero e voglio per te;
che a colazione pigli uova e latte,
che a merenda pigli uova e latte,
dopo pranzo mezz’ora almeno di riposo sul letto. Più altre piccole cure che ho suggerito a Don Piacenza.
Don Piacenza ha bisogno di vitto sostanzioso ora dopo la malattia, a piccole riprese. Perciò carne (fa un po’ di brodo buono), latte, uova, verdura (cotta – per ora è meglio così), frutta. Non spaventarti della spesa; ne spendiamo il decuplo se dobbiamo ricorrere al medico e medicine. Per le spese ci pensa la Provvidenza. Per non aumentare a te il lavoro e tutti essendo malandati un po’, prepara per tutti (te compreso) con cucina unica secondo gli ordini che riceverai dal tuo direttore. È il più bel fioretto che puoi fare per onorare la Madonna. Credilo, Alfonso mio, fa’ quanto ti dice a nome di Dio, Don Cimatti e ne avrai le benedizioni sue, di Maria e di Don Bosco.
Venendo presto ci intenderemo meglio: ma per ora fa’ così per te e per gli altri. È stretto dovere. Figliolo mio ti abbraccio e benedico con tutta l’anima.
Tuo
don Vincenzo Cimatti