2871 / Bernardi Angelo / 1942-3-11 /
a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 11 marzo 1942
Carissimo Don Angelo,
Grazie della tua – quanto al tuo pensiero “prima i capi Kyokucho (Ordinari), poi gli altri”1 è questione del modo, ma presto o tardi, tanto si doveva arrivare a questo: non c’è che dire “Fiat voluntas Dei” e tirare avanti finché si può e meglio che si può. Deus scit, quanto è bene per noi e per loro: a noi fare il nostro dovere usque in finem, come ti proponi tu.
A Mikawajima la vita missionaria come un po’ dappertutto: ci vogliono cannoni spirituali ed argani per muovere come desidereremmo noi le anime.
Qualche catecumeno (ceto femminile) – ne ho in corso due alla missione – qualcuno a domicilio (catechista) – e stop.
Per te:
Prega – il desiderio efficace (e il tuo è tale) è meritorio come la realtà. Pensa a S. Teresina.
Non desistere dalla cura dei cristiani ed eccitali al lavoro per la missione e avanti.
Le bocce ferme di cui ti parlavo erano anche basate sull’esito di pratiche che non raggiunsero fino a tutt’oggi lo scopo. Verranno in seguito?
Lo sa il Signore. Per ora tiriamo avanti come meglio si può. Ti sono più vicino di quel che pensi e con Maccario e Caldiroli commemoriamo spesso Don Angelo e Miyakonojo.
Saluti al buon Kaneko, e alla santa Fuji e quanti conosco.
Tuo sempre in tutto aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1 È facile capire il senso: “Prima furono eliminati gli Ordinari stranieri, poi gli altri, vale a dire i missionari”.