3735 / Grigoletto Giuseppe / 1949-4-6 /
a Don Giuseppe Grogoletto, ex-allievo di Valsalice
Tokyo, 6 aprile 1949
Carissimo Don Grigoletto,
Approfitto della nuova forma di lettera per inviarti notizie e rispondere alle tue ultime due, cui ho già in parte risposto precedentemente. Mi domandi dove è il mio deposito… Mi meraviglio che il Sig. Don Giraudi dica di ignorarlo: il Conto Corrente è presso i Superiori (ufficio Don Tranquillo). Ad ogni modo vedi tu per le immaginette del volto santo: facevo anch’io l’ordinazione e per avere le immagini e per aiutare in qualche modo il Sig. Brunner.
In relazione al sottoscritto, tieni sempre questo criterio: “Domando… Ottengo quello che si può e desidero che nessuno entri nella minima ansietà se non riesco nell’intento… E tanto meno, come fa un certo Don Zuca baruca, che ci debba entrar di mezzo la salute o danno personale, ecc. ecc.”.
Grazie del nome dei nuovi e vecchi benefattori… Vorrei scrivere a tutti, ma la irregolarità della posta mi fa sospendere per evitare spreco di posta o di cose che si potrebbero inviare.
Come già ti scrissi, per materiale da te desiderato, mi trovo anch’io su per giù nelle tue condizioni: avrei bisogno di muovermi e fare delle scorribande, perché è difficile pensare che trovi uno che si impegni specialmente in materia.
Ho ricevuto in questi giorni lettera della sorella di Don Scrazzolo che lamenta che il fratello non scrive. Ho inviato subito l’ordine a Don Gino, ma intanto tu assicurala che il fratello sta assai bene in salute ed è in pieno lavoro. Non so se lui sia informato delle Messe Gregoriane e della borsa: lo informo e disporrò per la celebrazione e per la borsa. Non è difficile dare di tanto in tanto notizie, come dici tu. Desidererei dunque anche da te una parola di assicurazione al riguardo (Messa e borsa) per dar corso alla pratica. Se Don Gino mi risponderà che non ha avuto notizie, passo senz’altro a far celebrare le Ss. Messe. E tu usa pure il denaro.
Se riesci presso Mons. Nigris fa’ pure secondo che pensi… Di qui non saprei come fare ad inviarti quanto mi domandi.
Ho sott’occhi tanti cari nomi, ognuno dei quali esigerebbe, e penso sarebbe gradita, una risposta di ringraziamento. Tenterò di fare poco a poco: se tu mi potessi suggerire un modo che fosse gradito e facile per dire a tutti il mio grazie e l’assicurazione delle nostre preghiere, ti direi un bel grazie.
Il Signore ti rimeriti di tutto. Qui si lavora a tutto spiano in tutti i sensi, non mancano le croci di ogni genere, ed anche questo è un segno della predilezione del Signore.
Non dimenticare di salutarmi tutti e singoli di Tolmezzo, in casa dal Direttore all’ultimo uomo di servizio, e fuori, all’occasione tanti amici…
A tutti la buona e santa Pasqua.
Un abbraccio e benedizione dal
Tuo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.