3595 / Circolare Salesiani / 1948-8-15 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Tokyo, 15 agosto 1948
Carissimi nel Signore, (missionari),1
La bella festa dell’Assunta, col finire della muta degli esercizi spirituali di Tokyo, ci regala quattro ottimi novizi… Preghiamo per la loro formazione e perseveranza. Domando pure preghiere speciali per vari dei nostri confratelli che debbono consacrarsi a Dio coi Ss. Voti, ed anche per i neofiti che in buon numero e a Tokyo e in missione iniziarono la loro vita cristiana.
Vengo consegnando e spedendo quanto avevo ricevuto dai vostri cari o quanto avete domandato. Pur desiderando accontentare tutti, mi mancano molte cose, che mi propongo di far provvedere dai venienti. Quindi pazienza e calma: e soprattutto preghiamo per i benefattori, e non dimentichiamo i nostri doveri verso la santa povertà nel disporre di quanto vi proviene.
Entra a lavorare nella Pref. Apost. di Miyazaki il nostro caro D. Liviabella, che è destinato direttore della casa di Beppu. Dopo breve visita ai confratelli della Missione sarà sul suo campo di lavoro.
Vorrei richiamare tutti all’osservanza esatta dei doveri dell’ospitalità sia per le nostre case o nelle altre case di missionari o religiosi. Il capo V dei Reg. dà norme in materia. Olim alloggiando presso missionari o Procure, come compenso, si lasciava la S. Messa. Finché durante le attuali difficoltà per i viveri, dovendo alloggiare nelle nostre case per due o più giorni, potendo, preferibilmente si concorra con generi alimentari (scatolame, riso, ecc.) o con lasciare la S. Messa o contributo corrispondente in denaro. È carità e giustizia, e quanto si propone – mi pare – sia il minimo che si debba fare. Date et dabitur vobis.
Mentre scrivo giunge la dolorosa notizia della gravissima malattia del nostro gran benefattore Mons. Chambon. Preghiamo e… fiat voluntas Dei.
Pregate pure per il buon esito dei prossimi esercizi di Nojiri e specialmente per il
vostro aff.mo
D. V. Cimatti, S.D.B.
Notizie e disposizioni varie.
La statistica annuale (1947-48) della Prefettura Apost. di Miyazaki dà globalmente: numero dei cristiani 2163; battesimi 449; Catec. 439; Cresime 69; Com. Pas. 1526; di devoz. 124.651; matrimoni 29; def. 219; emig. 219; allievi scuole elem. 286; media 330; orfani 375; vecchi 65; orator. 150.
La parte amministrativa della Pref. Apos. per disposizione della S. Sede dal primo Agosto 1948 è affidata al Super. Relig. per il viatico, viaggi, malattie, pagamento del personale di servizio dei missionari e relig. da lui dipendenti. Al resto deve provvedere il Super. Ecclesiastico.
A partire dal 15 luglio decorso per i salesiani che celebrano ad inten. Super. è per ora stabilita l’elemosina di Yen 100.
Si richiama fortemente l’attenzione di tutti sui seguenti doveri:
A ripristinare al più presto gli Oratori (Cost. 4).
A regolarizzare nelle chiese e Istituzioni nostre, l’istruz. religiosa (catechismo e Vangelo) adattandola alle necessità e condizioni del momento.
Concorrere volenterosamente alla propagazione della buona stampa in Giappone e all’estero con l’invio del materiale al sottoscritto.
Non perdere di vista la nostra RICOSTRUZIONE MORALE:
Regolarizzando seriamente i nostri doveri sulla povertà, quanto al disporre dei soldi e del materiale che la Provvidenza invia;
Idem quanto alla vita comune, sentirci cioè uniti nel vincolo della carità, eseguendo bene i doveri prescritti delle pratiche di pietà in comune, quelli della vita familiare (mensa, riposo, uscite).
Idem specie nelle nostre relazioni esterne quanto al modo di parlare, di vestire, di trattare colle persone di altro sesso. Se non stiamo attenti, finiamo col trattare queste persone colla stessa familiarità con cui trattiamo i nostri ragazzi. Buone maniere, sì, ma non manierismo né nel tratto, né nel parlare; non lungaggini inutili nei discorsi, non donativi se non autorizzati.
Più vogliamo conquistare le anime a Dio con questi poveri e pericolosi mezzucci, meno rendiamo attivo il Signore, per loro e per noi. Siamo sacerdoti, siamo religiosi.
Teniamo alto di fronte a tutti il nostro decoro, il nostro buon nome, il nostro ministero, non solo con intenti personali, ma per il buon nome e il decoro della Società e del Ceto a cui apparteniamo.
D. V. Cimatti, sales.
1 I confratelli “missionari” erano quelli che lavoravano nella zona di missione di Miyazaki e Oita, nelle opere di proprietà della antica Prefettura Apostolica e dipendevano dall’Amministratore Apostolico. Le scuole e le case di formazione invece, pura avendo un fine missionario, erano proprietà della Congregazione salesiana e dipendevano direttamente dall’Ispettore.