1861 / Fumasoni Biondi / 1937-5-17 /
al Card. Fumasoni Biondi, Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide
Miyazaki, 17 Maggio 1937
PREFETTURA APOSTOLICA DI MIYAZAKI – GIAPPONE
OGGETTO
Risposta alla pratica N.P 1545/37, in data 12/4/371
Eminenza,
mentre ringrazio di cuore il Signore per le buone disposizioni manifestate dalla S.C. in relazione alla pratica di poter iniziare una istituzione religiosa indigena nella nostra Prefettura, ringrazio pure la S.C. per le parole di incoraggiamento avute e colla presente rispondo alle giustissime richieste in base alla Instructio ricevuta.
INSTRUCTIO Art. 7
a) QUANAM CAUSA AD EAM INSTITUENDAM ORDINARIUS DUCATUR
Perchè le Opere di Carità sono in Giappone il mezzo migliore per propagare la Fede,
Perchè una Congregazione indigena puó ottenere risultati migliori,
Perchè non consta vi sia altra Congregazione femminile che abbia per regola di propagare la Fede coi seguenti mezzi prescritti dalla regola dell’Istituto religioso di cui si domanda il permesso di fondazione:
Visite a domicilio ai poveri e ammalati,
Qualsiasi opera di carità sociale e di misericordia,
Relazioni sociali, per mezzo delle opere di misericordia e sociali, abilmente allacciate a scopo religioso con un grande numero di pagani,
Educare madri e giovani cristiane e pagane nello spirito delle opere di misericordia e sociali, e, fornendo loro i mezzi pratici, farne delle cooperatrici nell’apostolato proprio dell’Istituzione religiosa,
Istruzione religiosa privata, circoli e conferenze di cultura, propaganda per mezzo della stampa ecc.
QUINAM SIT TITULUS, SEU NOMEN NOVAE CONGREGATIONIS:
SUORE DELLA CARITÁ (KARITAS DOTEIKAI). Questo titolo pare conveniente perchè:
I)sintetizza convenientemente lo scopo della nuova Congregazione,
II)è inconfondibile con altre Congregazioni già esistenti in Giappone,
III)consacra all’uso comune il vocabolo CARITÁ, in sostituzione di AMORE che in Giappone, assai meno che altrove, esprime il vero concetto di AMORE SOPRANNATURALE.
c) QUAE SIT FORMA, COLOR, MATERIA HABITUS A NOVITIIS ET A PROFESSIS GESTANDI.
A) Abito delle NOVIZIE:
I)In qualsiasi stagione le Novizie porteranno un abito di lana nera, con maniche abbottonate ai polsi, con sottana a pieghe soppressate, con cintura della stoffa e del colore dell’abito, con bavero bianco;
II)scarpe di cuoio, nere, basse, con tacco basso;
III)appesa al collo, visibile, una medaglia del Sacro Cuore di Gesù con nastro rosso.
B) Abito delle PROFESSE:
I)Le KARITAS DOTEIKAI in ogni stagione, IN CASA porteranno un abito di lana nera, con maniche abbottonate ai polsi, con sottana a pieghe soppressate, con cintura della stoffa e del colore dell’abito,
II)soggolo o modestino rettangolare diviso in mezzo longitudinalmente, di percalle di bianco inamidato e soppressato,
III)colletto bianco, alto due centimetri circa,
IV)cuffia e frontale di percalle bianco inamidato,
V)velo della stoffa e del colore dell’abito; davanti con bordo bianco largo un centimetro circa; di dietro in forma di punta, lungo circa di dieci centimetri oltre la cintura,
VI)scarpe di cuoio, nere basse, con tacco basso,
VII)appeso al collo, visibile, un Crocifisso di metallo bianco, su croce, a fondo di legno nero, lunga circa dieci centimetri.
FUORI DI CASA, quando si può prudentemente pensare che l’abito religioso costituisca un ostacolo all’apostolato, le KARITAS DOTEIKAI deporranno velo, cuffia e frontale e modestino, o, addirittura vestiranno il KIMONO o qualsiasi altro abito in uso nella società giapponese. Il cambiamento d’abito sarà fatto in ogni singolo caso col permesso della Direttrice.
d) QUAENAM OPERA CONGREGATIO ASSUMPTURA SIT
Quelle elencate sopra. (Tit. a) Comma III)
e) QUIBUS OPIBUS EADEM SUSTENTETUR
Oltre lo spirito di fede nella promessa di GESÙ CRISTO: “Quaerite primum Regnum Dei… et haec omnia addicentur vobis”, le KARITAS DOTEIKAI provvederanno al proprio sostentamento:
I)col libero esercizio di maestre, infermiere ecc.
II)con laboratori di cucito e ricamo, con tipografia, col lavoro dei campi, lavori vari;
III)colla cooperazione pubblica e privata, che esse, per Regola, devono ovunque sforzarsi di suscitare,
IV)fondando, secondo i bisogni dei luoghi o assumendo la direzione anche di opere rimunerative, come Ospedali, Asili infantili, ecc.
V)L’alloggio e il nutrimento al presente (ed a fortiori in futuro) è assicurato nell’OSPIZIO MIYAZAKI, opera di cui la Prefettura Apostolica ha la responsabilità. Comprende l’Ospizio per i poveri vecchi e vecchie, la S. Infanzia e Orfanotrofio, e Sala custodia. L’Opera ha il riconoscimento imperiale e gode dei sussidi stabiliti per legge e delle offerte dei privati. I ricoverati hanno in massima parte un sussidio mensile, e sono in corso l’effettuazione di mezzi pratici (Tipografia S. Maria – campi coltivati – allevamento bestiame, ecc.) per assicurare l’avvenire all’Opera, che è affidata alle cure della suddetta Congregazione, che incontra le generali simpatie e incondizionata ammirazione delle Autorità Centrali, Provinciali e Locali e di tutta la popolazione.
Mi sembra di avere così risposto ai giusti desideri e richieste della S.C., sempre pronto a dare gli schiarimenti necessari. Avendo fatto i primi approcci con una Congregazione religiosa, che si presterebbe per la formazione delle prime novizie, e che sarebbe disposta nel prossimo settembre ad iniziare il delicato lavoro di tale formazione, sarei a pregare l’E.V. se, senza venir meno alla necessaria ponderazione in questione tanto importante, potessi avere l’approvazione ad iniziare per quella data.
Raccomando alle preghiere fervorose dell’E.V. il buon esito della pratica, nell’attesa noi pure pregheremo la Mamma nostra Ausiliatrice e nel prossimo mese di giugno il Cuore dolcissimo di Gesù, affinché al più presto vogliano circondarsi di una eletta schiera di figliuole giapponesi, che nel nome della CARITÀ, cooperino alla salvezza delle anime, specie dei loro connazionali.
Prostrato al bacio della S. Porpora imploro per i miei e per me l’apostolica benedizione.
Umilissimo servo
Sacerdote V. Cimatti, salesiano
Prefetto Apostolico di Miyazaki
1 Copia di questa Instructio mandata da Propaganda Fide a Don Cimatti è conservata nel Museo di Don Cimatti. In essa manca la firma, che evidentemente nell’originale doveva esserci. Inoltre mentre nelle altre pagine c’è il timbro di Propaganda Fide, nell’ultima pagina il timbro non c’è: questa deve essere una copia della lettera spedita a Roma.
La risposta arrivò da Propaganda Fide in data 16 giugno 1937. In essa si dice: “Le si concede la licenza di cui al Can. 492/I Cod. Jur. Can.”. Tuttavia fa notare: “Relativamente al nome «Suore di Carità» parrebbe piú opportuno... che si aggiungesse qualche termine che serva a distinguere, specialmente per i non giapponesi” e propone il nome di “Suore di Carità del Giappone” che si trova nel seguente decreto di erezione del 15 agosto