Cimatti|Rinaldi Filippo / 1931-4-8

731 /Rinaldi Filippo / 1931-4-8 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani1



Miyazaki 8 aprile 1931

Amatissimo Padre,

Il buon Dio alle prove materiali fa seguire quelle spirituali ben più dolorose. Sia fatta la sua santa volontà. Se deficienze vi furono e vi sono le attribuisca tutte e solo al sottoscritto.

È il primo anno che ho potuto fare le funzioni della settimana santa. Sa Gesù ciò che gli ho detto e che avrei desiderato fare per pigliarmi (come fece Lui) i peccati di questa povera missione… (…..)

Per il resto:

DON CIMATTI. Salute sempre ottima – lavoro ce n’è – mi dolgo che il Signore non mi voglia nella bassa forza… Lei lo sa. Per l’anima mia, vorrei essere santo e non lo sono: sensualità – fiacchetto e le miserie solite. Ma il Signore conosce il mio povero desiderio.

Per i confratelli. Salute discreta in tutti (precaria in alcuni: Don Tanguy, Don Piacenza, Don Margiaria (stanco), Coad. Guaschino e Maccario). Quest’ultimo sono obbligato per il bene dell’anima sua a cambiarlo da Oita. Carattere difficile, non va troppo d’accordo con Don Margiaria (anch’egli carattere non molto formato) ed anche in questo sunt lacrimae rerum.

Don Escursell anche fa quel che può: di educazione assai diversa di Don Margiaria, è un uomo che farebbe mirabilia (dal suo punto di vista) in un ufficio o in un’agenzia a Torino o in altro punto del globo. Per le missioni (mi sbaglierò) ci vogliono altri tipi. Ho comunicato a Don Escursell anche i suoi pensieri. Il significato delle sue circolari è così. Ho da tempo pregato che le singole case per fare in modo che pian piano possano aver modo anche di sostenersi con entrate proprie, facciano propaganda per le proprie necessità. Don Escursell prima di venire in Giappone aveva di questi comitati alla Crocetta, coi quali si tiene ancora in relazione, e per non scrivere ai singoli poligrafa cose in comune, ma che hanno carattere privato e servono per la casa di Oita, né hanno da essere pubblicate, su giornali od altro.

In forma più semplice fa pure Don Lucioni da Nakatsu. E in forma generica per tutta la Missione fa Don Cimatti. Avevo tentato il giornalino “Amici della Missione Giapponese” per assorbire tutto, ma è difficile per ora né potendo avere regolarmente il contributo di tutti e dovendo farlo stampare a Macao.

L’avvenire deciderà. Certo che Don Escursell ha l’apparenza di impiegare molto tempo in queste relazioni e corrispondenze missionarie con riviste e giornali (gli ho proibito assolutamente apprezzamenti politici come fece in altri tempi) e benefattori – certo che riesce poco nella lingua – è di grande pietà, ma vorrebbe più libertà di azione nella propaganda. Per me son di parere che bisogna degli individui utilizzare quello che possono dare (mi pare che così faceva Don Bosco) e quindi pur insistendo, osservando, gridando opportune et importune, mi pare che non ci sia che mettere l’individuo nelle condizioni di fare meglio che può.

Un po’ di crisi sta passando anche il coad. Ragogna fiacchetto anche lui di salute e di forza morale. Cerco di tenerlo su.

I chierici per ora bene.

Don Carò optime.

Don Marega aspretto, critico, ma mi pare viene lavorandosi. Don Lucioni alti e bassi.

Molti di questi confratelli non sono passati attraverso alla trafila regolare e quindi… bisogna pigliarli come sono e tentare di ridurli… ma si ottiene quel che si può.

Un incendio gravissimo a Miyazaki ha messo a repentaglio la missione (non ne abbiamo nessuna assicurata). Il Signore ci ha salvati: si passarono dai confratelli ore di angoscia, dovendosi sgombrare ogni cosa. Gesù fu portato in salvo da Don Liviabella dalle Suore. Deo gratias!

Notizie liete. Il Signore mi ha regalato 10 nuove vocazioni indigene (5 da Miyazaki, 2 da Tano, il resto da altrove e ne devono venire altri). L’ampliamento fatto a Nakatsu è già insufficiente. Deo gratias! Così il nostro aspirantato, seminario, figli di Maria nel suo secondo anno di vita passerà la ventina.

Fra un mesetto funzionerà l’asilo (Stella Maris) e la nostra scuola tipografica (Don Bosco) e altre cosette. Per mangiare e mettermi a posto per quest’anno avrei bisogno di 200 mila lire.

La Provvidenza non mancherà, ma imploro nuovamente aiuto… Quando domando sono in vera necessità. Confratelli e giovani devono mangiare. I ricoverati (e fra poco ce ne sarà una decina di artigianelli a Oita) gravano tutti sulle spalle del sottoscritto perché tutti davvero come voleva Don Bosco poveri e abbandonati.

Altri orfanelli ho presso famiglie. Cerco per tutti pensioni e benefattori… ma, mio buon papà, quando si ha da fare con la burocrazia. Che vuole? Tre anni di pratiche all’Opera del Clero indigeno hanno approdato a tre pensioni (non certo sufficienti a coprire le spese)… non mi spavento, insisto… ma la realtà è questa, che ho bisogno d’aiuto.

Certo non c’è solo Don Cimatti al mondo, ma ad es. tre anni di pratiche a Roma, passate pel tramite di Torino (come si deve fare) per avere un sussidio straordinario pel Seminario a che hanno approdato? Parole, promesse… e nulla…

Non mi spavento, insisto… ma convenga con me, che la burocrazia è pur brutta cosa. E mi perdoni.

Ho promesso di non parlare perché darei forse in iscandescenze e irriverenze. Il vero è che sono nel bisogno: il Signore frustolo per frustolo aiuta e basta.

Avanti allegramente. Tutte le case mi domandano: ho in tasca 40 Yen (400 lire).

Deo gratias! Evviva la povertà. E avrei bisogno oltre il vitto di pagare subito un 70-80 mila lire che non ho e che non so dove tirerò fuori. Niente paura.

L’importante è scappi il peccato di casa, se c’è.

Accompagno il povero figliolo a Nagasaki per inviarlo a Shanghai ove lo affido a Don Fontana e poi fiat voluntas Dei.

Segnalerò con precisione nave e porto d’arrivo e poi i Superiori facciano nel Signore quanto possono per questa cara anima, che amo in viscere misericordiae Dei nostri, e per la cui salvezza ho offerto a Gesù quello che potevo.

Il Signore ci benedice. A Pasqua una dozzina di battesimi. La scuola domenicale per i pagani a Miyazaki, fiorente. Alla sera ai trattenimenti 200-300 ragazzi. Il Signore feconda e benedica…

Ah, se la povera missione del Giappone fosse aiutata! Deo gratias! Si muova Gesù a compassione di noi videns paupertatem nostram. Oh, buon Padre, mi permetta di abbracciarla nel Signore… Sono ancora così bambino. Mi benedica, preghi e faccia pregare pel suo

Aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Don Garelli mi scrive che non sarebbe malcontento di venire in Giappone. Per me,

  1. se i Superiori credono (pensino che il Giappone è vicino alla Cina, e la posizione che ebbe il Giappone in Cina)

  2. Don Cimatti non ha difficoltà.

I Superiori conoscono meglio di me il suo carattere. Scuola e confessioni può farne: ma forse è troppo recente il complesso dei fatti…


1 D. Rinaldi di suo pugno scrisse sulla testata della lettera: “Merita un premio per la calligrafia”