1 / Bianchi Eugenio / 1896-1899 /
a Don Eugenio Bianchi, suo maestro di noviziato1
[Torino, 1896-1899]
W il Sacro Cuore di Gesù. Dio solo.
Sempre amatissimo Sig. Don Bianchi,
Sarebbe davvero tempo che le scrivessi qualche cosa. Lei mi conosce! Tramando di giorno in giorno e poi non faccio. La ringrazio dell’affettuoso saluto che ha voluto mandarmi. Ed ora si domanderà: “Come ti trovi?”. Con l’aiuto di Dio sempre bene: il diavolo di tanto in tanto, spesso anzi, s’infuria… ma corro subito o a Don Bosco, o a far capolino dal Sig. Direttore, od anche da Mamma o dall’amato S. Cuore e tutto si accomoda prontamente. Deo gratias!
Ed ora le domanderei un favore. Veda! Il povero Onesti da qualche tempo è fuori posto… dubbi di non aver pensato abbastanza ai Voti, tentazioni di andarsene, lettere da casa…
Mi diceva: “Se Don Bianchi mi dicesse qualche parola, credo mi rimetterei…”. E questo rimedio ci vorrebbe e presto.
Spero poi non lascerà il suo povero Cimatti con la bocca asciutta… due paroline anche solo.
Amato Don Bianchi, sì, voglio amare sempre di più il S. Cuore e la Mamma cara… sempre, sempre… Non quiescam… mai, mai. Glielo dica anche Lei a Gesù.
Mi viene talora questo pensiero: Gesù è sì poco amato, poco amato ed io l’amo sì poco… Oh! quella superbia! Eppure sa, sono diventato testardo, su questo punto e slanciandomi fra le braccia di Gesù e Maria voglio riuscirci.
Mio buon papà, non so davvero quel che mi dica, ma lei capisce tutto quello che vorrei dirle…
E la musica? Ora suono a gran foga… Anche questa benedetta musica! Persino quando faccio i lavori di algebra mi vengono i motivi… veramente dicono sia una scienza arida… la innaffio un poco.
In un dramma faccio la parte di missionario della Cina. Vi sono certi giorni che sento un bollore, Che direbbe di fare?
E Cesari? Lo saluti tanto quel buon figliolo. A Faenza hanno inaugurato l’organo, andò il nostro Dogliani … non ne so l’esito.
Amatissimo Sig. Don Bianchi, voglia proprio raccomandarmi al Sacro Cuore a quel fuoco di amore perché…
Mi preme poi molto per Onesti e per me se potesse scrivere qualche cosa.
La saluto caramente da parte di quei dell’Immacolata.
Ci vorrebbe uno svegliarino.
Mi benedica, amato padre, e mi creda tutto
suo aff.mo figlio nascosto nel S. C. di G.
Ch. Vincenzo Cimatti
1 Don Cimatti fece il noviziato a Foglizzo dal 1895 al 1896. Maestro fu Don Eugenio Bianchi, coadiuvato da Don Luigi Versiglia, futuro martire in Cina, che insegnava pure filosofia. Nel “Cimatti museum” di Tokyo si conserva in forma di immaginetta la lista di 135 novizi di quell’anno. Il chierico Cimatti ricevette la veste per mano di Don Rua il 7/11/1895, e finito il noviziato emise la professione perpetua il 4/10/1896. Da Foglizzo passò al Liceo di Valsalice-Torino, dove lavorò fino alla sua partenza per il Giappone nel 1925. I giovani confratelli usavano fare il rendiconto al loro Maestro anche dopo il noviziato.