Cimatti|Rinaldi Filippo / 1930-3-31

562 /Rinaldi Filippo / 1930-3-31 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



[31 marzo 1930]

Amatissimo Padre,


Fine del mese! Rendiconto del sottoscritto e generale degli altri.

Per me: nulla di particolare. Lei conosce le mie difficoltà: superbia, cuore.

Che farci? Mi sembra di voler bene a tutti, ma con tutte le forze del mio corpo e della mia anima. Mi aiuti il Signore!

Mancanze volontarie (non mi pare): distrazioni, aridità e tutto il fardello dei difetti miei. La buona volontà non pare venuta meno… Non le parlo delle mie solite cose, perché le ho promesso che non sarei tornato più sul medesimo argomento. Con ciò non creda che Don Cimatti sia santo: desidera ardentemente, ma siamo ancora lontanotti.

Per gli altri…[non si riporta]


Dunque: Deo gratias! Il lavoro non manca, anzi ce n’è troppo per dover attendere bene a tutto, ed arrestare la macchina non si può.

Per i mezzi finanziari: vivo alla giornata; non ho debiti, né crediti. Nel nome del Signore ho accettato 8 aspiranti ed il Signore me li manterrà. Finora si è fatto sempre onore. Certo che però se si vogliono istituzioni occorre lo sforzo iniziale. Certo pure che a tempo opportuno il Signore li invierà.

Don Torquinst finora non si vede – ad ogni modo disse sarebbe qui in Aprile.

Deus providebit, se crede anche per mezzo di Don Torquinst, benché (come scrissi al Sig. Don Ricaldone) Don Cimatti abbia paura dei soldi di Don T.

Che vuole? Don Cimatti, educato e vissuto nella miseria, non capisce nulla, anzi non vede bene la grandiosità nelle costruzioni… E pensare che in Giappone sono necessarie. Mah! Anche qui, Deus providebit… È sempre il solito ritornello (che però non voglio tirare fuori… mi mordo la lingua…).

Mio buon Papà, mi aiuti a salvarmi l’anima e a fare una buona morte. Ecco quanto le domando e per non giungere in ritardo (perché è difficile prevedere la sorte delle lettere) accetti a nome di tutti e singoli i confratelli gli auguri più cordiali: come i più poveri (in tutti i sensi) abbiamo desiderio di essere più vicini al cuore del Padre buono. Accetti il ringraziamento per quanto ha fatto e fa per noi, accetti le preghiere e ci benedica tutti tutti e specialmente il suo povero figliuolo:


Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Anche per le suore non c’è che da dire bene in tutti i sensi. Deo gratias! Abbia la bontà di leggere e far leggere l’articolo pel Bollettino: non vorrei aver detto errori od offendere i missionari.