3797 / Bernardi Angelo / 1949-6-23 /
a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone
Miyazaki, 23 giugno 19491
Deo gratias! Bene su quanto di lavoro coll’aiuto di Dio si è potuto fare. Metti in rilievo anche quanto tentato di fare e si ha intenzione di fare per assicurare i dispersi [cristiani], sempre con carità e pazienza. Buone osservazioni e sui modi di procurarsi il necessario e sullo stato della casa (riparazioni ecc.). Naturalmente giustizia e carità vogliono che pur bollando gli sbagli o errori (se ce ne sono) regni sempre la rettitudine di intenzione e la carità verso le persone!
Ricordando poi che “scripta manent”, non è mai troppa la prudenza che si deve avere nello scrivere. Siamo tutti soggetti a mancare, e se ci trovassimo nell’occasione, anche noi forse faremmo lo stesso, se non peggio. Serenità di spirito, sano ottimismo, preghiera e sacrificio e… (direbbe il nostro Don Rua) un piatto di buona cera, e costanza al bene (il tutto in sostanza equivale a osservanza della regola, regolamenti, tradizioni nostre sotto la guida dei superiori) sono le condizioni di fatto perché il nostro lavoro sia efficace.
Preghiamo, lavoriamo e (specie per le questioni materiali della vita e vitto, costruzioni, riparazioni, ecc.) domandiamo la carità e buttiamoci con fede nelle mani di Dio e della Provvidenza.
Don V. Cimatti, sales.
1 Quanto sopra non è una lettera, bensì quanto Mons. Cimatti scrisse nella cronaca della parocchia di Miyazaki, scritta da Don Angelo Bernardi, responsabile della medesima. Si può benissimo prendere come una lettera diretta a lui personalmente. È certo che qualsiasi altro al leggere quella cronaca si sarebbe disgustato sia per la scrittura che per il contenuto. Mons. Cimatti esaminandola riscontrò qualche osservazione un po’ lesiva della carità. Ci voleva la santità e l’ottimismo di Mons. Cimatti per scrivere quanto sopra. È un esempio del modo di correggere.