2282 / Berruti Pietro / 1939-5-24 /
24 maggio 1939
W Maria
Amatissimo Sig. Don Berruti,
Supplico fin d’ora, pensi:
All’Ispettore per il Giappone,
Al Maestro dei novizi,
Ad un buon professore di teologia morale,
A qualche coadiutore (lavoratore agricolo e qualche buon capo d’arte, falegname, elettricista).
Corrono voci ufficiose che Don Tanguy torni in ottobre. Da Maretz mi scrive che sta bene, ha molto lavoro (più che in Giappone) e che l’Ispettore ha trattato o tratta coi Superiori. Deo gratias! In caso che si fermi:
Uno in sostituzione di Don Tanguy.
In risposta poi alla lettera carissima sua del 20/4, mentre accuso ricevuta e tengo nota:
Per la propaganda ho diramato nota ai missionari. Se si sapesse le porzioni date agli altri missionari, Don Cimatti – e penso altri – non avrebbe difficoltà a dare eventuali indirizzi, e sarebbe disposto a riceverne. Sto lanciando le nuove pietre nel bellissimo campo affidatomi (e sono belli tutti: basta muoversi – Ispettoria Lombardo-Emiliana) e se i Superiori credessero che Don Pedro potesse… Ma è meglio non arruffi la matassa… E poi dovrà lavorare in Spagna: lo facciano lavorare e lo mettano di fronte alla realtà.
Per Don Tanguy, ut supra: facciano i Superiori. Don Cimatti non insiste né per una permanenza, né per un ritorno: si veda il bene dell’individuo e il bene generale. Domando solo di sapere (si fieri potest) sì o no, viene o non viene?
Per il ch. De Kruyf non mi parlò di necessità. È un bel tipo, buono, olandese (non so se Lei conosce lo spirito di questo buon popolo… Traffico, interesse… È tutto lui).
Per i due sacerdoti: Don Frantzen è allo studentato e sta terminando la teologia (già diede esami) e finirà in Giugno. Don Demleitner fu allo studentato ove diede esami (finirà in giugno) e da un mese è a Nakatsu ad aiutare Don Dumeez. Rassicuri i colleghi Don Tirone ed il mio buon Don Renato, che penso siano a posto… Ed in caso sarei ben felice che per l’infrazione (se ci fosse) Don Cimatti fosse deposto.
E ancora una cosa.
Si è cercato di lavorare sul sodo per la fondazione di Kawasaki. Case non si trovano, ed allora si è cercato un terreno (1500 tsubo, oltre 5000 mq) è in buona posizione a 24 Yen allo tsubo; totale circa Yen 36.000.
L’Arcivescovo ed altri sono disposti a imprestare i soldi restituibili in tre anni. Mettendo la chiesa (uso parrocchiale), S. Ecc. pagherebbe il parroco. Lei sa in che condizioni ci troviamo: i Superiori si sentono di venirci in aiuto? Lei sa che la Congregazione vuol affermarsi in Giappone, è necessario personale ottimamente attrezzato per scuole professionali e agricole e denari – se non possiamo concludere che con miseriuole, come in missione, ed anche ora a Tokyo: l’ultima, più modesta scuola professionale del mondo salesiano è certo superiore alla nostra. Lei sa in che condizioni ci troviamo: i Superiori si sentono di venirci in aiuto? E allora? Personalmente Don Cimatti non può lanciarsi nell’impresa, anche pensando se al Signore piacerà, al prossimo Ispettore, che si rende sempre più necessario, e che spero a quest’ora sarà eletto.
Ad ogni modo è necessario il permesso, il parere dei Superiori per questa impresa, ed ecco il motivo della richiesta.
E concludo: preghi per me Maria A. e Don Bosco e per noi tutti.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti
P.S. - Un ringraziamento (e assicuro preghiere) ai cari confratelli dell’Ufficio missionario che tanto lavorano per noi. Quando può inviare, le offerte sono sempre attese.