3504 / Acerbi Franco / 1947-10-… /
al chierico Franco Acerbi, missionario salesiano in Giappone
Ottobre 1947
…(Le vostre lettere)…1 Me le sono lette all’Oratorio in camera (proprio camera vescovile – ora comincia a riempirsi di scatole, valigie, cassette, ecc.) e ridevo talmente forte, che se mi avesse veduto qualcuno, mi avrebbe preso per matto.
Spero che Secchi e Colussi abbiano profittato nella scrittura a macchina.
Mi dispiace per il bravo Secchi che non sia ancora guarito (le parole “bolso, magro quasi scheletrico” mi ferivano il cuore proprio alla mitrale… Devo anch’io avere la malattia di Danilo (bisogna dire così, perché i suoi dicono così, non Danilo, come dicevo io).
Meno male che mi dici che ha il sangue bleu… No, no: sul tavolo anatomico… è troppo… meglio prendere una gallina o un cane. Anche quanto mi dici di Petracco, che ha le ali – e di Colussi – e della raccolta del fieno – e più del tentativo di Rosso di farla ai teologi (e voi gliela avete fatta bella… Povero Rosso! gli daremo un bicchierotto di più… ).
Anche se non credete, non ritiro nulla di quanto ho detto in relazione alle feste (S. Luigi, Verona). Non posso non applaudire alla magnifica processione di Cristo Re. Quanto al Direttorio penso che per voi… e per Forner… ci vorrebbe altro che penicillina (che è proprio la muffa ordinaria o come quella verde del Gorgonzola)… per voi ci vuole del buon vino. Sto pensando a decorazioni, ma sono pratiche lunghissime e dispendiose… e poi pensandoci bene, quel Rosso che mi tratta così i teologi, se la merita? Per Masiero spero che il Direttorio approvi… ad ogni modo attendo le vostre decisioni in merito.
In mezzo ai vostri dispareri sulle forme pratiche di evangelizzazione (orfanotrofio, parrocchia, ospedale, ecc.) io sto per la regola, ossia tutti i mezzi buoni.
A quelli che fossero presi dalla cinite, vadano pure subito… possibile che tutto l’apostolato sia a base di menù?
E come mai può perdurare il gusto di cose che dovrebbero essere tramontate?
Ma che fa il catechista? che fa il consigliere? si danza dunque attorno al vitello d’oro? Oh, le erbe di Nojiri, piangete l’abbandono di cui nutriste un tempo amorosamente! O teneri germogli! O amare essenze… piangete l’ingratitudine clericale. Si sono voltati al dolce, al cioccolato, al masticamento… Ah! Oh! Uh!
Grazie delle notizie del Kyushu. Non ho capito niente della barzelletta del generale dei Gesuiti. Grazie pure delle notizie di Kokubunji… ma non rovinatemi Camnasio. Idem dell’ “Undokai” (= giornata sportiva).
Ho riletto la descrizione della meravigliosa processione… meravigliosa se fu così come l’hai descritta: ma, penso che sarà stata più bella perché vi era la vostra fede e il vostro amore, e poi vi era LUI. Bravi!
Petracco (ed ha ragione) vuole la chiesa più grande. I soldi? Ma possibile che non abbiate fede nella Provvidenza? Mi pare di aver risposto a tutto…
E le cose larghe per D. Barbaro? Le ho gridate e chieste a quanti potevo. Mah! speriamo. In caso di impossibilità, non c’è che continuare così, oppure far la cura per dimagrire.
Grazie per i tuoi bei scritti. Faccio una specialissima preghiera per te in compenso: giudizio, studio, allegria e ama il Signore.
Tuo
D. V. Cimatti, sales.
1 Della lettera riportata qui manca la prima pagina dell’autografo, forse andato perso. La data è approssimativa.