Cimatti|Marella Paolo / 1941-2-16

2686 / Marella Paolo / 1941-2-16 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 16 febbraio 1941

Eccellenza,


Benché un po’ in ritardo le invio i documenti di cui fui incaricato. Spero vadano bene. Con questi buoni giapponesi (almeno questi del Kyushu) bisogna andare a passo di marcia funebre.

La lettera richiesta per Propaganda Fide verrà quando il mio santo Prefetto Apostolico si sarà deciso di scriverla. Se occorresse altro abbia la bontà di farmelo sapere. Così penso finite con V. E. le relazioni prefettuali. In necessitatibus per quelle religiose mi rivolgerò a chi mi ha sempre aiutato nel lavoro precedente, nella speranza, per non dire certezza, di essere ascoltato ed esaudito al possibile. E colgo l’occasione per rivolgere anche all’E. V. il più vivo ringraziamento per i preziosi aiuti di ogni genere avuti dall’E. V. nell’adempimento del mio dovere.

Il vincolo della preghiera e della riconoscenza unisce l’E. V. alla nostra famiglia, e quindi ogni giorno sarà ricordato fra i nostri più cari benefattori, e voglio pensare l’E. V. fra i più efficaci cooperatori nostri.

Penso che sarebbe utile che tutti i nuovi Ordinari si riunissero per dare senza timore le direttive e per l’apostolato e specialmente per l’amministrazione, ad evitare malintesi o che i missionari abbiano l’aria di non sottostare alle nuove autorità o che i nuovi pensino che si vogliano mettere bastoni fra le ruote. Anzi se l’E. V. avesse già norme o direttive al riguardo, voglia avere la carità di comunicarcele.

Il nostro bravo Mons. Ideguchi sta pigliando piede, poco a poco. In attesa degli ordini dei miei superiori chiudo l’anno in Seminario e poi penserei di stabilirmi a Tokyo, andando là di tanto in tanto in Kyushu. Penso di trovare lavoro sufficiente alla capitale, e penso che tutto sommato sia meglio, per non dire necessario e per non dar ombre e per lasciare mano libera e per obbligare a fare a chi spetta.

Desidererei al riguardo il pensiero di V. E. Nell’esercizio del dovere precedente avrò certamente cooperato sia pure involontariamente alle preoccupazioni dell’E. V.

Mi voglia scusare, la botte non dà che il vino che ha, e il mio è di vera qualità scadente… altro che il vino dei Castelli… Come Prefetto Apostolico prometto di non darle più preoccupazioni, e spero di non darne in qualsiasi posizione mi voglia la Provvidenza, ma siamo tutti uomini… E preghi per me, per i miei, e in quanto può mi continui la benevolenza e l’aiuto finora prestato…


Don V. Cimatti, sales.