3302 / Circolare Salesiani / 1946-4-3 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana in Giappone
Miyazaki, 3 aprile 1946
Carissimi nel Signore,
Torno da Nakatsu dove il 31/3 si fece l’inaugurazione del nuovo Orfanotrofio. Già lo abitano 16 frugoletti, per la più parte ragazzi della strada, e quando sarà completato l’ammobigliamento potranno starvene comodamente una cinquantina, che ci sono già in vista ed aspettano di entrare. Deo gratias e a quanti hanno cooperato all’impresa. L’opera è dedicata a S. Giuseppe: preghiamolo che l’aiuti e protegga in tutto. Alla cerimonia religiosa e civile erano presenti S. E. il Vescovo di Fukuoka, l’ufficialità americana al completo, il rappresentante del Prefetto di Oita, le autorità locali e numerosi cristiani.
In chiesa 7 battesimi di adulti, 12 Cresime.
Poi discorsi rituali improntati a soddisfazione nel vedere terminata un’opera tanto necessaria, specie in questi tempi, e la ferma volontà di tutti in voler venire in aiuto nelle forme possibili. Gruppi fotografici. Canti dei giovani. Pranzo all’albergo offerto dalle autorità americane.
Nelle altre parti della missione i vari lavori di ricostruzione sono ormai iniziati dappertutto (salvo a Miyakonojo, ma sono a buon punto gli approcci, e si spera bene anche per quella zona).
A metà mese esami di ammissione alla nuova scuola di Miyazaki. Pregate che ci sia una buona entrata (almeno 50 allievi).
È tornato il nostro caro Yamagashira da Formosa: è malarico. Speriamo presto di rivederlo fra noi a Miyazaki. Così oggi è tornato l’aspirante Tanaka. Piano piano il numero dei nostri aspiranti va crescendo.
Ricevo notizie dall’America da parte di D. Tozzi: assicurazione dell’inizio delle notizie nostre ai Superiori e parenti nostri. Apertura a Suffern, N. Y., di un aspirantato missionario – un oratorio e scuola a Boston (visto in sogno da D. Bosco).
I Superiori stanno tutti bene, lavorano assai, salutano ed abbracciano tutti.
Vicino a Napoli gli studenti di filosofia il giovedì e sabato dopo pranzo vanno a giocare per le strade, per le piazze, ed in posto fanno catechismo, poi giocano di nuovo e danno l’appuntamento per la prossima volta, finché li attirano all’oratorio. Vorrebbe aderire alla proposta che gli ho fatto di aver fra noi qualche confratello americano. Insisto su D. Curran e D. Drohan, non so a che riuscirò, perché lamentano scarsezza di personale, e non è detto che vengano molto volentieri. Ancora senza notizie dei nostri confratelli soldati e di quelli di Dairen.
Il Signore ci conceda di vivere, specie in questo mese, compenetrati della passione di N. S. Gesù Cristo, e di sperimentare in noi e nei nostri i salutari effetti.
Vostro
D. V. Cimatti, sales.