Cimatti|Ricaldone Pietro /1943-3-…

2965/ Ricaldone Pietro / 1943-3-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Nuovi sacerdoti


Marzo 1943

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Il mese di S. Giuseppe ci ha portato coi primi tepori primaverili delle consolazioni che [non può] capire chi non le prova. Il sospiro più ardente del missionario è certo quello di vedere attorno a sé delle nuove forze, che possano proseguire il lavoro intrapreso da lui iniziato: vedere realizzato in pieno il lavoro, per cui ha sofferto e speso forze e mezzi…

La formazione di un prete… la formazione di un prete in missione… la formazione di un prete indigeno… Quanti pensieri si affacciano alla mente! Si può dire, la serie intera delle vicende del nostro modesto lavoro per le vocazioni…

Ed il Signore ci concesse la consolazione immensa di poter presentare alla Chiesa cinque nuovi sacerdoti: uno giapponese per la Prefettura apostolica di Miyazaki, e 4 salesiani (due italiani, un tedesco e uno spagnolo). Deo gratias e grazie pure dal più profondo del cuore a quanti in varie forme cooperarono a questo grande lavoro. Buoni nostri cooperatori e cooperatrici esultate nel Signore perché avete dato alla Chiesa cinque nuovi sacerdoti. In cielo avrete l’adeguata ricompensa dal re: in terra avrete anime che per dovere vi ricorderanno ogni giorno e vi comparteciperanno il merito di tante opere buone che essi faranno.

Il sacerdote giapponese fu ordinato a Nagasaki proprio nel giorno della festa della Madonna del Giappone che ricorda una fra le più belle pagine della Storia della Chiesa in Giappone, la scoperta cioè dei cristiani dopo le persecuzioni.

E la funzione avvenne proprio nella storica chiesa dove di fronte a una statuetta della Vergine santa (che richiama assai la statua della nostra Ausiliatrice) il 17 Marzo 1865 si verificò la manifestazione. È noto penso il fatto che riassumo da un bello scritto pubblicato dai missionari giapponesi… 1.

Gli altri nostri confratelli furono ordinati il giorno 20 Marzo. Pensi alla loro e nostra gioia, e quanto si cercò di fare affinché la data lasciasse nell’animo di tutti le più salutari e durature impressioni.

Le nostre tradizioni salesiane ci presentano tante risorse, per cui non vi è che da scegliere quanto è più opportuno dato l’ambiente e le circostanze.

Solenni funzioni in chiesa: splendide accademie, musica d’occasione e rappresentazioni teatrali, che diedero modo e ai poeti e ai musici e ai drammatici di estrinsecare le loro più belle risorse in servizio del sacerdozio cattolico.

E fu pure di quei giorni l’inizio del noviziato per un gruppo di sette nostri novizi (cinque chierici e due coadiutori).

Amatissimo Padre, oh, come ci vuol bene il Signore regalandoci tanti bei doni, e come esulterà il suo cuore paterno e quello dei nostri superiori quando potranno avere tali notizie! Davvero: Deo gratias dal più intimo del cuore. E voglia aiutarci colle sue preghiere e con quelle di tante anime buone a ringraziare degnamente il Signore e a renderci sempre più degni delle sue speciali benedizioni.

Mi creda per tutti

Suo aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.



1 Si omette la narrazione della scoperta dei cristiani, essendoci già altrove.