126 /Chierici -Valsalice / 1926-1-15 /
ai Chierici di Valsalice
[In rotta per Colombo], 15 gennaio 1926
Carissimi Valsalicesi,
È una vergogna bella e buona! Il sole è già alto da un’ora sull’orizzonte, sono qua che sudo e scrivo e voi altri siete ancora a letto! Ahimè! Che cosa debbo pensare di voi! Basta! “Benedicamus Domino”… Don Picca, va’ tu a svegliare questi elementi, perché anche Don Horvath e Don Amerio dormono ancora!
Dunque attenti che continuo (dal 7 Gennaio in cui vi feci l’ultima relazione, al 15 in cui si arriva, dicono, a Colombo.) Constatazioni varie. Aspetti svariatissimi del cielo (finora mai limpido), nottate incantevoli (sono però le stesse stelle, la stessa luna – le stelle però più grosse e luminose e anche senza luna si riflette sul mare un relativo splendore); fosforescenza marina scarsa (una vera delusione! Sarà che siamo nei mesi freddi); rondini di mare o pesci volanti in quantità, qualche delfino; tempo variabile assai (come la volontà di certi chierici di mia conoscenza… che satira!!!), ecc.
All’imboccatura del Golfo di Aden, il Fulda si ferma per rifornirsi d’olio. Siamo in piena Africa! I mori salgono a bordo per smerciare le loro merci. I negri! Il mio sogno… e invece debbo andare fra le facce gialle. Poi isole, terre aride, bruciate dal sole che illumina in pieno, facendo anche in lontananza risaltare la loro struttura fortemente stratificata, e nei valloncelli discendenti a mare dando rilievo a sabbia bianchissima che simula in tutto l’aspetto dei ghiacciai.
Ecco le nostre colonie italiane e sopra di esse facciamo sventolare il tricolore (oh che musica!) poi Socotra, poi la Somalia, ecc. e qui vagate pure con la fantasia. Pensavo alle nostre case in Africa, ai missionari della Consolata, al Card. Massaia, alle nostre guerre d’Africa, all’Arabia che andava perdendosi all’orizzonte immenso…
Nel Mar Rosso prima e dopo Perim ho pescato delle alghe che invio al nostro Don Tonelli… Ah, che cose di questo mondo!
Siamo in alto mare. Cielo e Mar! La Compagnia d’Opera italiana fa le sue prove. Non ho mai sentito tanta musica come in questi giorni.
Noi continuiamo imperterriti nel nostro orario serrato nella sua varietà. Vi mando in fotografia la nostra colonia giapponese col Dr. Uehara, 1il bravo dottorino che si presta a svelarci le bellezze ineffabili della lingua. Vedete come è buona la Provvidenza. Siamo già a buon punto e già cominciamo a capire qualche frase. Deo gratias! Gesù nella sua bontà rimuneri questo primo nostro benefattore giapponese col dono della fede!
Alla domenica e feste sempre Messa e fan capolino anche i protestanti. La levata alla domenica è suonata a bordo dal concerto che intona una corale tedesca.
Ieri 14 dalle 11 alle 12 eclisse di sole (parziale) magnificamente visibile. Siamo passati vicino all’isola Miniko lussureggiante di verde nella sua vegetazione tropicale. Ci avviciniamo così a Ceylon a grandi giornate sul nostro Fulda che rigidamente e senza troppe scosse ci guida al porto!
E per oggi basta. Ed ora una parola ai chierichetti.
Vi ricordo sempre. Ho ricordato gli Ilari (lo conoscete?) e ricorderò i Marcelli, ecc. ecc. Vi prego di mandarmi i vostri riveriti nomi divisi per compagnia… Vi ho nell’anima, ma gli occhi vogliono la loro parte.
Un buon pensiero (scrivo a matita, ché momentaneamente mi manca l’inchiostro). Siate uomini di buona volontà e rafforzatela ogni giorno con piccoli atti di sacrificio, per non fare come le navi in mare. Colossi che fendono le onde; passano roboanti spruzzando fortemente da ogni parte; sono gli spaventa-pesci. E poi? Dopo pochi minuti dal loro passaggio, nessuno sa più per dove siano passati. È così, persuadetevene, cari miei. Un etto di virtù è presto pensato, ma poi se non si solca profondamente l’anima, forse si fa con grande apparato di forze e di mezzi una volta, e poi?
Mi accorgo di iniziare la predica. Stop! Anche per questa volta, e… pregate per noi tutti, e specialmente in questo mese non dimenticatemi presso la tomba di Don Bosco.
Vostro fratello
don Cimatti
1 La foto è conservata nel Museo di Tokyo. Il dott. Uehara è vestito da samurai.