2143 / Circolare Salesiani / 1938-10-10 /
ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio
Torino, [10] ottobre 1938
Carissimi,
Potete comprendere il desiderio vivissimo del ritorno, che prevedo non poter essere per le care solennità dell’Immacolata e del S. Natale, ed è perciò che, volendo essere con ognuno di voi in queste occasioni, desidero ardentemente inviarvi queste povere attestazioni di affetto e di preghiera riconoscente.
Grazie per quanto avete fatto e fate, a voi, cari missionari e confratelli operanti in missione e nelle opere nostre. Ho sentito ovunque, tanto nelle alte sfere ecclesiastiche che in quelle della nostra Congregazione, i più lusinghieri ed incondizionati elogi di voi. Procuriamo di esserne degni sempre.
Grazie a voi, chierici e coadiutori delle case di formazione, ho avuto buone notizie di voi; cari seminaristi di Miyazaki, di Tokyo, di voi pure si rallegra la Chiesa, il Papa, il vostro povero Prefetto Apostolico. Lavorate e pregate per rassodare e condurre a termine il lavoro per la vostra vocazione.
Prego per tutti mane, meridie et vespere, e son sempre in mezzo a voi, e vicino ad ognuno di voi.
Il ritardo del ritorno è causato dal fatto che vorrei vedere assestate in modo definitivo tutte le nostre questioni (e non sono poche): vi debbo confessare che Roma e Torino sono eterne. Pregate e sostenetemi colle vostre preghiere; vado peregrinando anche qua e là, visitando benefattori, i vostri parenti ed amici, pulsando ad ostia, cercando di stringere relazioni efficaci, e suscitando sempre migliori e più forti simpatie per la nostra cara missione ed opera salesiana in Giappone.1
Continuate a pregare, e colla santità della vita rendiamoci degni dei benefici del Signore.
I Superiori non possono concedermi il personale sufficiente ai nostri bisogni; ritorna Don Baratto e due sacerdoti tedeschi. Occorre insomma persuaderci che bisogna [che] facciamo tela col filo che abbiamo, quindi al lavoro intorno al nostro personale nelle case di formazione, al lavoro per suscitare buone vocazioni indigene: è per noi questione di vita e di morte; non sembri strano se invoco dai singoli miei missionari e confratelli, tanto quelli cui è addossata la responsabilità della cura d’anime, della conversione dei pagani, della formazione del personale, quanto i singoli novizi, studenti di filosofia e teologia, seminaristi e coadiutori, la forte cooperazione e solidarietà di pensiero e di consiglio e di opera in una santa autarchia (è ormai la parola di moda) anche della nostra missione e della nostra Congregazione in Giappone.
Vi domando tale cooperazione in ogni campo: nel campo spirituale col lavoro di tutti per la ricerca e cura delle vocazioni; nel campo materiale colla benintesa economia, col valorizzare le piccole industrie locali casalinghe in modo da farle fruttificare; col sospendere o tramandare lavori non necessari, e con una buona propaganda all’estero per parte di tutti verso le famiglie, benefattori e amici. L’incidente cinese fa risentire anche il suo contraccolpo; una ragione di più per sobbarcarci ai sacrifici per compiere in tutto il nostro dovere. Mettiamoci risolutamente per questa strada; uniamoci la preghiera, l’esatta osservanza delle regole, e state sicuri che la Provvidenza ci aiuterà in tutto.
Il mese dei defunti, la festa dell’Immacolata, il S. Natale sono occasioni bellissime per ravvivare la nostra fede e rendere più meritori i nostri sacrifici.
Ai singoli confratelli, alle comunità cristiane e ai vostri giovani e ricoverati nelle istituzioni, alle Figlie di Maria A., cooperatori e amici nostri buone e sante Feste Natalizie e di Capodanno.
Prego Don Cavoli per la missione in genere ed i singoli missionari e dirigenti per le residenze e rispettive opere; Don Margiaria per i Salesiani e le loro opere, di presentare i miei ossequi natalizi di Capodanno alle autorità, benefattori, cristiani e amici nostri, assicurando a tutti preghiere riconoscenti.
A voi, miei cari fratelli, le benedizioni più elette. Pregate tutti e fate le mie veci presso i cari novizi che nel giorno dell’Immacolata faranno la loro professione.
Presso l’Ausiliatrice e Don Bosco prego e lavoro per voi: non dimenticate mai il
Vostro povero
Don Cimatti
1 Circa le sue attività in Italia, Don Cimatti nel suo Diario scrive: “In Italia il Superiore nei limiti del possibile ha avvicinato persone, autorità della Società, e facendo circa 150 conferenze con materiale gentilmente concesso dal Governo giapponese (film, opuscoli ecc.) rafforzò nelle Case salesiane e in molti amici e ammiratori i legami di simpatia per la missione e le opere nostre in Giappone e speriamo di vederne i frutti sempre più copiosi materiali e spirituali, perchè si fece attiva propaganda spirituale con richiesta di preghiere e sacrifici per la salvezza di queste care anime.” Evidentemente, le conferenze di Don Cimatti erano sempre accompagnate da musica e canti.