Miyazaki, 21 gennaio 1929 |
420 /Rinaldi Filippo BS / 1929-1-1 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
FESTE NEL GIAPPONE1
Miyazaki, 1 gennaio 1929
Amatissimo Padre,
La fine dell’anno e l’inizio del nuovo furono segnati per la nostra missione da manifestazioni caratteristiche che in breve le riassumo.
L’Immacolata e il Natale
Dopo le feste di Oita al grande Apostolo del Giappone, S. Francesco Saverio, fervore di attività per preparare la festa della Madonna Immacolata. Dirle quanto si è fatto dai suoi figli per ricordare meno indegnamente la data d’inizio dell’opera salesiana è ripetere quanto lei può già prevedere. Due caratteristiche voglio presentarle:
La novena sotto forma di conferenze (in cui si è tentato per la prima volta anche in forma dialogata o di piccola discussione) riassumenti la teoria e la pratica della vita cristiana.
Era una promessa fatta l’anno scorso nel Congresso Mariano, di rafforzare cioè nel periodo invernale, in cui la massima parte dei fedeli sono più liberi dai lavori, lo studio della religione. Le conferenze fatte dai missionari, dai catechisti e dai cristiani furono gradite, e la novità della forma dialogata o di discussione suscitò attenzione ed un certo interessamento – cosa rara pel carattere giapponese – molte teste si alzarono a guardare, il volto si atteggiava a ricerca, e questioni non indifferenti vennero suscitate e risolte.
La festa sociale delle Figlie di Maria, che dopo un anno di lavoro hanno già al loro attivo e la conferenza mensile e le conferenze di religione e prestano valido aiuto per la preparazione delle feste e per l’assistenza delle fanciulle. Saranno certo di grande conforto alle Figlie di Maria Ausiliatrice quando avremo la fortuna di averle in Giappone.
Ed eccoci al Natale, la festa del cuore, che fu celebrata davvero con amore nelle varie residenze a cui convennero per l’occasione anche molti cristiani residenti lontani dai centri.
Il Signore volle anche in questa circostanza consolare il cuore dei missionari con vari battesimi.
Fu quest’anno che per la prima volta comparvero all’ammirazione dei fedeli i Presepi che pur non potendo gareggiare con quelli d’Italia, vollero dire ai Giapponesi qualche cosa di questa sacra rappresentazione, che ben preparata ha tanta influenza salutare specie sull’animo dei fanciulli. E accorsero ad ammirare, a domandare spiegazioni, a pregare, a fare omaggi e piccole offerte a Gesù. Dall’Italia cuori gentili avevano donato e mani d’artisti avevano dipinto e scolpito il materiale per il presepio di Miyazaki. Gioite, anime buone; per mezzo vostro Gesù fu meglio conosciuto ed amato!
Più ampio lavoro
Ci siamo proposti in quest’anno, oltre che di continuare il lavoro già iniziato e consolidare le posizioni acquisite, anche di estendere l’azione in altri punti della provincia.
Dopo la manifestazione di Usuki (altre sono allo studio) è notevole il lavoro iniziato nella sotto- prefettura di Takanabe, affidata alle cure del nostro carissimo Don Antonio Cavoli. In casa d’affitto si è dato principio all’Oratorio, al quale coi pochi fanciulli cristiani accorrono numerosi fanciulli pagani. Per premiare le frequenze e per una più vasta réclame il bravo Don Antonio organizzò una caratteristica e ben riuscita lotteria di Natale.
Cristiani e pagani di Takanabe avevano preparato belle declamazioni, cantate e suonate sul Natale.
In unione fraterna si unì un gruppo di ragazzi e giovani di Miyazaki che portò il contributo della sua gioconda allegria, e si passò una serata indimenticabile.
Non mancò la Befana che regalò un dono speciale ai frequentatori assidui dell’oratorio e per tutti gli intervenuti il regalo di Natale.
Takanabe sarà un centro d’avvenire e i risultati finora ottenuti in città e nei dintorni ci fanno sperare assai per la salvezza di tante anime e specialmente di tanta gioventù.
Il missionario non lascia intentato nessun mezzo (predicazione, buona stampa, divertimenti, conferenze con proiezioni, musica, ecc.): ma questi mezzi bisogna non manchino, bisogna siano rinnovati, migliorati, moltiplicati.
Lo gridi, amato Padre, con tutta l’anima sua ai nostri benefattori, ai nostri giovani: guai se si stancano nella loro attività di azione benefica…
In tutte le Residenze si festeggiò nel miglior modo il Natale e l’Epifania, e si distribuirono regalucci, che innestarono sempre più nell’animo dei beneficati l’affetto, la preghiera riconoscente per gli sconsolati, lontani benefattori.
Don Vincenzo Cimatti
421 /Circolare Salesiani / 1929-1-3 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Miyazaki, 3 gennaio 1929
Carissimi,
Avrete certo ricordato di iniziare la lettura prescritta delle regole e regolamenti.
Scrivono da Roma che la Congregazione pei miracoli andò bene bene bene. Deo gratias.2
Pensate per tempo alla festa di San Francesco, potendo colla riunione dei giornalisti, e commemorazione di Don Bosco; avendo forse bisogno dei musici può essere utile per voi la domenica 2 Febbraio. Videte in Domino.
Pregate per me.
Vostro
Don V. Cimatti
422 /Circolare Salesiani / 1929-1-3 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Missione Indip. di Miyazaki
Miyazaki, 3 gennaio 1929
Carissimi,
Col nuovo anno sarà bene dare uno sguardo generale alle cose nostre non solo nell’ordine morale ma anche materiale.
Ad es. noi abbiamo varie persone che compiono servizi e che ricevono un onorario o altro. Sarà bene, vedere, se il lavoro effettivo corrisponde al salario e quindi regolarci…
La carta del “Don Bosco” è un po’ fine: forse una qualità più ordinaria potrebbe bastare…
Così alcune piccole economie forse, ben osservando, si potranno fare. Dico questo perché nostro dovere; è un momento in cui l’asciutta finanziaria si fa sentire, non essendo arrivati con i nuovi gli attesi aiuti.
Con affetto
Don V. Cimatti
423 /Liceisti Valsalice / 1929-1-9 /
ai Liceisti dell’Istituto di Valsalice di Torino
Miyazaki, 9 gennaio 1929
Carissimi amici del liceo,
Buon Anno! Buon Anno! È l’augurio che corse sulle labbra dei giapponesi unito a offerte, a doni e a pranzi speciali e solenni bevute… il peculio si è esaurito ed ora colla consueta tranquillità lo ricostruiscono per ricominciare alla prima occasione…
È così strano il concetto di economia per loro… un’economia sui generis… accumulare per consumare in feste, in pranzi, in sbornie…
Vi abbiamo ricordato e mentre si solennizzava il Natale, il Capodanno, l’Epifania si pensava al Natale all’italiana e al complesso di quell’intima poesia di cuori che credo sia solo possibile là dove tanti concetti cristiani sono vivi e vissuti. Beati voi!
Ed ora anche qui l’inverno – rigido nell’alto Giappone – freddo non troppo a Miyazaki. Le case giapponesi povere lasciano passare l’aria da tutte le parti. Il sistema di riscaldamento è molto semplice: in mezzo alla camera un fornello su cui è acceso carbone di legna, e vicino a quello accoccolato chi si vuole scaldare protendente le mani sul focherello si scalda mani e faccia… Seduti sulle calcagna si scaldano… il sol dell’avvenire e… come vedete è provveduto in forma economica a tutto.
Quelli che hanno tempo da perdere passano le lunghe ore accanto all’“Hibachi” e parlottano dei loro affari, di tanto in tanto fanno una fumatina ed ammazzano il tempo in questo modo.
Al Nord hanno anche le stufe – là il clima è rigidissimo. Negli uffici e edifici costruiti all’europea funzionano come da noi o caloriferi o termosifoni.
Il vestito diventa in questi tempi più consistente e con maglie o vestiti imbottiti o con pastrani all’europea si difendono bene dai rigori della stagione. Anche qui, come in tutto il mondo, sofferenti e gaudenti, ma ufficialmente poveri non ci devono essere – corpi sofferenti – corpi al riparo – anime per la massima parte non riscaldate dal calore di Dio. Paesaggio esterno discreto perché in Giappone il verde, il fiorito o il colorito anche in inverno vagamente si alternano, ma le condizioni delle anime nel ghiaccio pieno del polo.
Pregate e colla preghiera e coi mezzi veniteci in aiuto continuo. Ossequi a tutti i superiori e assicurazioni di quotidiane preghiere per voi tutti.
Dev.mo
Don V. Cimatti, sales.
424 /Rinaldi Filippo / 1929-1-10 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 10 gennaio 1929
Mio amatissimo babbo,
Il lavoro di fine d’anno, le nessune notizie e relative apprensioni per i confratelli che dovevano arrivare, ed ora anche un po’ di apprensione per i mezzi (come sono di poca fede!) perché gli arrivati portarono poco più di un migliaio di Yen (che, e per gli impegni che abbiamo e per la cresciuta famiglia, sfumano e che mi obbligarono a pregare i Superiori per telegramma a venirci in aiuto…) mi fecero ritardare la solita corrispondenza.
Mi permetta che le apra al solito l’animo mio.
Sono giunti i confratelli e di buon animo si sono messi al rispettivo lavoro. I due preti a Miyazaki, il coadiutore a Oita.3
Si rimase un po’ tutti male (forse le lettere si perdettero) perché non si ebbe notizia – il nome del coadiutore si seppe allo sbarco – quello di Don Lucioni dal babbo di Don Liviabella – di Don Escursell dalla posta. Di loro non ho ricevuto né essi hanno portato con sé qualsiasi dato sugli studi, bisogni speciali, ecc. ecc., tutte cose che faciliterebbero subito il lavoro per essi e per la missione, non le pare? Hanno fatto il loro rendiconto… ma Lei sa bene…
Don Escursell per gli studi è a posto ed ora inizierà il quinquennio; richiedo di nuovo il programma, perché forse anche questi si saranno smarriti, avendoli da tempo richiesti.
Don Lucioni sperava andare in Colombia, dice di essere di dura cervice, sofista e talora strano – ha patito disturbi gastrici. Non ha finito la teologia (non ho i dati), ha da dare gli esami di confessione, ecc.
Il coad. Maccario verrà a Miyazaki per esercitarsi un po’ in cucina, perché…
Le ho voluto dire questo perché ho la convinzione che i Superiori hanno piacere di essere al corrente delle cose… non sempre conoscono le reali condizioni dei confratelli… e perché ho la convinzione che questo sia il mio dovere.
Non pensi neppure che abbia l’intenzione di lamentarmi; sarei ridicolo, anzi ringrazio, è solo a scarico di coscienza.
D. Escursell dice: “a Torino, per mala interpretazione ci hanno lasciati partire quasi senza soldi”. Don Ricaldone disse che il capo-spedizione (Don Guarona) s’incaricava di tutto ed una volta partiti Don Guarona disse che non aveva neppure un soldo per il Giappone. Scrisse al riguardo a Don Pellegrini.
Con Don Piacenza e Don Tanguy si era sperato di metterci un po’ a posto per la contabilità e lavorare un po’ sul sodo anche in questa parte – ma la completa asciutta fa andare in aria tutto. Comprendo le difficoltà dell’ora, ma non è possibile il lavoro missionario in prima linea (come il Santo Padre dice essere di noi) se dobbiamo essere in apprensione per le munizioni. Ben vengano lo studio e le deliberazioni capitolari, ma intanto veda di venirci in aiuto perché oggi come oggi non ho certo i soldi per il viaggio e bisogna pure che almeno i confratelli abbiano il fabbisogno almeno per tre o quattro mesi, se no come possiamo fare?
c) Ed ora un po’ di rendiconto personale:
Salute: ottima grazie a Dio. Studio e lavoro: al solito, finché la missione è impiantata il capo o chi per esso non può avere calma di lavoro apostolico, dovendo pensare a mantenere vivo il pensiero, la preghiera e cercare i mezzi per la missione.
Pratiche di pietà: tutte e in comune – colle solite difficoltà di distrazioni quando devo farle da me. Frequenza regolare ai Sacramenti.
Regole e Ss. Voti: Lei conosce le mie difficoltà – nulla di speciale.
Adempimento dei doveri: ringrazio il Signore che mi apre ogni giorno più gli occhi sulle mie miserie, inettitudini, riconosciute da tutti e per me fonti di esercizio di umiltà, pazienza e mortificazione.
Le mie relazioni coi confratelli: di tanto in tanto le osservazioni di Don Antonio giuste, ma a cui non so sempre porre rimedio. Egli dice che ha scritto a Lei e non ha ottenuta risposta soddisfacente. Mi prega di scriverne a Lei e dirle le cose come sono. Con me, dice, non va d’accordo. Guaschino non soddisfacendo alle esigenze della casa non dovrebbe esserci. Gli ho annunciato che dovevo venire al Capitolo, proponendo e domandando pareri e soluzioni. Parla di voler tornare, ecc. Insomma (sia pure che Don Cavoli tutto ciò dice in momenti di esasperazione) Don Cimatti non sa cosa fare. Per me sono stato educato così come sono – ma non ho mai preteso, né voluto fare il Superiore (sia pur desiderandolo), e quando l’ho dovuto fare non me ne sono accorto, perché i sudditi erano migliori di me – e quindi mi dica Lei come fare.
Come vede Don Cavoli insiste per il bene dell’anima sua – non va d’accordo – la causa di tutto è il sottoscritto, quindi, babbo mio, veda che begli imbrogli. Sono momenti terribili a cui succede poi la bonaccia, che per un nonnulla può rompersi, perché Don Cimatti sa dare mille buoni consigli, ma non sa esigere anche quando dovrebbe… Paura? Inesperienza? Siamo all’a, b, c della perfezione: altro che essere santi… Beh! mi aiuti.
Don Cavoli si è rimesso allo studio del giapponese – è attivo, zelante e vede bene molte cose – vuole realizzarle e nel modo di volerle è certo che va diritto, non guardando troppo alle persone che devono coadiuvare per giungervi: da ciò alle volte scatti, che in definitiva mettono a posto molte cose…
Il lavoro procede, ma bisognerebbe non aver la testa in tutte queste preoccupazioni materiali e morali, per rassodare, concretare e chiarire. Scrivo al Sig. Don Ricaldone per alcune cose, persuaso che comunicherà. Ed ora grazie al Signore di avermi aiutato a condurre a fine quanto avevo in animo, e scusi la forma, e benedica questo (ne sono più persuaso) il più bisognoso suo figlio:
Don V. Cimatti, sales.
425 /Caviglia Alberto / 1929-1-16 /
a Don Alberto Caviglia, salesiano, studioso di Don Bosco
Miyazaki, 16 gennaio 1929
Mio amat.mo D. Alberto,
Sempre in mezzo al gran lavoro che certo in questo periodo l’opprime, quel secca e rompiscatole di D. Cimatti. Ma bisogna pure pensare per tempo a D. Bosco e Lei sa che a queste distanze… fra i battelli … e fra la dogana non si scherza… e si rischia di arrivare all’anno del 30. I desideri sarebbero
1. Gloria di D. Bosco da mettere sull’altare:
altezza 2 metri al massimo massimo,
larghezza non più di 1,40 m (un po’ meno è meglio crediamo).
2. Se ci sono i 2 quadri dei miracoli:
Altezza 1.50 metri
Larghezza 1.00 “
Si desidererebbe un gran stendardo 3 m. di altezza per 2.50 m. di larghezza (o in proporzione all’altezza) uso stendardo da mettere sulla facciata della chiesa. Naturalmente questo specialmente bisognerebbe essere confezionato in modo che i colori essendo esposti all’aria ecc. e muovendosi… non scomparissero…! …ma chissà che difficoltà. 4
Ma per la gloria credo si potrà… Che cosa metterci non saprei proprio, ma Lei certo sa quel che è bene e quindi… carta bianca. Il resto se si può e se non viene una zuppa troppo…
Per ora in gran fretta solo questo che davvero urge, dato che non siamo lì nell’angolo di V. Madama Cristina e S. Pio V.
La preghiera ardente quotidiana e l’abbraccio che le do, che spero presto confermarle di persona, le dicano il riconoscente affetto dal
suo aff.mo
D. V. Cimatti, salesiano
Un mondo di cose a tutti tutti tutti.
426 /Circolare Salesiani / 1929-1-17 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Visitatoria S. F. Sav.
Miyazaki, 17 gennaio 1929
Carissimi,
Pel controllo pane d’ora innanzi Tonari metterà il biglietto entro, verificate e alla fine del mese inviate a Miyazaki i biglietti… e pagheremo.
Proviamo a fare così e poi vedremo. Prego Don Piacenza di informarsi del prezzo del pane a Moji (a peso? a pezzi? quanto?).
Per le feste di Beatificazione di Don Bosco ho ordinato: proiezioni, immagini, cartoline in bianco, medaglie, spille, piccoli busti, ecc. Vedete se ci sia bisogno di aggiungere altro. Prepariamo le anime alla festa del nostro dolcissimo Patrono e a quella di Don Bosco. In alto i cuori…
Con affetto:
Don V. Cimatti
427 /Valentini Eugenio / 1929-1-21 /
al chierico Eugenio Valentini, suo ex-allievo, studente di teologia
Mio carissimo Eugenio,
Grazie della tua. Godo saperti a Roma e per una cosa così bella e per te importante qual è la teologia. Studiala con amore: è lo studio di Dio. Quanti possono invidiare la tua sorte…
Per il resto: cogli anni capirai la futilità e piccineria dei pensieri di grandezza…
Calma – insistendo e accontentandosi di piccole cose… siamo così piccoli noi… Se in un anno riesci a correggere anche solo un atto di scortesia è già un guadagno immenso.
Grazie delle notizie romane.
Vuoi la strenna? C’è già la bellissima del Rettor Maggiore. Può ad ogni modo servirti anche per quella il detto: “Nulla dies sine linea… gutta (capisci?) cavat lapidem”. Pensa nel tuo agire alla minimezza della linea e della goccia e applica.
Se a Dio piace os ad os loquemur.
Per ora prega per la povera anima mia assai piú bisognosa della tua. Ti benedice il tuo
Aff.mo
Don V. Cimatti
428 /Grigoletto Giuseppe / 1929-1-21 /
al chierico Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
Miyazaki, 21 gennaio 1929
Mio Grigoletto,
Grazie della tua e della carità usatami nel far sì che altri scrivessero. Non risposi subito perché tu dicesti alla prima lettera “stop”!
Per i missionari serve tutto anche le cartoline inviate.
Grazie dello Scudella, cui ho scritto direttamente per non metter te nella anche solo lontana occasione di perderti… per le missioni.
Oh, mio Grigoletto, ti assicuro che Henry5 è tuo debitore e quanto… perché sa solo il Signore il bene che mi hai fatto e a Valsalice e a Mogliano e a Verona. Al più al più Henry ha fatto verso di te o avrebbe dovuto fare il suo dovere… e basta di questo. Deus scit!
Eh, le borse missionarie indigene verranno. Ora non bisogna intralciare, ma totis viribus formare le altre.
Per gli studi fa’ quel che sai e puoi e poi lascia un po’ fare al Signore.
Per il fondo Mogliano scrivi a Don Rufillo che (se crede) invii qua… serve a tante cose… oppure quando vengo…
Balbi: muto.
A Dio piacendo continueremo il discorso del 1925 a Verona.
Salutami Don Montuschi e Bedeschi. Per ora per i fossili veronesi… finché non abbiamo scuole è inutile pensare a Musei: c’è ben altro di urgente.
Convinciti pure che la Missione giapponese è spiritualmente la più bisognosa, ed anche materialmente, perché là dove può bastare un milione, per il Giappone ci vuole il miliardo… ed è difficile trovare i facoltosi per gli stranieri.
Per fare i miracoli ci vogliono i Santi e Don Cimatti è ben lungi dall’esserlo… Ma basta che li faccia il Signore.
Allegro dunque e buono. Prega e fa’ pregare i tuoi compagni e i tuoi scolari del circolo D. Savio per me.
Tuo e sempre tutto
Don V. Cimatti
429 /Superiora Generale F.M.A. / 1929-1-24 /
alla Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Miyazaki, 24 gennaio 1929
Reverendissima Madre,
Come vede scelgo apposta il 24 del mese affinché in quanto dipende da me, come capo della Missione e come salesiano, Maria SS.ma pigli la domanda sotto la sua specialissima protezione.
Inteso dunque che la S. V. scelga un bel gruppo (più ne ha, meglio è) per il Giappone, specialmente le superiore sarà necessario siano un po’ anziane. Noi faremo il possibile e l’impossibile per aiutarle in tutto.
Quanto alle condizioni, scusi la mia impraticità in queste cose. Se già vi è un formulario di condizioni da stipulare abbia la bontà di farmelo conoscere. Per me scrissi ai Superiori domandando qual era il meglio in proposito, anche perché non avendo per ora che fonti esiguissime locali, attendo tutto dalla Provvidenza d’Europa.
Quelle che V. S. sceglierà siano in grado di occuparsi (appresa la lingua) in lavori casalinghi, di cucito, ricamo, ecc. in asilo ed opere di assistenza dell’infanzia, ed oratorio femminile. Che qualcuna sia un po’ pratica di musica. Più abilità specifiche hanno, meglio è.
Credo che anche la S. V. sia di parere che da principio è meglio siano in casa provvisoria.
Se non muoio, ho ordine di venire in Italia e allora parleremo sui dettagli e sulle particolarità della spedizione.
Preghiamo d’ora innanzi affinchè Maria SS.ma pigli subito sotto la sua protezione le ottime Figlie di Maria A. cui è aperto un campo impensato in questa nobile nazione. Con ossequio riconoscente:
Dev.mo
Don Vincenzo Cimatti, salesiano
P.S. Se può invii qualche opuscoletto o foglio réclame sulle Figlie di Maria A., così faccio la traduzione e stampo per tempo per l’opportuna réclame e vocazioni.
430 /Consiglio Visitatoria S. F. Saverio / 1929-1-… /
al Consiglio della Visitatoria San Francesco Saverio
Visitatoria S. Francesco Saverio
Gennaio 1929
Sunto delle cose trattate nel Consiglio di Gennaio
Come combinare il personale durante l’assenza di Don Cimatti. Si propone Don Margiaria a Miyazaki, Don Escursell a Oita.
Don Cimatti formulerà una relazione generale sullo stato della Missione e dell’Opera nostra ai Superiori con proposte per l’ulteriore svolgimento.
Come organizzare i cooperatori:
traduzione manuale
invio a tutti, ricerca di indirizzi.
Per le Messe ogni casa celebra secondo l’intenzione del Superiore, quando non ha intenzioni proprie.
Propaganda per la Pia Unione S. Cuore. Don Piacenza invii a tutte le missioni moduli.
[Don V. Cimatti, sales.]
431 /Tonelli Antonio / 1929-2-6 /
a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione e collega a Valsalice
Miyazaki, 6 febbraio 1929
Mio Don Tonino,
Finalmente, dopo lunghe peripezie, la macchina è giunta e quel che è più funziona optime. Deo gratias!
Banzai a te e alla Ditta. Giunse a Miyazaki oggi (5/2/1929), buon auspicio: festa dei Martiri giapponesi!
Volevano far pagare un 100 Lire di dogana – compreso tutto fino a Miyazaki –, ha finito col contentarsi di meno. Prega per noi… Presto scriverò a tutti.
Tuo
Don V. Cimatti
432 /Merlino Alfonso / 1929-2-7 /
ad Alfonso Merlino, salesiano laico, missionario in Giappone6
7 febbraio 1929
Carissimo Alfonso,
Don Piacenza porterà le novità. Tu rimani tranquillo al tuo posto: forse si accrescerà il lavoro. Fallo volentieri per amor di Dio e della Congregazione e avanti senza paura che il Signore ti vuol bene.
Sta’ allegro e sano e spero che presto ci rivedremo.
Con vero affetto,
Dev.mo
Don V. Cimatti, sales.
433 /Rinaldi Filippo / 1929-2-10 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 10 febbraio 1929
Amatissimo Padre,
Mentre attendo il treno (mi trovo a Takanabe dove sono venuto a dir Messa a questa piccola cristianità) approfitto per passar un po’ di tempo con Lei.
Per necessità di cose sono nell’identica posizione in cui San Francesco Saverio scriveva a Sant’Ignazio, ma purtroppo quanto lontano dalla santità dell’Apostolo.
Salute mia ottima – le altre cose per nulla cambiate. Continuo desiderio di miglioramento purtroppo poco attuato. Ho bisogno di tante virtù che vedo chiarissime… almeno preghi per me.
Per i voti, Ss. regole nulla di speciale. Il cuore che si attacca alle anime vorrebbe anche attaccarsi al corpo, da ciò in qualche momento lotta interna.
Nei doveri dei miei uffici posso certo zelare di più e di meglio il bene delle anime… ma è anche colpa dei superiori se non ci riesco, essendo preoccupato in troppe cose materiali.
Se si ha da pensare alle preoccupazioni della vita materiale purtroppo troppe cose passano in seconda linea necessariamente.
Meno male che fanno gli altri… ma venire in missione per queste cose è davvero spoetizzante. Lei mi dirà: “E i Superiori non fanno altrettanto per la Congregazione?”. E don Cimatti ripete: “Loro lo sanno fare. Egli non lo sa fare”.
Don Cavoli va migliorando e lavora apostolicamente – l’importante è che non si accumulino umori e lasciar fare dove non c’è di mezzo la regola.
Guaschino nulla di speciale – poco ordinato non arriva a tutto.
Don Tanguy benino in salute, niente di nuovo.
Margiaria benino in salute – è ancora giovane e un po’ chiodino – ma lavora. Avrei pensato di metterlo a Miyazaki in mia assenza come aiuto a Don Cavoli – spero farà bene e ne ricaverà bene per l’anima.
Maccario bene in tutto, va addestrandosi alla cucina.
Don Escursell e Don Lucioni bene – hanno già finito il 1° libro di giapponese.
Don Piacenza mal di gamba (trombosi) ora va un po’ meglio e speriamo non abbia conseguenze.
Don Liviabella benino in tutto.
Merlino un po’ raffreddato.
Il lavoro salesiano per essere buoni figli di Don Bosco mi pare ci sia in tutti. Il lavoro apostolico si va moltiplicando ed è naturale che se ci fossero più mezzi si farebbe di più. Ma Deus videt le difficoltà in cui ci dibattiamo e ci verrà in aiuto e Lei voglia aiutarci.
Attendo aiuti per non lasciare i confratelli in ansia nell’assenza – attendo gli aiuti promessi per la chiesa di Tano e per la compra terreno Noviziato, per comprare il biglietto per venire, se no non posso muovermi.
Se l’aiuto viene per metà marzo posso partire alla fine – se no partirò in Aprile, ma difficilmente arriverò in maggio come Lei mi ha ordinato.
E preghi per me. La vita di missione mi ha fatto capire tante cose di me. Deo gratias! Anche se non dovessi più tornare… quanto bene ne è venuto per l’anima Dio solo lo sa… proprio come quando da Valsalice fui sbalzato all’Oratorio S. Luigi; gli anni più belli della mia povera povera vita salesiana.
Preghi per me e se al Signore piacerà ci possiamo rivedere et os ad os loquemur.
Dev.mo
D. V. Cimatti
434 /Liceisti Valsalice / 1929-2-11 /
ai Liceisti dell’Istituto di Valsalice di Torino
Miyazaki, 11 febbraio 1929
Carissimi liceisti di Valsalice,
Si avvicina la S. Pasqua e non sapendo se in quel tempo sarò già in viaggio o no, non voglio mancare a questo mio dovere. Vi auguro la S. Pasqua, piena di benedizioni celesti spirituali e temporali. Il Signore sa quanto la missione giapponese deve a voi e quindi noi preghiamo che vi ricompensi abbondantemente secondo la vostra carità. Continuate ad aiutarci ed a pregare per noi.
Che dirvi questa volta? Torno proprio ora da un pranzo di nozze e penso di descriverlo. Era un pranzo di matrimonio fra cristiani, di famiglia di mezza condizione; il padre e parenti della sposa pagani, ma salvo la funzione religiosa i giapponesi anche cristiani non cedono in nulla alle tradizioni della loro nazione. Non vi parlo delle funzioni religiose che conoscete. Vi dirò del pranzo. Il costume della sposa è caratteristico ed è difficile descriverlo, se trovo una cartolina illustrata ve la invierò. Il pranzo… in una vasta sala sui tatami (stuoie) sono disposti all’interno vicino alle pareti più lunghe del rettangolo, di fronte da un lato le donne colla sposa, dall’altro gli uomini collo sposo. Nei lati brevi gli invitati che si vogliono onorare… E pensate che in Giappone chi si onora non è al centro, ma al fianco. Ad es. – modestia a parte – essendo il sottoscritto il più onorato, vedetemi nell’angolo. Assisi, brevi discorsi di saluto e augurio, poi prima funzione. Su un vassoio speciale sono poste tre coppe l’una sull’altra. Si mettono davanti all’ospite più onorabile e con grazioso inchino vi mettono davanti il vassoio. Con gesto delicato voi porgete con ambe le mani il nappo. Vi si versa il vino di riso (sake) e voi lentamente alzate la coppa fino alla fronte inchinandovi, poi bevete e analogamente riconsegnate la coppa che con la medesima cerimonia viene fatta passare a tutti gli intervenuti. I giapponesi non hanno fretta… eravamo una quindicina… fate il conto… Seconda funzione: poi si comincia a sbocconcellare un po’ qua un po’ là dai numerosi piattini contenenti un pizzico di tutto: carne, pesce, verdure, alghe, ecc. ed avete sempre vicino chi vi versa nella piccola coppa – che serve da bicchiere – il tè caldo; chi vi vuol onorare vi invia la sua coppa e dovete bere, e voi per deferenza dovete inviargli la vostra e bevi tu che bevo io… se non si sta attenti c’è pericolo di uscirne malconci…
Se venite in Giappone e se volete ubriacare uno in questi pranzi è facile…: mettetevi tutti d’accordo ad inviare al medesimo le vostre tazze…
Esaurito ciò che c’e’ sul vassoio… e bisogna farlo lentamente… vi portano altro, ed esaurito anche quello quando pensate che sia tutto finito, arrivano ancora delle portate, che nessuno tocca. Insieme a quelle una cassettina. I servi rinchiudono le pietanze in quella cassetta e ve la legano dentro a una candida salvietta, che voi porterete a casa come dono… per i bimbi.
Terza funzione: la sposa si alza e si ritira per indossare un abito speciale di casa ed offrire agli invitati il tè. Vi si offrono insieme dei dolci che voi impaccherete col resto a consolazione… delle famiglie.
Inchinate e salutate tutti e col vostro pacco in mano (nessuno si meraviglia, anzi… vi invidiano) tornate alla casa.
Tra le cose impacchettate vi era un’aragosta. Domandai a chi mi accompagnava se vi era un profondo significato… “Non credo, qui a Miyazaki. Al mio paese certo non sarebbe veduto bene perché l’animale cammina indietro…”. Come vedete per quella gente l’animale ha certo un significato.
E per questa volta basta. La presenza del prete fra questi pagani diede luogo a un po’ di istruzione sul sacerdozio cattolico missionario e sulla religione…
Ciò che più colpisce è l’abbandono della patria, della famiglia ed il celibato per votarsi all’ideale della propaganda degli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo.
Pregate, amici miei e se a Dio piacerà, arrivederci.
Tutto e sempre vostro riconoscente
Don V. Cimatti, sales.
435 /Circolare Salesiani / 1929-2-15 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Visitatoria S. F. Sav.
Miyazaki, 15 febbraio 1929
Carissimi,
In ossequio alla lettera del nostro Venerato Rettor Maggiore prego i singoli confratelli “ad interessarsi praticamente del Capitolo Generale” formulando sui tre temi indicati quei voti o quelle proposte “di qualche importanza che facciano comprendere che escono da un cuore affezionato alla Congregazione e da una mente che è al corrente del suo progressivo sviluppo”.
Unisco il breve sunto delle adunanze tenute a Miyazaki e prego i singoli confratelli ad indicare tutte le modifiche o aggiunte o soppressioni che credono del caso scrivendo sull’accluso foglio o in fogli a parte ed entro il primo di Marzo inviare il tutto a Miyazaki, per elaborare le proposte definitive da presentare come pensiero obiettivo dei confratelli del Giappone.
Liberissimo ognuno dei confratelli di inviare direttamente le proposte al Regolatore del Capitolo.
Lavoriamo tutti per la gloria di Dio e per il bene della Congregazione. Con affetto fraterno:
Dev.mo
Don V. Cimatti
436 /Circolare Salesiani / 1929-2-15 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Missione Indipendente di Miyazaki
Miyazaki, 15 febbraio 1929
Carissimi,
Mi si domanda come fare l’Adorazione fissata secondo il programma inviato:
Piena libertà – adattando il tutto alle possibilità locali.
I missionari fanno così “Chiesa ornata come nelle più grandi feste…”.
Esposizione solenne del SS.mo Sacramento dopo la Messa il più solenne che sia possibile… e questo dura fino alla benedizione del pomeriggio. Durante gli intervalli i cristiani si sostituiscono per turno davanti al SS.mo Sacramento esposto. Si approfitta dell’occasione per parlare ai cristiani sulla SS.ma Eucaristia… e ordinariamente si constatano i buoni frutti di fervore di questo giorno di benedizioni.
Vostro
Don V. Cimatti
437 /Merlino Alfonso / 1929-2-20
ad Alfonso Merlino, salesiano laico, missionario in Giappone
20 febbraio 1929
Carissimo Merlino,
Grazie della tua. Calmo e tranquillo. Prima della partenza verrò a Nakatsu e parleremo a lungo. Quando ti viene qualche idea buttala giù e niente paura.
Prega sempre per chi non ti dimentica.
Tuo
Don V. Cimatti
438 /Caviglia Alberto / 1929-2-26 /
a Don Alberto Caviglia, salesiano, studioso di Don Bosco
Miyazaki, 26 febbraio 1929
Mio D. Alberto,
Avevo spedita una lettera d’augurio, quando mi giunge la Sua carissima del 3 febb. Giunta qui il 23 e al più presto (come vede) rispondo. La posta nipponica è certo organizzata… e specie poi se si tratta degli Europei… vogliono farsi onore.
Grazie delle notizie. Ed ora… a noi.
Rimane inteso per i quadri e stendardo. Per comodità ho fatto fare un disegnino con misure precise… Lei faccia in Domino! Qui si sarebbe del parere (essendo la mentalità giapponese tutta sui generis) di mettere D. Bosco solo coi giovani, nel quadro – perché è difficile far loro capire e le relazioni Maria A.-Savio Domenico – e altre… Il Giapponese è di una semplicità infantile e capisce ben poco il simbolismo nostro così diverso dal suo… Veda un po’ Lei come coordinare queste esigenze – perché bisogna tener conto dell’elemento pagano che non capisce una saetta del simbolismo e delle realtà cristiane. Pare che D. Bosco (Lui, proprio Lui… Peccato che bisognerà metterci quel cerchio o padella… che francamente mi stona in tutti i santi e la Madonna) coi giovani (come Gesù buono) sarebbe capito da tutti. Quando Lei dice “Kore wa D. Bosco desu. Kono kata wa chikara wo irete, kodomo to seinen no kyoiku no tame ni nesshin ni hatarakimashita. Goran nasai!”7 ammirano a bocca aperta e col loro “Naru hodo!”8 concludono che hanno capito… Che fare? Il mondo bisogna pigliarlo come è…
Per le spese Deus providebit – I due quadri dei miracoli anche se non finitissimi (capirà… passata la festa…) credo andranno bene.
Quindi Lei cominci a far fare e os ad os alloquentes combineremo – se prima dell’arrivo del sottoscritto (in maggio… quando? non so) è pronto qualche cosa invii pure colle solite formalità.
Non mi parli né di Gerapoli né di Geropoli… Mio buon D. Alberto, se mi consacra Lei, forse accetto… altri, giammai… è una delle poche cose a cui si può dire con franchezza “no”, ed entrare lo stesso nella visione beatifica.
Auguri per il 1° volume e per la messa del Pagella cui auguro ogni bene.
Quanto alla questione vaticana i giornali giapponesi grandi e piccoli l’hanno pubblicata:
Determinato un territorio indipendente con questi dati;
Canone annuo di vari milioni;
Firmata l’11 febbraio 1929 Mussolini-Gasparri.
Nuovamente a Lei, ai singoli di S. Giovanni auguri di Pasqua e arrivederci, se non vado a finire in fondo al mare.
Alberto mio, Dio la benedica. L’abbraccia di cuore il suo
aff. D. V. Cimatti
Mi giunge da Tokyo il comunicato coi particolari mediante la radio. Deo gratias!
439 /Tonelli Antonio / 1929-2-27 /
ad Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
Miyazaki, 27 febbraio 1929
Mio Don Tonelli,
Eccoti qualche foto che può servire poi per la collezione Don Molfino quando l’hai veduta e fatta vedere.
Prega e fa’ pregare per me. Buona e S. Pasqua e a voce un mondo di cose.
Porterò varie cose pel museo e per Valsalice.
Il Signore ti doni ogni bene e ti ricompensi di quanto hai fatto e fai per questa missione. Deo gratias! per la soluzione della questione romana di cui ebbi comunicazione dalla Delegazione in tutti i particolari.
Con affetto
Tuo
Don V. Cimatti
P.S. Ti prego all’occasione a Don Ubaldi, Don Bistolfi e ladreria: buone e sante feste.
440 /Liceisti Valsalice / 1929-2-27 /
agli Amici e Liceisti dell’Istituto di Valsalice di Torino
1 Miyazaki, 27 febbraio 1929 |
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2 Miyazaki, 28 febbraio 1929 |
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3 Don V. Cimatti, salesiano |
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4 Dev.mo |
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5 Don V. Cimatti |
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6 Miyazaki, 7 marzo 1929 |
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7 Miyazaki, 8 marzo 1929 |
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8 Miyazaki, 11 marzo 1929 |
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9 Don V. Cimatti |
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10 Adunanza a Oita, 13-14 marzo 1929 |
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11 Don Vincenzo Cimatti |
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12 Nakatsu, 18 marzo 1929 |
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13 Nagasaki, 25 marzo 1929 |
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14 Don V. Cimatti |
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15 Shanghai, 28 marzo 1929 |
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16 Don V. Cimatti |
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17 Shanghai, 28 marzo 1929 |
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18 Don V. Cimatti |
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19 Shanghai, 28 marzo 1929 |
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20 Tuo |
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21 Don V. Cimatti |
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22 Shanghai, 3 aprile 1929 |
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23 Shanghai, 3 aprile 1929 |
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24 Don V. Cimatti |
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25 Singapore, 12 aprile 1929 |
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26 Don Cimatti |
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27 Don Vincenzo Cimatti |
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28 Brindisi, Ascensione [9 maggio] 1929 |
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29 Don Vincenzo Cimatti |
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30 Bologna, 16 maggio 1929 |
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31 Don V. Cimatti |
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32 Bologna, 17 maggio 1929 |
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33 Vostro |
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34 Don V. Cimatti |
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35 Faenza, 22 maggio 1929 |
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36 Torino, Oratorio, 30 maggio 1929 |
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37 Don V. Cimatti |
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38 Don Cimatti |
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39 Torino, 10 giugno 1929 |
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40 Don V. Cimatti |
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41 Torino, 11 giugno 1929 |
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42 Da Miyazaki,15 24 giugno 1929 |
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43 Torino, 29 giugno 1929 |
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44 Don V. Cimatti |
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45 Torino, 5 luglio 1929 |
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46 Tuo |
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47 Don Cimatti |
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48 Don V. Cimatti |
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49 Don V. Cimatti |
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50 Don V. Cimatti |
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51 Don V. Cimatti |
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52 Don Cimatti |
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53 Don V. Cimatti |
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54 Miyazaki, 23 luglio 1929 |
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55 Torino, 24 luglio 1929 |
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56 Torino, 24 luglio 1929 |
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57 Don V. Cimatti |
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58 Don V. Cimatti |
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59 Torino, 26 luglio 1929 |
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60 Don V. Cimatti |
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61 Torino, 26 luglio 1929 |
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62 Torino, 28 luglio 1929 |
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63 Don V. Cimatti |
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64 Don Vincenzo |
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65 Gualdo Tadino, 5 agosto 1929 |
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66 Don V. Cimatti, salesiano |
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67 Don V. Cimatti |
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68 Don Vincenzo Cimatti |
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69 Torino, 13 agosto 1929 |
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70 Vostro |
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71 Don Cimatti |
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72 16 agosto 1929 |
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73 Carissimo Merlino, |
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74 Don V. Cimatti |
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75 Don V. Cimatti, salesiano |
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76 Don Vincenzo Cimatti, salesiano |
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77 Torino, settembre 1929 |
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78 Intra 10 ottobre 1929 |
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79 Venezia, 22 ottobre 1929 |
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80 Venezia, 23 ottobre 1929 |
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81 Venezia, 29 ottobre 1929 |
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82 Don V. Cimatti |
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